176 gallerie ad Arte Fiera 2025

A Bologna, dal 7 al 9 febbraio 2025, con preview il 6 febbraio, ritorna Arte Fiera che, a differenza di Artissima, che pare denotare stanchezza e ripetitività, sembra godere di ottima salute. La fiera riconferma i bellissimi padiglioni 25 e 26, raggiungibili a piedi da Piazza Costituzione. L’edizione 2025 riconferma la direzione artistica di Simone Menegoi, a cui si affianca, nel ruolo di direttore operativo, Enea Righi, un grande collezionista e un indubbio conoscitore dell’arte contemporanea; un tandem che ha già dimostrato la sua efficacia nelle edizioni 2023 e 2024.

Andrea Romano, “Cocoons” 2015, ardesia, fibra, vetro, corda, 35 x 25 x 25 cm. Ph. Andrea Rossetti, courtesy l’Artista e Federica Schiavo Gallery, Roma (la galleria partecipa ad Arte Fiera nella Main Section)

Andrea Romano, “Cocoons”, 2015, ardesia, fibra, vetro, corda, 35 x 25 x 25 cm. Ph. Andrea Rossetti, courtesy l’Artista e Federica Schiavo Gallery, Roma (la galleria partecipa ad Arte Fiera nella Main Section)

Ora, dal momento che le fiere sono diventate non solo luogo d’incontro e di sviluppo del mercato, ma anche un luogo di dialogo e di confronto, una gestione duale dei contenuti della Fiera stessa fa davvero ben sperare. Certo, il punto nodale sono sempre le gallerie che vi partecipano, le opere che propongono, siano queste storiche o piuttosto delle novità, segnando spesso, con queste scelte, delle fiammate di ritorno o di meditazione.

Robert Mapplethorpe, “Robert Sherman”, 1983, stampa ai sali d’argento, 63 × 61 × 3,5 cm. Courtesy Galleria Franco Noero, Torino (la galleria partecipa ad Arte Fiera nella Main Section)

Robert Mapplethorpe, “Robert Sherman”, 1983, stampa ai sali d’argento, 63 × 61 × 3,5 cm. Courtesy Galleria Franco Noero, Torino (la galleria partecipa ad Arte Fiera nella Main Section)

Ne ricordiamo alcune di quelle più prestigiose e che fanno la differenza (come si usa dire) che partecipano alla Main Section di quest’anno: Giovanni Bonelli di Milano (ma che vanta succursali a Pietrasanta e Canneto sull’Oglio); Franco Noero (Torino, uno degli spazi italiani più rappresentativi del panorama internazionale); Frittelli arte contemporanea (Firenze, che basa le sue scelte su un’eredità storica encomiabile, come quella della Poesia Visiva); Galleria Continua (che con le sue sedi sparse ai quattro angoli del mondo – San Gimignano / Beijing / Les Moulins / Habana / Roma / São Paulo / Paris / Dubai – è capace di stupirci per la capacità di gestire un’attività così frenetica e che ci pare pronta a spiccare il volo verso Marte, bruciando perfino i tempi di Elon Musk); Galleria Studio G7 (Bologna, che vanta un portafoglio di autori del calibro di Ulrich Erben, Giulio Paolini e David Tremlett); Galleria Mazzoli (Modena / Berlino, da punto nodale della Transavanguardia a testimone di esperienze nuove); Massimo Minini (Brescia, una storia che si conferma e si rinnova); Lia Rumma (Milano / Napoli, ingranaggio perfetto di proposte impeccabili); Santo Ficara (Firenze, con una ben calibrata attenzione per i suoi grandi amori per la pittura astratta, da Accardi a Pinelli, da Asdrubali ad Alviani); Studio d’Arte Raffaelli (Trento, luogo di transito obbligato per gli appassionati della pittura di stampo narrativo, sia italiana e sia internazionale); Tucci Russo (Torre Pellice e Torino, che grazie al suo spazio di stampo museale può permettersi di essere punto di riferimento di autori come Tony Cragg); Galleria Vigato (Alessandria, con interessi che spaziano da autori come Antonio Sofianopulo a Vettor Pisani), Zero… (Milano, i cui tre punti di sospensione ci dicono tutto, nel senso che questa galleria ha il coraggio di farci pensare non solo al lavoro di Diego Marcon, ma anche a quello di Enzo Cucchi).

Lucia Marcucci, “Un consiglio di moda”, 1970, collage su cartoncino, 35 x 50 cm. Courtesy Frittelli arte contemporanea, Firenze (la galleria partecipa ad Arte Fiera nella Main Section)

Lucia Marcucci, “Un consiglio di moda”, 1970, collage su cartoncino, 35 x 50 cm. Courtesy Frittelli arte contemporanea, Firenze (la galleria partecipa ad Arte Fiera nella Main Section)

Infine, ricordiamo che alla Main Section di Arte Fiera, si affiancano quattro sezioni curate e su invito: Fotografia e immagini in movimento, a cura di Giangavino Pazzola (e che affronterà il medium fotografico con un approccio multidisciplinare), Pittura XXI, a cura di Davide Ferri (che intende puntare i riflettori sulla pittura del nuovo millennio), Multipli, a cura di Alberto Salvadori (e che sarà dedicata alle opere in edizione numerata) e Prospettiva, a cura di Michele D’Aurizio, dedicata agli artisti emergenti. Accanto alle sezioni curate, ritorna Percorso: non una sezione vera e propria ma un itinerario che collega alcuni stand della Main Section e delle sezioni curate secondo un criterio tematico, che nel 2025 tocca il contenuto delle opere, seguendo come filo conduttore l’idea di “Comunità”.

Marinella Senatore, “There is so much we can learn from the sun”, 2024. Courtesy l’Artista e Mazzoleni, London/Torino (la galleria partecipa ad Arte Fiera nella Main Section)

Marinella Senatore, “There is so much we can learn from the sun”, 2024. Courtesy l’Artista e Mazzoleni, London/Torino (la galleria partecipa ad Arte Fiera nella Main Section)

Siccome la performance è un ambito espressivo strettamente legato a Bologna e ad Arte Fiera, che dal 2019 ha fatto delle azioni dal vivo un punto fondamentale del suo programma di eventi, anche quest’anno si rinnova il sodalizio, intrapreso nel 2023, fra Arte Fiera e Fondazione Furla per la performance. A curare il programma di azioni dal vivo di Arte Fiera 2025 sarà, dunque, Bruna Roccasalva, direttrice artistica della Fondazione.

Edi Hila, “Broken circus”, 2023, olio su tela, 95 x 141 cm. Courtesy l’Artista e Galleria Raffaella Cortese, Milano/Albisola (la galleria partecipa ad arte Fiera nella Main Section)

Edi Hila, “Broken circus”, 2023, olio su tela, 95 x 141 cm. Courtesy l’Artista e Galleria Raffaella Cortese, Milano/Albisola (la galleria partecipa ad arte Fiera nella Main Section)

L’artista invitata a eseguire una azione performativa durante la prossima edizione di Arte Fiera è Adelaide Cioni (Bologna, 1976), la cui ricerca si muove all’interno di un campo di indagine che incrocia diverse forme espressive come la pittura, la musica, la danza e il teatro, pur avendo il suo punto di partenza nel disegno. Prendendo le mosse da una riflessione sull’origine del segno, l’artista esplora i pattern, ovvero il ricorrere di motivi decorativi astratti sia in natura sia in manufatti artistici di tutte le epoche, rielaborandoli all’interno di una pratica che parte dal disegno ma diventa anche indagine sul colore e la forma, sul corpo e il linguaggio, sullo spazio e il movimento. La fiera, da queste anticipazioni, sembra promettere un bel percorso di visita. Perciò dobbiamo concludere con queste parole: grandi e piccini, prenotate il biglietto e preparatevi a una full immersion.

Fabio Fabris

Info:

Arte Fiera Bologna
7/2 – 9/2/2025
www.artefiera.it


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