A Torino, in concomitanza con Artissima, la fiera che rende la città della Mole il centro del panorama artistico internazionale per una settimana, si sviluppano capillarmente eventi e mostre d’arte contemporanea. Attraverso tre esposizioni visitate in occasione della fiera (Retinal Rivality di Cyprien Gaillard negli spazi di OGR, Titolo primo, Ho sognato, Clara e altre storie di Rossella Biscotti e la collettiva Mutual Aid al Castello di Rivoli) si cercherà di indagare gli elementi comuni e i temi verso cui si sta muovendo l’arte contemporanea.
Da sempre la critica si è divisa tra chi si schiera a favore di un’arte impegnata e militante e chi invece sostiene il valore della poeticità del prodotto artistico slegato dalla sua funzione politica. Se in fiera si è giocata la partita del mercato dell’arte, le istituzioni limitrofe hanno proposto delle mostre che riguardano ogni polìtes della città. Ma non si tratta di arte politica, come lo è stata negli anni della contestazione, in questi casi gli artisti usano ciò che accade come un’immagine presa in prestito. Certo, talvolta è evidente la volontà di far emergere storie dimenticate e controverse, ma esse sono sempre usate come immagini, ovvero come sistemi di segni contraddittori che gli artisti traducono attraverso il linguaggio artistico. Come si vede, ad esempio, nella trasformazione spontanea della statua del compositore rinascimentale franco-fiammingo Orlande de Lassus a Monaco, oggi tappezzata di poster, fotografie e fiori in memoria di Michael Jackson, ripreso dal lavoro di Cyprien Gaillard, Retinal Rivality, un’opera video co-commissionata e co-prodotta da OGR Torino, Fondation Beyeler, Haus der Kunst München, Ministero della cultura francese, Medienboars Berlin-brandenburg, sprüth e Gladstone Gallery.
L’opera esposta nelle storiche officine per la riparazione dei treni dell’Ottocento, oggi sede di OGR, sperimenta le potenzialità visive del cinema stereoscopico, che sembra riprodurre una scultura. L’artista attraverso le qualità immersive della proiezione 3D ingloba lo spettatore nelle immagini di monumenti dimenticati, intrisi di storia e di contraddizioni. Così, la nuova scultura virtuale viene rapportata alla statuaria antica. Attraverso un viaggio nell’ambiente urbano della Germania, propone immagini come un Burger King all’interno di un’ex sottostazione elettrica sede dei raduni nazisti a Norimberga, o monumenti abbandonati oggi sfondo di una vita che procede senza considerarli.
Il monumento, la visibilità e l’invisibilità sono temi affrontati anche da Rossella Biscotti nella sua personale presso il castello di Rivoli dal titolo: Titolo primo, Ho sognato, Clara e altre storie, che propone un percorso attraverso storie dimenticate. Come Cyprien Gaillard, il tentativo per l’artista italiana è quello di portare alla mente dello spettatore la storia rimossa, come The Trial (il processo) 2010-2016, un’istallazione sul processo del 7 aprile, dove furono imputati membri di Autonomia Operaia e Potere Operaio, presieduto nell’Aula Bunker del Foro Italico tra il 1982 e il 1984. Questo evento fu il primo vero processo politico in Italia. L’opera è composta dalla traccia audio della registrazione in diretta del processo e dalla ricostruzione scultorea di alcune parti del bunker simbolo del ventennio fascista. Le immagini di Rossella Biscotti si focalizzano sui vuoti di storia, momenti dibattuti e controversi e spesso nascosti. La sua pratica lavora essenzialmente sul vuoto, che può essere sia fisico sia di memoria.
È per questo che l’opera intitolata The Journey (il viaggio) 2023, si formalizza come un monumento invisibile. Il lavoro, ispirato alla storia del Mediterraneo, si è svolto nell’arco di dieci anni e si è concluso con l’inabissamento di un enorme blocco di marmo, un monumento per i profondi fondali marini, visibile solo ai morti in mare. Nella recente intervista raccolta nel libro Strata, Arte italiana dal 2000, le parole degli artisti di Vincenzo de Bellis e Alessandro Rabottini, edito da Lenz, Les presses du réel, Biscotti commenta: «Con The Journey mi interessava indagare la politica della visibilità e dell’invisibilità, e come il mare rappresenti uno spazio in cui certe situazioni, ad esempio l’estrazione di risorse o la situazione di disagio nelle acque vissuta dai migrati, vengono rese invisibili».[1]
Proprio per questo concetto di invisibilità e di memoria sia Rossella Biscotti sia Cyprien Gaillard riservano un ruolo importante per l’aspetto audio e sonoro. Nel lavoro dell’artista francese, il senso di straniamento delle immagini è accompagnato da una colonna sonora rielaborata da svariate fonti: musica giavanese, registrazioni sul campo degli archivi dell’UNESCO e un organo trovato tra le strade di Weimar per commemorare Johan Sebastian Bach. Rossella Biscotti, invece, utilizza spesso reperti d’archivio o testimonianze audio, come in The Trial. «Il suono – spiega l’artista – è un accesso privilegiato alla memoria: può metterci in contatto con eventi e traumi che, in qualche modo, abbiamo dimenticato, lasciando maggiore spazio all’immaginazione rispetto a quanto facciano le immagini».[2] Ma il vuoto che Rossella Biscotti indaga può essere anche fisico, così nella stessa sala dove si trova l’istallazione audio di The Jouney, è presente Drafiting (alla deriva) 2022-2023, composto da sculture in vetro ispirate a creature marine, organismi microscopici che galleggiano sui fondali marini e costituiscono i maggiori produttori di ossigeno per il nostro pianeta. Insomma, lavoratori invisibili.
Quest’ultimo lavoro introduce a un altro aspetto su cui gli artisti stanno lavorando: se da un lato la tematica sociale si evidenzia nell’interesse per la storia e il monumento, dall’altro il grande tema è il rapporto che l’uomo intrattiene con la natura, che sempre al castello di Rivoli si indaga attraverso la mostra Mutual Aid, Arte in collaborazione con la natura, a cura di Francesco Manacorda e Marianna Vecellio. Il percorso si sviluppa comprendendo artisti dagli anni sessanta a oggi. Seguendo forse l’ammonimento di Rossella Biscotti nell’opera Crude oil (Olio crudo), la quale ammonisce riguardo all’inquinamento dell’uomo sulla natura dato dall’estrazione del petrolio per le conseguenti fuoriuscite di greggio in mare, nella mostra Mutal Aid si propone una soluzione attraverso la collaborazione (e non lo sfruttamento) dell’artista con la natura. È spesso l’elemento naturale che realizza il prodotto artistico, rendendo la lunga manica del Castello di Rivoli un organismo composto da piccole cellule viventi e intelligenti.
Questo mutuo appoggio si specifica nella pratica di Tomás Saraceno. Infatti, l’artista argentino esplora la collaborazione interspecie, utilizzando le ragnatele dei ragni, coabitanti del suo studio, cosparse di polvere di grafite, conferendo visibilità alle trame leggere e perfette create dagli aracnidi. Hubert Duprat, artista fracese, fornisce ai tricotteri delle pietre preziose quali perle e oro, con le quali essi costruiscono i propri rifugi o astucci per proteggersi. Il risultato di questa collaborazione con il mondo degli insetti si formalizza come piccoli gioielli realizzati da microscopici fabbri che i costruiscono le loro abitazioni barocche. Così tutta la mostra esplora le potenzialità creative della collaborazione tra artista e natura, proponendo un muto soccorso per quest’unico mondo. Monumenti dimenticati o trasformanti, memoriali invisibili, gioielli naturali, sono alcune delle immagini che caratterizzano questa traiettoria che l’arte sta tracciando. Il passato e la storia riportati alla memoria fondano il nuovo e futuro rapporto dell’uomo in seno alla natura.
Pietro Giovanni Coppi
[1] Vincenzo de Bellis, Alessandro Rabottini, “Strata. Arte italiana dal 2000. Le parole degli artisti”, 2023, edito da Lenz. Les presses du réel. p. 139.
[2] ivi, p. 141.
Info:
Rossella Biscotti. Titolo primo, Ho sognato, Clara e altre storie
A cura di Marianna Vecellio
21/04 – 24/11/2024
Castello di Rivoli, Terzo piano
AA.VV. Mutual Aid – Arte in collaborazione con la natura
A cura di Francesco Manacorda e Marianna Vecellio
31/10/2024 – 23/03/2025
Castello di Rivoli
Piazzale Mafalda di Savoia, 2 – Rivoli (TO)
www.castellodirivoli.org
Cyprien Gaillard. Retinal Rivalry
A cura di Samuele Piazza
30/10/2024 – 02/02/2025
Binario 1, OGR Torino
Corso Castelfidardo, 22 – Torino
www.ogrtorino.it
is a contemporary art magazine since 1980
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