Alessandro Roma. Vestirsi paesaggio

Fervono a Bologna i preparativi per l’imminente Arte Fiera (7-9 febbraio 2025), in occasione della quale la città è sempre animata da un felice pullulare di proposte espositive in spazi pubblici e privati, alcuni dei quali di norma sono chiusi al pubblico o non devoluti all’arte. Dal 6 al 16 febbraio 2025 tornerà, per la tredicesima edizione, ART CITY Bologna, il programma di mostre ed eventi promosso dal Comune di Bologna, in collaborazione con BolognaFiere sotto la direzione artistica di Lorenzo Balbi. La novità di quest’anno è che il palinsesto delle iniziative istituzionali avrà una diffusione capillare in tutti i musei civici e soprattutto una durata più estesa, per permettere al pubblico di cadenzare le visite senza necessità di concentrarle nell’arco di pochi giorni.

Alessandro Roma, “Vestirsi paesaggio”, installation view at Museo Civico Medievale, Bologna, sala 1, ph. M. Montesano, courtesy of the artist

Alessandro Roma, “Vestirsi paesaggio”, installation view at Museo Civico Medievale, Bologna, sala 1, ph. M. Montesano, courtesy of the artist

A dare avvio al festival cittadino dell’arte contemporanea, la mostra di Alessandro Roma, recentemente inaugurata a Palazzo Ghisilardi Fava, sede del Museo Civico Medievale. L’artista, dopo aver vissuto a Milano, Londra e Bruxelles, dal 2020 ha scelto Faenza (Ravenna) come sua dimora d’elezione, indotto dal suo crescente interesse per la ceramica e da una sorta di stanchezza “esistenziale” – come racconta in un’intervista a Lorenzo Balbi – in aperta controtendenza rispetto allo stereotipo che i grandi centri siano i luoghi privilegiati dell’elaborazione creativa. Dopo una mostra personale nel 2023 a CAR Gallery (la sua galleria di riferimento in città) e il conferimento nello stesso anno del Premio Alinovi – Daolio da parte dell’Accademia di Belle Arti, Alessandro Roma ritorna nel capoluogo emiliano con una prestigiosa mostra istituzionale, in cui presenta una serie di nuovi lavori pittorici e scultorei concepiti per gli spazi del museo e in dialogo con le sue collezioni.

Alessandro Roma, “Vestirsi paesaggio”, installation view at Museo Civico Medievale, Bologna, sala 1 e 4, ph. M. Montesano, courtesy of the artist

Alessandro Roma, “Vestirsi paesaggio”, installation view at Museo Civico Medievale, Bologna, sala 1 e 4, ph. M. Montesano, courtesy of the artist

Il percorso espositivo si snoda in cinque sale dislocate sui tre piani del museo, accuratamente selezionate dall’artista dopo decine di sopralluoghi animati dall’intento di farsi influenzare dal punto di vista formale dai preziosi manufatti lì conservati. La riflessione scaturita da queste visite, assurta a idea-guida dei nuovi lavori, è la necessità di uno “sguardo totale” rivolto alla storia dell’arte nel suo complesso che, scavalcando le frammentazioni convenzionali della pur necessaria periodizzazione storica, riattivi il carattere vivo e rizomatico anche di opere realizzate in epoche molto distanti dalla nostra. Il suggerimento del museo per Alessandro Roma, dunque, è che l’arte è una sola e procede senza fratture in una sincronica gemmazione di linee e forme che si innestano l’una nell’altra (in accezione tanto spaziale quanto temporale) in un processo quasi auto-generativo sollecitato dalle infinite variazioni di un vocabolario archetipico di partenza. Da sempre affascinato dalla decorazione e dalla ripetitività rituale del gesto che ne asseconda la vocazione pervasiva interpretandola come scrittura continua, sceglie di tenersi a distanza dall’ascendente simbolico, narrativo e iconografico delle collezioni per ricercare nell’interazione con gli oggetti antichi uno stimolo rigorosamente formale, al punto da assumere anche gli elementi figurativi come decorazione e come pattern. Il titolo della mostra, “Vestirsi paesaggio”, oltre ad alludere alle due sculture pittoriche indossabili esposte (una direzione recente della sua sperimentazione), esprime l’attitudine all’incorporazione sottesa a questo tipo di ricerca, tutta protesa a favorire un’esperienza che, attraverso la creazione artistica, si addentra nella sfera personale.

Alessandro Roma, “Vestirsi paesaggio”, installation view at Museo Civico Medievale, Bologna, sala 2, ph. M. Montesano, courtesy of the artist

Alessandro Roma, “Vestirsi paesaggio”, installation view at Museo Civico Medievale, Bologna, sala 2, ph. M. Montesano, courtesy of the artist

Sono diretta emanazione di questa intenzione, dunque, le due installazioni scultoree di tessuto dipinto della serie “Dressing landscape”, sostenute da strutture interne in ferro in virtù delle quali acquisiscono una riconoscibile misura antropomorfa. La prima che incontriamo nel percorso della mostra si presenta a prima vista come un misterioso paesaggio dall’intonazione vagamente orientale, in cui calibrate scoloriture operate con la candeggina fanno emergere da un fondo bruno una composizione di motivi atmosferici, vegetali e animali che, pur essendo impossibili da ricondurre per logica a un’immagine unitaria, evocano un’ambientazione immersiva e coerente che accarezza le sensibilità “tattili” dello sguardo. Ciò che interessa all’artista di questo processo creativo per via di rimozione è che le forme appaiono in differita man mano che l’acido agisce sulla tonalità di base, lasciando alla pittura la totale libertà di espandersi senza essere condotta dal pensiero o condizionata dall’andamento dell’immagine nel suo farsi.

Alessandro Roma, “Vestirsi paesaggio”, installation view at Museo Civico Medievale, Bologna, sala 3, ph. M. Montesano, courtesy of the artist

Alessandro Roma, “Vestirsi paesaggio”, installation view at Museo Civico Medievale, Bologna, sala 3, ph. M. Montesano, courtesy of the artist

Se in quest’opera la natura indossabile si rivela solo a posteriori, grazie all’indizio della “collana” di oculi ceramici che scopriamo dal lato opposto a quello che ci si offre per primo, nella seconda scultura il taglio a kimono appare fin da subito evidente, in aperto confronto con il piviale ricamato a opus anglicanum con storie della vita di Cristo e della Vergine con cui si confronta. Qui il disegno si fa più gestuale e insistente, riproducendo un’idea di trama nei suoi filamenti di colore sovrapposti in trasparenza. Anche in questo caso troviamo l’inserimento di dettagli in ceramica, indicativo dell’intenzione dell’artista di elaborare un linguaggio in grado di fondere sempre più le due tecniche in un continuum pittorico. In questa collocazione statica i due lavori sono predisposti per permettere la massima espansione superficiale della pittura, ma il progetto è quello di farli indossare e utilizzarli per azioni performative che conferiranno tridimensionalità, profondità e nuove sfaccettature all’immagine.

Alessandro Roma, “Vestirsi paesaggio”, installation view at Museo Civico Medievale, Bologna, sala 3, ph. M. Montesano, courtesy of the artist

Alessandro Roma, “Vestirsi paesaggio”, installation view at Museo Civico Medievale, Bologna, sala 3, ph. M. Montesano, courtesy of the artist

L’approccio da pittore, ovvero l’abitudine a considerare lo spazio in termini di disposizione di forme e colori, conduce Alessandro Roma anche quando lavora con l’argilla, come si evince dalle sculture della serie “Mask”, anch’esse posizionate tra i manufatti della collezione del museo in modo da richiamarli attraverso studiate assonanze cromatiche e morfologiche. L’intuizione da cui scaturiscono queste opere è quella di estrapolare una porzione di natura/paesaggio per trasformarla in un insieme integrato, allusivo a un’idea di testa che dialoga a distanza con gli abiti, di cui costituiscono il completamento visivo (e intercambiabile, dato il maggior numero di teste rispetto ai corpi), anche se al contrario di quest’ultimi non sono fisicamente indossabili. Queste forme vagamente cilindriche sono movimentate all’esterno da creste modellate dagli automatismi rabdomantici dei gesti con cui l’artista modella la creta in modo da costruire delle forme spontanee che, più le si guarda, più assomigliano a occhi, orecchie, foglie, serpenti o brani di corteccia. Tali ricorrenze, già presenti da tempo nel suo vocabolario creativo, non sono il risultato di una precisa intenzione figurativa, ma di un’introiezione di motivi naturalistici intesi come matrice astratta, a cui si aggiungono suggestioni provenienti dai manufatti della collezione permanente.

Alessandro Roma, “Vestirsi paesaggio”, installation view at Museo Civico Medievale, Bologna, sala 3 e 5, ph. M. Montesano, courtesy of the artist

Alessandro Roma, “Vestirsi paesaggio”, installation view at Museo Civico Medievale, Bologna, sala 3 e 5, ph. M. Montesano, courtesy of the artist

In questo senso, dunque, il dialogo con il museo rifugge la conoscenza didascalica per ravvivare un patrimonio di forme già attive e latenti nel suo (e nel nostro) immaginario. Gli occhi, le orecchie e i fogliami sopramenzionati sembrano quindi trapassare senza soluzione di continuità negli spigoli gotici dei panneggi delle sculture del museo, negli ornati dei bassorilievi medievali o in certi particolari delle vesti dei personaggi scolpiti nella pietra dagli antichi maestri lapicidi, che a loro tempo e forse senza averne consapevolezza, avevano fondato la loro produzione su un processo simile. Altrettanto preziosa la componente cromatica delle sculture, che compete con il lucore degli smalti e delle paste vitree medievali grazie allo specifico procedimento di cottura utilizzato, denominato “a riduzione” e finalizzato a esaltare la brillantezza delle componenti ferrose dei pigmenti ceramici. Una vera sorpresa sono poi gli interni delle sculture, accessibili allo sguardo attraverso trafori o veri e propri squarci in quelle strutture conchiuse, la cui superficie liscia diventa un ulteriore campo pittorico, protetto come una sorta di grotta delle meraviglie, dove si attua la trasformazione finale del paesaggio in maschera e natura.

Info:

Alessandro Roma. Vestirsi paesaggio
13/12/2024 – 2/03/2025
Museo civico medievale
Via Manzoni, 4 – Bologna
www.museibologna.it/medievale


RELATED POST

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

By using this form you agree with the storage and handling of your data by this website.