Il CRAC Puglia viene istituito nel 2015 grazie all’acquisizione di ventisei opere di affermati artisti contemporanei (tra cui Bruno Munari, Getulio Alviani, Nicola Carrino, Luigi Mainolfi, Pino Pascali, Mauro Staccioli, Giuseppe Spagnulo, Oliviero Rainaldi, Joseph Beuys). Nel corso degli anni, il CRAC viene riconosciuto dalla Regione ed entra a far parte della rete dei Musei di Puglia. L’attività del CRAC si focalizza in massima parte sugli strumenti metodologici dell’analisi, della documentazione, del disegno, dello studio preparatorio e della pianificazione di teorie e prassi della produzione artistica contemporanea, ponendosi altresì come strumento in grado di confrontarsi con il territorio, al fine di produrre interventi di rigenerazione urbana e ambientale, azioni di recupero e di promozione del patrimonio storico-culturale attraverso laboratori didattici, residenze d’artista, mostre di rilievo storico e sperimentale.

Ettore Sordini, “Passeggiata”,1959, olio e grafite su tela, cm 70 x 50, ph courtesy CRAC Puglia
“Studio, ricerca, progettazione pedagogica e sperimentazione attiva nelle diversificate attività – afferma il professor Giulio De Mitri, presidente della Fondazione Rocco Spani ETS – vuol dire che l’attività creativa attraverso i laboratori deve essere intesa come strumento metodologico, luogo mentale e fisico e, come affermava il maestro Bruno Munari, pensare alla rovescia, creare affinità tra campi semantici diversi, mutare le coordinate di un oggetto per scoprire nuove possibilità, soprattutto nuovi punti di vista sulle cose, superando così i numerosi stereotipi che non ci abbandonano mai”.

Georges Noël, “La Nuit ludique”, 2000, tecnica mista su carta Koshi, cm 66 x 51, ph courtesy CRAC Puglia
Negli anni il CRAC, ha puntato i riflettori sull’opera di Ennio Tamburi, Carlo Lorenzetti, Daniel Spoerri, Winfred Gaul, Michael Goldberg, Georges Noël, Oscar Piattella, Carlo Bernardini, Vittorio Corsini, Ugo La Pietra, Nanda Vigo, Lamberto Pignotti, Grazia Varisco, Gianfranco Baruchello, Renato Mambor, Pino Pinelli, Wolf Vostell, Antonio Paradiso, Massimo Barzagli, Mauro Staccioli, Maria Mulas, Enrico Baj, Gastone Novelli, Terry Atkinson, Mimmo Paladino, Robert Indiana, Piero Gilardi, Luca Maria Patella, Giulio Paolini…

Michael Goldberg, “Sacrificio di Isacco”, 1990, tecnica mista su tela, cm 220 x 219, ph courtesy CRAC Puglia
In occasione dei suoi dieci anni di attività, il CRAC Puglia presenta una selezione di opere e documenti di Nicola Carrino e Pino Spagnulo, in un omaggio ai due artisti tarantini e al loro rapporto – talvolta complesso ma pur sempre sincero e radicato – con il territorio. Presentata negli spazi del Centro di Ricerca Arte Contemporanea di Taranto nell’ambito di una serata dedicata al racconto e al dibattito sul tema dell’arte contemporanea con particolare riferimento alle vicissitudini del capoluogo pugliese, la mostra dedicata a Carrino e Spagnulo si delinea attraverso una selezione modica ma preziosa di opere e documenti degli autori narrandone percorsi, visioni e poetica.

Winfred Gaul “Recycling O.T. (I)”,1982, acrilico su cartone da imballaggio, cm 23 x 35, ph courtesy CRAC Puglia
L’omaggio si inserisce organicamente nella storia dell’istituzione, sin dagli esordi interessata a far permeare il fervore e le testimonianze dell’arte nella realtà cittadina costituendosi come presidio culturale attento tanto ai caratteri e necessità del contesto di appartenenza, quanto agli sviluppi e protagonisti di portata nazionale e internazionale. Nicola Carrino e Pino Spagnulo sono tra i primi artisti a mostrare autentico entusiasmo per il compimento del progetto museale e a supportarne l’attuazione; la necessità di guardare alla loro produzione e rievocarne il prestigio in questa ricorrenza assume, così, un valore simbolico profondo di riconoscenza e ammirazione, ed esprime il desiderio di rivendicare e rinnovare quella promessa di dedizione espressa dieci anni prima verso la città di Taranto.

Nicola Carrino, “Progetto per Piazza Castello”, 1984, pennarelli su carta, cm 50 x 70 cm, ph courtesy CRAC Puglia
Maestri della pratica scultorea del Novecento, Carrino e Spagnulo sono, nel percorso espositivo, raccontati attraverso le loro testimonianze più strettamente segniche e progettuali, manifestazioni solo in apparenza marginali della loro attività e inventiva, e che pure restituiscono pienamente la profondità dei due profili con la loro metodologia e sensibilità esclusive. Il primo atto della mostra muove attraverso i lavori di Nicola Carrino tra cui si distingue il suo Progetto per Piazza Castello (1984), proposito di ridefinizione dello spazio attiguo alle due colonne del Tempio Dorico a Taranto, reduci e testimoni brillanti di una storia antica illustre, pertanto, fulcro della pianificazione di riassetto urbano pensato dall’artista. Nella medesima sala due olii del 1959 e 1960 raccontano alcuni dei primi momenti di sperimentazione informale di Carrino attraverso un linguaggio segnico vigoroso e intensamente significante. La ricerca dell’artista è, inoltre, testimoniata da una pluralità di tecniche adoperate, dal collage alla serigrafia, dal disegno con matita alla ceramica, a riprova di un fare creativo e progettuale vivido e dirompente.

Giuseppe Spagnulo, “Senza titolo”, 2010, sabbia di vulcano, ossido di ferro, rosso di cadmio, carta e ferro, cm 45 x 30, ph courtesy CRAC Puglia
A seguire, l’allestimento introduce ai lavori di Spagnulo tra cui i due carboncini de La foresta d’acciaio (2007), progetto del Monumento ai Caduti di Nassiriya situato presso Parco Schuster, a Roma, con i suoi steli lugubri che nel nero impreciso del carboncino sembrano esprimere ancor più intensamente l’idea di consunzione e disgregazione della materia. In mostra anche un lavoro su carta (2009) dal carattere scultoreo per la plasticità drammatica della sabbia di vulcano e dell’ossido di ferro applicati sulla superficie, e che raccontano il valore ambivalente – al tempo stesso distruttivo e vitale – del fuoco, elemento fondamentale nella pratica dell’artista. Il progetto espositivo narra, così, le intenzioni più intrinseche e innate di Nicola Carrino e Pino Spagnulo, quelle sperimentazioni dal carattere istintivo e punti di partenza decisivi da cui scaturiscono le qualità peculiari degli esiti monumentali più noti, ipotizzabili muovendo proprio da quegli originari processi viscerali e potenziali.
Valeria Gaetani
Info:
Carrino e Spagnulo, Due artisti tarantini
23/5/2025 – 30/6/2025
CRAC PUGLIA
c.so V. Emanuele II, n 17
74123 Taranto
cracpuglia@gmail.com
www.cracpuglia.it

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