Data / Ora
Date(s) - 15/02/2025 - 01/03/2025
6:00 pm - 10:00 pm
Luogo
COSMO
Categorie
“Lascia andare”
15 February – 22 February – 1 March
A cura di Majd El Roumy
Cosmo, Piazza di Sant’Appolonia 13.
Lascia Andare è una serie di mostre multidisciplinari che si sviluppa su tre sabati, dal 15 febbraio al 1° marzo 2025, presso Cosmo, in Piazza di Sant’Appolonia 13 a Roma.
Curata da Majd El Roumy, la rassegna esplora il complesso atto del “lasciare andare” attraverso un intreccio di video, suono, performance e installazioni. Ogni iterazione propone un approccio tematico distinto, invitando il pubblico a vivere la trasformazione da molteplici prospettive: intime e riflessive, corporee e sensoriali, ma anche inevitabilmente politiche.
Iterazione 1: 15 febbraio | 18:00 – 22:00
Justin Kaminuma, Dalija Kaukenaite, Jerry Fied, Thomas Valerio con Anna Bielli, Diego Manfreda con Gianni Politi, Joana Cruz, Diego Labonia
La galleria al piano superiore è divisa in due spazi. Nel primo, le opere mixed media di Dalija Kaukenaite (2024-2025) fungono da asse centrale, ancorando lo spazio a una realtà tattile che resiste alla cancellazione mentre esplora memoria e schemi inconsci. In questo contesto si sviluppa STAR at Cosmo (2025), una performance di Thomas Valerio accompagnato da Anna Bielli, che indaga il potenziale trasformativo della performance stessa. Il lavoro esplora come i corpi possano influenzare lo spazio e partecipare alla creazione della realtà. La sessione di ascolto sperimentale di Diego Manfreda e Gianni Politi si intreccia con questa dinamica, inondando lo spazio di paesaggi sonori meccanici, industriali e frammentati che riverberano contro i dipinti di Kaukenaite, amplificando la tensione tra struttura e dissoluzione.
Nel frattempo, banchetto di sé stessi (2025) di Jerry Fied affronta il tema dell’auto-sabotaggio e dell’autodistruzione, incarnando scultoreamente il paradosso del consumarsi per sopravvivere.
Nel secondo spazio della galleria superiore, il video The Last Thing I Think I Saw (15’, 2025) di Justin Kaminuma presenta una meditazione concettuale e sensoriale sulla perdita di un senso. Attraverso animazioni sperimentali, l’opera traccia il percorso psicologico e fisico dell’accettazione della perdita, posizionando l’atto del lasciare andare come un’alterazione della percezione.
Scendendo nella prima grotta, Nine Ways to Feed Yourself (2024) di Joana Cruz mappa in modo archivistico il comportamento umano, esplorando la vulnerabilità delle interazioni. L’installazione video documenta la fluidità degli stati mentali, oscillando tra il banale, l’intimo e l’estremo.
Nella camera più profonda, Ekstasis (2025) di Diego Labonia immerge lo spettatore in un paesaggio in mutamento di luce, suono e riflessione. Proiettati attraverso prismi di cristallo, gli elementi naturali si distorcono e ridefiniscono lo spazio cavernoso, creando visioni cosmiche effimere che dissolvono i confini tra sé e ambiente. Il lavoro, realizzato in collaborazione con Fabio Sestili (sound design), Stefano Varano (ingegneria elettrica) e Maria Fabiana Sinisi (collaborazione assistita), invita il pubblico in uno stato di sospensione sensoriale.
Iterazione 2: 22 febbraio | 18:00 – 22:00
Pamela Saade, Claudia Sanna, Lorenzo Pace, Wing Tsou con Diego Labonia
Pioggia, inchiostro e mare: tutti elementi liquidi. Tutti separatori, in modo diverso.
In questa iterazione, la mostra trasforma la galleria in un ambiente interattivo in cui installazioni e performance coinvolgono il corpo in un movimento consapevole, con il suono al centro dell’esperienza.
Iterazioni di Claudia Sanna è un corpus tessile di opere realizzate dal 2020 ad oggi. Sanna esamina la natura imprevedibile dei processi di tintura naturale, rifiutando l’uniformità e il controllo a favore di una resa all’imprevedibilità della materia in trasformazione.
Three Summers and a Winter (18’, 2025) di Pamela Saade attraversa Reykjavik e Beirut, un continente, un mare, una guerra, un’esplosione e l’inizio della scena metal. Anche Lorenzo Pace incorpora l’acqua come elemento centrale della sua pratica, lasciando andare il controllo e affidandolo alla fluidità. Ideologicamente giocoso, il suo lavoro non rinuncia al processo decisionale, ma riformula l’idea di agency.
Oneness II – The Virtue of Water di Wing Tsou, in collaborazione con Diego Labonia, è un’installazione con performance interattiva site-specific nella grotta di Cosmo. Ispirata alla filosofia taoista, l’opera esplora l’acqua come metafora del lasciare andare: fluida, inafferrabile, eppure capace di modellare tutto ciò che tocca. Bagni sonori e proiezioni visive immergono i partecipanti in un atto meditativo di abbandono.
Iterazione 3: 1° marzo | 11:00 – 22:00
Emily Jacir, Giulia Crispiani, Jacopo Natoli, Jacopo Rinaldi, Andrea Lo Giudice, Sama El Roumi, Valentina De’Mathà, IWSV
L’ultimo sabato inizia con il workshop di movimento consapevole di Sara Fabiani, che si terrà a Cosmo alle 11:00. Tuttavia, questa iterazione interroga le dimensioni collettive e politiche del lasciare andare. Le opere affrontano questioni sociali più ampie, sfidano le strutture di potere consolidate e riformulano il concetto di identità. Nella galleria superiore troviamo il lavoro di Emily Jacir: un banner di sei metri, dello stesso blu della bandiera dell’Unione Europea, con una frase in arabo che recita “We are here” (2024). Nello stesso spazio, il pezzo sonoro Lascia andare, lascia stare (6’, 2025) di Giulia Crispiani viene riprodotto in loop. Il video REAL CHERNOBYL (29’28’’, 2020) di Jacopo Rinaldi mette in discussione il concetto di verità. Distruggi questa icona (2025) di Jacopo Natoli è una serie politica di stampe a tecnica mista che collega il piano superiore alle grotte sottostanti, dove troviamo il lavoro fotografico di Andrea Lo Giudice, A+G (2022), un anti-monumento poetico. Nella parte finale della mostra, il fondo della galleria si riempie della voce di Valentina De’Mathà nel suo video Il pavimento di casa di mia madre (30’, 2025), che racconta la pratica psicoanalitica di ricordare ciò che la memoria non riesce a lasciar andare: ciò che riaffiora nei sogni e ciò che rimane di essi nel tempo. The Queer Plant di Sama El Roumi estende il concetto di pensiero rizomatico nella sfera performativa, creando una rete di significati in continuo mutamento attraverso suono, poesia e immagini. Qui, la poesia resiste alla struttura, permettendo a identità, memoria e informazione di fluire liberamente. Come ultimo atto di Lascia Andare, IWVS presenta Recatch, una sessione di ascolto nella grotta, in cui il riconoscimento iniziale dei suoni diventa un atto di abbandono, dove il familiare viene lasciato andare per essere ritrovato di nuovo.
Majd El Roumy – Lascia andare
Cosmo, Piazza di Sant’Appolonia 13. ROMA
Feb 15, 2025, 6pm to 10pm
Feb 22, 2025, 6pm to 10pm
Marzo 1, 2025, 11am to 10pm
Contact: cosmo@officineimpresa.it
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