Bianca Bondi. Earth, Coral, Clouds

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Data / Ora
Date(s) - 17/05/2025 - 08/12/2025
6:00 pm - 9:00 pm

Luogo
Palazzo Chigi Zondadari

Categorie


CORTEMPORANEA#4

BIANCA BONDI

EARTH, CORAL, CLOUDS

18 maggio – 8 dicembre 2025

a cura di Fiammetta Griccioli e Cloé Perrone

Opening sabato 17 maggio 2025

dalle 18.00 alle 21.00

Fondazione Palazzo Chigi Zondadari, Siena

La Terra non è solo un foglio bianco su cui proiettare il desiderio umano: il ciclo del desiderio si basa su entità (Terra, corallo, nuvole) che esistono anch’esse in forma di ciclo in relazione tra loro e in relazione agli esseri umani.”

— Timothy Morton, Dark Ecology

In occasione della quarta edizione di CORTEMPORANEA, il 17 maggio 2025 inaugura Earth, Coral, Clouds, la prima mostra personale in Italia dell’artista sudafricana Bianca Bondi, attualmente borsista presso La Villa Medici a Roma 2024-25 e nominata per il Prix Marcel Duchamp 2025.

Bianca Bondi trasforma il cortile e le sale del settecentesco Palazzo Chigi Zondadari in un intreccio dinamico di forme organiche e inorganiche in continua mutazione. Il titolo dell’esposizione, Earth, Coral, Clouds, è ispirato a Dark Ecology del filosofo e teorico Timothy Morton, un testo che sfida il pensiero ecologico convenzionale e invita a confrontarsi con il buio, l’ignoto e le scomode verità della nostra esistenza nel mondo naturale. Seguendo questa filosofia, Bondi presenta una serie di interventi site-specific che dialogano con la ciclicità del tempo attraverso processi di cristallizzazione, ossidazione e trasformazione chimica. In dialogo con gli affreschi e le decorazioni del palazzo che evocano una coesistenza tra mondo naturale, mitico e umano, l’artista rielabora il potere dei rituali antichi e di materiali carichi di memoria, dando vita a fragili ecosistemi in cui gli elementi si accumulano e si trasformano nel tempo, mettendo in discussione l’idea stessa di stabilità.

Affascinata dalla botanica e dall’alchimia, Bondi prosegue la sua indagine sui cicli di vita e morte, sui rituali e sulle modalità di abitare gli spazi. Lavorando con soglie e spazi liminali, introduce i suoi materiali distintivi—sale, acqua, muschio e rame—in nuove creazioni che suggeriscono una forza vitale invisibile ma presente. Il sale, ricorrente nelle sue opere, agisce sia come conservante che come agente di decadimento. L’acqua, sospesa tra liquidità ed evaporazione, richiama la natura effimera delle nuvole. Il corallo, organismo vivente e al contempo struttura geologica, diventa metafora di trasformazioni lente e impercettibili.

Nel contesto di Palazzo Chigi Zondadari, la mostra amplifica il contrasto tra l’opera dell’uomo e il mondo naturale, sollevando domande urgenti sulla conservazione, la perdita e il futuro del nostro pianeta. A Siena, dove la storia è impressa nella materia— dai bottini alle facciate senza tempo dei palazzi—il lavoro di Bondi risuona con un passato stratificato e vivo. Qui le sue opere interagiscono con l’architettura non come oggetti inerti, ma come sistemi in evoluzione. Il palazzo stesso, intriso di memoria, assorbe e riflette i materiali introdotti, rafforzando l’idea che lo spazio, come la natura, non sia mai statico.

Per Earth, Coral, Clouds, Bondi ha concepito tre interventi immersivi e site-specific che tessono un racconto tra il cortile, il salone da ballo e la sala da pranzo. Nel cortile, Procession for the lost and found (2025), una composizione sospesa di fiori e crocifissi bruciati, evoca un rituale fluttuante—un’offerta all’invisibile. Le forme in bilico richiamano il delicato equilibrio tra offerte votive e tracce di devozione, tra presenza e assenza. I crocifissi alludono ai cicli di distruzione e rinascita, mentre i fiori introducono gesti di cura e memoria. Corde tese tra questi elementi suggeriscono legami tra mondi diversi—il terreno e l’ultraterreno, il vivente e il trascendente.

Nel salone da ballo, The Nymphaeum (2025), una grande vasca di acqua salata turchese riflette e distorce la luce, fungendo da soglia elementare in cui l’acqua diventa sia contenitore che specchio. L’installazione, che richiama tanto una coppa rituale quanto un antico ninfeo, canalizza la relazione ancestrale tra acqua, rito e trasformazione. Più avanti, nella sala da pranzo, What grows after us (2025), si sviluppa sotto un soffitto decorato con cieli stellati: un tavolo da banchetto appare sopraffatto dal tempo, con merletti e minerali si fondono in una reliquia sospesa tra passato e futuro.

Nelle stanze del palazzo vetrine e armadi emergono come portali, creando un filo conduttore tra le installazioni: contengono oggetti cristallizzati—frammenti di natura preservati che sembrano insinuarsi negli interni, come se il mondo organico stesse lentamente reclamando lo spazio. La presenza di sale, acqua e metalli ossidati suggerisce una trasformazione silenziosa ma inarrestabile, che si svolge al di là del tempo umano, in un processo in cui architettura e natura diventano un tutt’uno. Il passato non scompare: si accumula, si incrosta e permane, dando forma a ciò che deve ancora venire.

In occasione della mostra, verrà pubblicato un catalogo monografico che approfondisce il lavoro di Bianca Bondi con un’intervista all’artista, testi curatoriali e un ampia documentazione fotografica dell’esposizione.

CORTEMPORANEA, progetto nato nel 2022 per volontà di Flavio Misciattelli, presidente della Fondazione Palazzo Chigi Zondadari, ha consolidato nel tempo il proprio ruolo come spazio per il dialogo tra arte contemporanea e patrimonio storico. Artisti italiani e internazionali sono chiamati a realizzare opere site-specific nella corte e nelle sale del palazzo. Dopo le edizioni dedicate a Pietro Ruffo (2022), Paolo William Tamburella (2023) e Zhanna Kadyrova (2024), Flavio Misciatelli ha invitato Fiammetta Griccioli e Cloé Perrone, come visiting curator, a selezionare i prossimi artisti.

Bianca Bondi (Johannesburg, Sudafrica, 1986) vive e lavora a Parigi. La sua pratica multidisciplinare coinvolge l’attivazione o trasformazione di oggetti comuni attraverso l’uso di reazioni chimiche, principalmente attraverso l’acqua salata. I materiali con cui lavora sono scelti per il loro potenziale di mutazione o per le loro proprietà intrinseche e simboliche. Il suo obiettivo è promuovere esperienze che vadano oltre il visivo e sostenere la vita della materia con un’enfasi sull’interconnettività, la transitorietà e i cicli di vita e morte. Appassionata di ecologia e scienze occulte, Bianca Bondi combina i due elementi risultando in opere pluridisciplinari di natura trasformativa attraverso le quali l’aura degli oggetti è fondamentale. Spesso site specific, le sue installazioni poetiche dialogano profondamente con i luoghi in cui prendono vita. Bianca Bondi si è laureata all’Ecole Nationale Supérieure d’Arts de Paris-Cergy nel 2012, dopo aver precedentemente studiato presso la WITS School of the Arts di Johannesburg.

Fiammetta Griccioli (Roma, 1987) è curatrice presso Pirelli HangarBicocca dove ha co-curato le mostre personali di Yanagi Yukinori (2025), Jean Tinguely (2024), Thao Nguyen Phan (2023), Dineo Seshee Bopape, Anicka Yi (2022), Trisha Baga (2020) e Daniel Steegmann Mangrané (2019) e co-editato le rispettive monografie. Come Assistente Curatrice ha organizzato numerose mostre personali e coordinato pubblicazioni su Joan Jonas, Laure Prouvost, Lucio Fontana, Philippe Parreno, Mario Merz e Steve McQueen tra gli altri. Nel 2023 ha curato la sezione principale della prima edizione della nuova fiera d’arte STAGE, Bregenz nel Festpielhaus di Bregenz, Austria. Ha lavorato come assistente curatoriale presso il WIELS Contemporary Art Centre di Bruxelles, contribuendo a mostre personali e collettive. A Milano, ha tenuto lezioni presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e l’Università Luigi Bocconi, dove ha conseguito una laurea magistrale in economia e management in Arts, Culture, Media, and Entertainment.

Cloé Perrone (Roma, 1987) è una curatrice indipendente. Attualmente lavora presso la Galleria Borghese, Roma, dove ha curato e editato le rispettive monografie di Louise Bourgeois Unconscious Memories (2024) e Wangechi Mutu Black Soil Poems (2025). Ha curato Sophia al-Maria; Caroline Mesquita; Rebecca Ackroyd presso la Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano, (2019); Cécile B. Evans (2019) e Camille Henrot (2016) al MADRE, Napoli; Camille Henrot (2016); Shannon Ebner (2014); Sterling Ruby (2013); Sara VanDerBeek (2012) alla Fondazione Memmo, Roma (2012-2016). Perrone ha lavorato come assistente curatrice alla Biennale di Venezia May You Live in Interesting Times (2019) ed è stata Research Scholar presso The Metropolitan Museum of Art nel dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea (2017). Ha conseguito il master presso il CCS – Center for Curatorial Studies, Bard College, Annandale-On-Hudson e attualmente è iscritta al programma di dottorato IMT.

Palazzo Chigi Zondadari, commissionato dal cardinale Antonfelice Zondadari (1655 – 1737) e dal fratello Bonaventura (1652- 1719), residenza senese della famiglia dal 1724, è stato l’ultimo palazzo a essere edificato in piazza del Campo a Siena. Si tratta di un’architettura lineare, con cinque ordini di finestre, una corte interna e un agile scalone d’onore. Degli spazi interni, il piano nobile è quello di maggior interesse con la fuga di saloni e di gallerie, i soffitti affrescati e la collezione di opere d’arte.

La Casa-Museo – aperta al pubblico solo su appuntamento – custodisce tesori dell’arte e dell’architettura: affreschi di Marco Benefial, Placido Costanzi e Giuseppe Colignon, tempere su tela con vedute architettoniche ispirate ai Bibbiena e a Giovanni Battista Marchetti, detto il Pianpianino, oltre alla ricchissima collezione Chigi Zondadari. Le visite guidate includono sia le installazioni di CORTEMPORANEA sia il percorso museale, dove opere contemporanee dialogano con la storia.


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