Data / Ora
Date(s) - 10/04/2025 - 30/04/2025
10:00 am - 5:00 pm
Luogo
Spazio Thetis
Categorie
A partire dal 10 aprile 2025, lo Spazio Thetis di Venezia ospita La crisi dei fondamenta, la mostra personale di Domenico Silvestri. L’artista, noto per la sua pittura evocativa e densa di riferimenti simbolici, propone un’indagine profonda sulle fratture della contemporaneità, mettendo in luce il crescente distacco tra individuo e realtà.
Il percorso espositivo raccoglie una selezione di opere che esplorano la crisi dei fondamenti, intesa non solo in senso epistemologico o scientifico, ma anche sociale e culturale. Silvestri si fa interprete di un’umanità sempre più isolata, incapace di immaginare un futuro condiviso e prigioniera di un eterno presente. Le sue figure, statiche e sospese in ambienti geometrici e surreali, traducono visivamente il disorientamento esistenziale del nostro tempo, evocando una solitudine imposta dalla società iperconnessa, dove il filtro tecnologico sostituisce il contatto autentico.
Tra le opere in mostra, N.T. introduce il tema dell’alienazione dell’individuo in un sistema produttivo che non concede tregua. Qui, l’essere umano non è più visto come un soggetto in evoluzione, ma come un ingranaggio valutato esclusivamente in termini di produttività, con la conseguente negazione della crescita interiore autentica.
In La Domenica non tutti risorgono, Silvestri affronta la dissoluzione della progettualità collettiva e l’incapacità di rigenerarsi. Il tempo si appiattisce in un presente perpetuo, mentre il futuro si dissolve in un’ombra indistinta, lasciando le figure bloccate in una condizione di attesa senza risoluzione.
Con La madre del padre del padre, l’artista esplora il tema della frattura generazionale e della crisi della trasmissione culturale. Il passato appare inaccessibile, deformato o privo di significato, mentre il legame con le radici si assottiglia fino a svanire. Le relazioni familiari e comunitarie si sfaldano sotto il peso dell’individualismo contemporaneo, lasciando dietro di sé un senso di smarrimento.
Un’opera chiave della mostra è Soglie, che suggerisce l’idea di transizione e di passaggio, un confine mai realmente superato. Silvestri ci pone di fronte a una condizione di sospensione, un limbo in cui l’uomo si trova incapace di varcare la soglia verso una nuova dimensione di esistenza. La pittura, in questo contesto, si fa linguaggio di indagine e strumento di trasformazione della percezione del presente.
La tecnica pittorica di Silvestri si distingue per l’uso sapiente della tempera all’uovo, una pratica antica che l’artista reinterpreta con una sensibilità contemporanea. Il rigore formale si intreccia con un immaginario che attinge alla tradizione rinascimentale, alla pittura metafisica e a suggestioni orientali. L’impiego di elementi come la foglia d’oro e la presenza di figure simboliche amplificano il senso di atemporalità delle sue opere, creando un ponte tra passato e presente e ponendo interrogativi sulle urgenze del nostro tempo.
Attraverso il suo lavoro, Silvestri non offre facili risposte, ma invita a una riflessione profonda sulla fragilità della condizione umana e sulla necessità di ricostruire un tessuto relazionale e culturale che possa restituire senso e significato alla nostra esistenza.
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