Data / Ora
Date(s) - 06/02/2025 - 16/02/2025
3:00 pm - 7:00 pm
Luogo
REVE ART Gallery
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Un viaggio tra arte e scienza alla REVE ART Gallery di Bologna
Prosegue sino a domenica 16 febbraio presso REVE ART Gallery di Bologna la mostra personale di Fernando Garbellotto dal titolo evocativo Respirare l’ombra è come toccare un corpo…, un percorso che ripercorre oltre quattro decenni di ricerca artistica in cui il legame tra arte e scienza diventa elemento fondante della poetica dell’artista. La mostra che si svolge in concomitanza con ARTEFIERA, nell’ambito di ART CITY Bologna 2025 e ART CITY Bologna WHITE NIGHT, propone una selezione di oltre quaranta opere, organizzate nei cicli più significativi della produzione di Garbellotto: Frattali, Frattali d’aria, Frattali di terra (1989-2000) e Reti frattali aeree, Reti frattali, Reti frattali rizoma (2006-oggi) e costituisce un’occasione imperdibile per scoprire l’opera di un artista che ha saputo coniugare scienza e arte in un linguaggio visivo di straordinaria potenza espressiva.
La ricerca artistica di Garbellotto trae infatti ispirazione dalla scienza e dai suoi aspetti epistemologici, trasformandoli in un linguaggio visivo unico. Come sottolineava Andrea Bruciati nella sua presentazione dell’antologica dell’artista a Palazzo Crepadona di Belluno nel 2012:“Un’opera d’arte si nutre di sensi e logica e da essi deriva: è un linguaggio basato su ciò che percepiamo e che, secondo la scienza attuale, è molto diverso dalla realtà”. Garbellotto, profondamente influenzato dalle teorie di Benoît Mandelbrot sulla geometria frattale, ha costruito negli anni un metodo rigoroso in cui la ripetizione e la somma di elementi simili trasformano la conoscenza scientifica in arte. Questa costante indagine lo ha reso riconoscibile agli occhi del pubblico definendo il suo personale approccio e l’esposizione bolognese offre una panoramica sui diversi media esplorati dall’artista, dalla pittura alle installazioni spaziando dalle forme frattali alle reti di relazioni. Se i frattali d’aria – che nascono con l’intento di descrivere, in una dimensione di scala frattale molto piccola, il mondo aereo che ci circonda – sono costituiti da leggerissime forme velate di colori acrilici all’acqua che sovrapponendosi, su fondo a volte scuro a volte chiaro, danno vita a tonalità monocrome differenti, i frattali di terra – dove l’indagine si sposta al mondo solido, terrestre – sono delle sovrapposizioni di intrecci di fili di sabbia realizzate con un composto acrilico e vinilico fatto cadere, con una frustata di pennello, sulla sabbia asciutta precedentemente distesa a velo sulla tela. Le reti frattali poi, con esiti formali che si diversificano leggermente nel corso degli anni, diventano il tema sul quale si concentrerà l’artista dal 2006 in avanti. Quelle aeree (2006-2009) sono fettucce di tela, precedentemente trattata, dipinta e tagliata, che vengono annodate tra loro. Ognuna è unica nel suo genere perché non hanno forma fissa, sono libere di fluttuare e vengono generalmente presentate come installazioni aeree pendenti dal soffitto dello spazio espositivo. Dal 2009 Garbellotto monta invece le proprie reti su telai, normalmente sovrapponendone tre/sei, ora monocrome ora con variazioni cromatiche.
La mostra di Garbellotto affronta temi di straordinaria attualità, portando il pubblico a riflettere sul ruolo della scienza in un’epoca segnata da crisi globali. Le sue Reti Frattali, che trovano forza non nei singoli elementi ma nell’interazione tra essi, diventano una metafora della complessità contemporanea, del pensiero sistemico e della necessità di un approccio integrato alla conoscenza.
Nato a Portogruaro nel 1955, Fernando Garbellotto vive e lavora tra Milano e Portogruaro. Dopo studi umanistici e una laurea in Giurisprudenza, si dedica all’arte, affascinato dalle teorie frattali di Mandelbrot, che influenzano in modo decisivo la sua ricerca artistica a partire dalla fine degli anni ’80. Negli anni ‘90 espone in numerose gallerie nazionali, mentre nel 1997 fonda a Milano il movimento “Caos Italiano”, partecipando a esposizioni in Italia e all’estero, tra cui il Museo Statale di Novosibirsk. Nel 2006 introduce il concetto di Reti Frattali, che lo porterà a esporre in istituzioni prestigiose come l’Accademia di Belle Arti di Roma, lo Spazio Thetis di Venezia e la Fondazione Calderara. Nel 2011 partecipa alla Biennale di Venezia nel Padiglione Italia e realizza il video Fractal Net Singing con la pop star Elisa. Negli anni successivi tiene importanti mostre personali a Londra, Milano, Treviso e Venezia, oltre a partecipare a eventi di rilievo internazionale. Nel 2024 presenta il progetto Shelter Island al Museo M9 di Venezia e Mestre e le sue opere vengono esposte alle Procuratie Vecchie in Piazza San Marco.
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