Data / Ora
Date(s) - 29/03/2025 - 10/05/2025
9:30 am - 6:00 pm
Luogo
CART -Centro documentazione ARTe contemporanea
Categorie
In un dialogo tra passato e presente, l’arte di Floriano Ippoliti incontra la bellezza e l’intelligenza di Flora Zuzzeri. Una mostra imperdibile che celebra la creatività e la storia.
Approda nella prestigiosa sede del CART di Falconara M. (AN), la preziosa mostra L’Oro di Flora di Floriano Ippoliti, dopo essere stata ospitata presso la vanvitelliana Chiesa del Gesù ad Ancona, lo scorso autunno.
Il noto e importante artista anconetano, ci invita a riflettere sulla bellezza, sull’ispirazione e sul ruolo della donna nella storia, e lo fa attraverso la considerazione di un personaggio come Flora Zuzzeri (tra le personalità più affascinanti del Cinquecento del panorama figurativo e neo manierista italiano, celebrata anche da Torquato Tasso), donna bellissima e colta, che ebbe un legame fortissimo con la città di Ancona, in cui visse dopo essere arrivata dalla Dalmazia.
Oggi Flora Zuzzeri è considerata una figura antesignana dell’emancipazione femminile per il suo intelletto e la sua indipendenza in un’epoca in cui la figura femminile era “relegata”, contestualmente ai tempi, a un ruolo subordinato.
L’Oro di Flora è un omaggio all’arte e alla bellezza, in un percorso tra le opere esposte attraverso il quale Ippoliti ci guida alla scoperta di una donna straordinaria ed anche del suo legame con il territorio e la città di Ancona, fino a rappresentare idealmente anche un ponte ideale tra le due diverse culture dell’Adriatico, quella dalmata di origine e quella italiana d’adozione.
Flora Zuzzeri, figura considerata anche leggendaria dai suoi contemporanei, ma la cui storia non era particolarmente conosciuta, diventa il soggetto di una riscoperta e di una scommessa che l’artista ha voluto affrontare nel nome della sua arte, talvolta provocatoria e sempre coraggiosa.
Ippoliti, collocato da quanti per “mestiere” ascrivono gli artisti appartenenti ad una corrente o ad uno stile, quello di un figurativo neo manierista, in questa mostra incontra la bellezza e l’intelligenza di Flora in un dialogo tra passato e presente.
L’esposizione include una ventina di opere nelle quali il tema cromatico prevalente è l’oro, che impreziosisce i dipinti donando loro un’aura di sacralità e mistero. All’inaugurazione la mostra sarà introdotta da Stefano Tonti, direttore del CART, e da Cecilia Casadei, che è presente con un testo in catalogo accanto all’altro di Stefano Papetti.
La mostra, promossa dal Comune di Falconara M. (An), in collaborazione con l’Associazione Artistica Artemisia e il parternariato dell’AMIA – Associazione Marchigiana Iniziative Artistiche, è organizzata da Wilson comunicazioni.
FLORIANO IPPOLITI
Nato ad Ancona nel 1954, si iscrive alla facoltà di Architettura a Roma.
Dopo aver approfondito le proprie conoscenze tecniche nell’ambito del restauro, decide di aderire negli anni ’80 alla corrente artistica della Pittura Colta o Anacronismo. Le prime mostre risalgono all’inizio di quegli anni.
Nel 1986 viene selezionato dalla Galleria Schubert di Milano, con cui collaborerà più volte nel tempo. Nel 1989 è tra i vincitori del Premio Marche. Negli anni Novanta è protagonista di numerose mostre nelle Marche, a Roma, Milano, Ferrara e Cortina e partecipa più volte al Premio Marche e al Premio Salvi di Sassoferrato (An). Nel 1998 la Repubblica di San Marino gli dedica una personale al Museo di Stato e Ancona ospita un’antologica alla Mole Vanvitelliana.
Nel 2002 espone a Bengasi (Libia), a New York e al FIAE di Parigi. Nel 2006 due antologiche lo fanno conoscere al Museo di Palazzo Venezia e al Museo di Arte Moderna di Mosca. Nel 2009 è stato chiamato dalla CEI per realizzare due opere da inserire nel Lezionario, successivamente acquisite dai Musei Vaticani. Nel 2010 ha realizzato il Premio Corelli ed una mostra al teatro delle Muse di Ancona. Dall’Associazione dei Musei della Provincia è incaricato di realizzare un’opera da donare all’astronoma Margherita Hack, con la quale l’artista aveva intrapreso un intenso rapporto di amicizia e scambio culturale.
Nel 2011 è presente nel progetto di Vittorio Sgarbi, I luoghi della Biennale di Venezia, all’Hotel Alexander di Pesaro e partecipa alla 54esima Biennale di Venezia, Padiglione Italia, sempre a cura di Vittorio Sgarbi. Nel 2012 espone in una antologica tenuta nel Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno.
Recentemente è balzato agli onori della cronaca per la scultura Violata, realizzata ad Ancona e dedicata al delicato tema della violenza contro le donne, e per la quale ha ricevuto il prestigioso riconoscimento Premio d’Angiò. Nel 2015 realizza per la città di Loreto (An) l’opera La Visitazione.
Tra le sue opere nella città di Ancona sono da ricordare La porta dei Mu al Parco del Cardeto e L’Origine e la Scienza realizzata per le celebrazioni dei venti anni della Facoltà di Agraria dell’Università Politecnica delle Marche. Sempre ad Ancona ha dipinto la Pala dell’Annunciazione nella Chiesa della Misericordia. Sono da menzionare le collaborazioni con i più importanti e prestigiosi critici d’arte contemporanea, tra cui: Zeri, Sgarbi, Calvesi, Carli, Prete, Angelini, Trojani, Cuppini, Severini, Scarabicchi, Farroni, Dannunzio.
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