READING

Luigi Carboni. Ridisegnare la vita scavalcando le ...

Luigi Carboni. Ridisegnare la vita scavalcando le parole

Sto caricando la mappa ....

Data / Ora
Date(s) - 15/05/2025 - 19/07/2025
6:00 pm - 9:00 pm

Luogo
Scaramouche gallery

Categorie


SCARAMOUCHE

Luigi Carboni

Ridisegnare la vita scavalcando le parole

15 maggio – 19 luglio 2025

La galleria Scaramouche inaugura giovedì 15 maggio la mostra Luigi Carboni. Ridisegnare la vita scavalcando le parole.

La ricerca di Luigi Carboni può essere definita come una soglia ideale tra pittura e immagine, un territorio di passaggio dove il cortocircuito tra il colore e il segno genera una tensione emotiva tra sensibilità e concetto, tra oggetto e visione. Dagli anni Novanta Carboni si concentra sulla pittura, studiandone il suo aspetto estetico nel versante più colto e raffinato, realizzandone dapprima una versione “tattile” rivolta alla superficie e successivamente evolvendo e indirizzando la ricerca verso una nuova profondità. La peculiarità dell’ultimo ciclo di lavori di Carboni, iniziato nel 2019, è nella ridefinizione del concetto di disegno, di schizzo: una tecnica spesso reputata ausiliaria, ma che ora diventa dominante.

Le Grandi tele a olio e acrilico presentate in mostra si affiancano una all’altra lasciando emergere segni neri dominanti e linee serpentinate che si sfaldano direttamente sulla superficie della tela costruendo figure e corpi. Il corpo è uno strumento di seduzione, il corpo genera potere perché è al centro delle nostre fantasie, dichiara l’artista.

Carboni favorisce l’alterazione, il deforme e tutto ciò che si trova ai margini delle categorie precostituite. La forma è messa continuamente in discussione nell’istante del suo rivelarsi, è il tentativo di fissare qualcosa che ogni volta fallisce.

Ridisegnare è la definizione generale dell’intero ciclo di opere, è un lavoro all’interno del quale il segno potrebbe proseguire all’infinito e la linea divenire indissolubile proseguendo il suo perpetuo negare e al contempo affermare la forma. Il risultato è un vorticoso e affascinante abbandono in gorghi sempre più profondi e astratti in cui la pittura si plasma sapientemente intorno alla relazione tra la tela, il segno e il colore. La macchia, lo scarabocchio, il ghirigoro e sofisticate geometrie concentriche si fondono in un unico sistema che tende verso una sorta di grafia criptata, un codice linguistico creato da Carboni laddove concetto e ornamento sono indissolubilmente legati da un ritmo segreto scandito dalla sensibilità dell’artista.

In questi dipinti le mani ricoprono un ruolo fondamentale. Sono mani aderenti al vero che godono di una propria autonomia, elementi atti a caratterizzare la figura, mani che si risvegliano, mani cariche di passione, di violenza e in taluni casi mani scariche della propria energia vitale.

L’arte di Luigi Carboni sfugge alle definizioni, occupa il luogo della complessità, non si snoda in un processo lineare, al contrario elimina gerarchie e generi, tende alla mescolanza, esplora il presente interagendo continuamente con il passato e privilegiando solo una storia dell’arte dell’intensità. L’artista con abilità cammina sul filo dell’equilibrista, apre un varco su una nuova rappresentazione del corpo, tra assalti e affondi e mette a nudo i meccanismi del desiderio facendo gemere di piacere l’immagine stessa della pittura.

Accanto ai quadri, Carboni in occasione della mostra, espone una serie di sculture in ceramica, posizionate su piedistalli laccati, monocromi o bicolori: teste smaltate al terzo e al quarto fuoco, oggetti nudi variopinti, metallici dai riverberi luminosi e fluidi, lavori in cui si favorisce una diligente deformità e la forma viene in parte decostruita attraverso piegature, anse e tagli. Nel momento in cui queste teste esibiscono la possibilità dal vero, la percezione realistica si trasforma in un’esperienza astratta, tra lo stile decorativo e il risultato intimista, dove il piacere erotico visivo può trasformarsi in qualsiasi momento in abuso.

Il linguaggio di Luigi Carboni sfiora l’ossimoro concependo la bellezza come una composizione di parti in perenne contesa tra loro, una convivenza difficile punteggiata di incertezze e contraddizioni, come i tempi che stiamo vivendo.

Scaramouche invita, giovedì 15 maggio dalle 18:00 alle 21.00, all’inaugurazione della mostra Luigi Carboni. Ridisegnare la vita scavalcando le parole, durante la quale ci sarà una presentazione di Marco Bazzini.

Luigi Carboni nasce a Pesaro, dove vive e lavora ed è docente della prima cattedra di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino. Nel corso degli anni Carboni ha esposto le sue opere in prestigiose gallerie e istituzioni museali.

Principali mostre personali: Studio La Città, Verona; Otto Gallery, Bologna; Jack Shainman Gallery, New York; Galleria G7, Bologna; Lumen Travo Gallery, Amsterdam; Patricia Faure Gallery, Santa Monica, Los Angeles; Studio Barnabò, Venezia; Giò Marconi, Milano; L’ARCA, Laboratorio per le Arti Contemporanee, Teramo; Franca Mancini, Pesaro; Studio Marconi, Milano; Alberto Weber, Torino; Studio Scalise, Napoli. Nel 2006 viene realizzata una sua mostra personale nelle sale del Castellare del Palazzo Ducale di Urbino e per l’occasione viene pubblicato un libro edito da Skira. Seguono nel 2009 l’esposizione al Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro e nel 2010 la mostra MACROwall: Eighties are Back al MACRO, Museo d’ Arte Contemporanea di Roma; nel 2016 al MAC, Museo d’Arte Contemporanea di Lissone; nel 2018, alla Fondazione ZUECCA PROJECT SPACE, Giudecca, Venezia e alla Fondazione 107, Torino.

Luigi Carboni ha partecipato, inoltre, a numerose esposizioni collettive e rassegne d’arte in musei e fondazioni tra cui: Geometrie dionisiache, Rotonda della Besana, Milano; Arte italiana, Museo d’Arte di Taiwan, Taiwan; Arte giovane, PAC, Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano; Now in Italy, Kodama Gallery, Hosaka; Cadencias, figure dell’arte italiana degli anni ’90, Museo d’Arte Contemporanea Sofia Imber, Caracas e Museo d’Arte Contemporanea, Bogotà; Il teatro dell’arte, Galleria d’Arte Moderna, Cesena; Italia-America L’astrazione ridefinita, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, San Marino; Mistero e mito, momenti della pittura italiana 1930-1960-1990, Fukujama Museum of Art, Chiba Prefectural Museum of Art, Kochi Museum of Art, Iida City Museum (mostra itinerante in Giappone); L’astrazione, Galleria d’Arte Moderna, Gallarate; Ultime generazioni – XII Quadriennale, Palazzo delle Esposizioni, Roma; Exelixis, Fondazione Melina Mercuri, Atene; Die Andere Richtung der Kunst, Dumont Kunsthalle, Colonia; Arte italiana: ultimi 40 anni, Galleria d’Arte Moderna, MAMbo, Bologna; Generazione astratta, Fondazione Bandera, Varese; Cross-Roads, Arte contemporanea della collezione Tonelli, Polo Museale Internazionale Castello Colonna, Genazzano; Materia d’arte, opere della collezione della GAM, Galleria d’Arte Moderna, MAMbo Bologna; Assenze / presenze, una nuova generazione di artisti italiani, Centro culturale francese Le Botanique, Bruxelles; Acquisizioni, Fondazione per l’arte del ‘900, Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, Palazzo Saraceni, Bologna; L’opera al nero, Mole Vanvitelliana, Ancona; Voi (non) siete qui, Magazzini del Sale, Siena; Generazione Astratta, Galleria d’Arte Moderna Le Ciminiere, Catania; Not so private, Galleria d’Arte Moderna Villa delle Rose, Bologna; 15×15, Forte Belvedere, Firenze; Plenitudini, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, San Marino; The Gentlemen of Verona, Galleria d’Arte Moderna, Palazzo Forti, Verona; The Memory of White, Leonard Hutton Galleries; Incontri-Zeitgenossische Italienische Kuhst, The Schaufler Foundation, SCHAUWERK, Sindelfingen, Germania; Bianco Italia, Tornabuoni Arte, Firenze; Au rendez-vous des amis, Convegno-esposizione Internazionale, Fondazione Burri, Palazzo Vitelli a Sant’Egidio, Città di Castello; Leidenschaft passion, Museum Art.Plus, Donauschingen, Germania; Nuovi incontri, Museo Revoltella, Galleria d’Arte Moderna, Trieste; La torre di Babele, Ex-officine Lucchesi, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato; Leidenschaft passion, Museum Art.Plus, Donaueschingen, Germania; Incontro a Palazzo, Galleria Nazionale delle Marche, Palazzo Ducale, Urbino con Paolo Icaro, Eliseo Mattiacci e Giovanni Termini.

Via Vezza d’Oglio, 14 20139 Milano

info@scaramouchegallery.com

Martedì: 14.00-19.00

Mercoledì-Sabato: 15.00-21.00

+39 02 50021077

+39 338 9316036 | +39 335 341412


Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

By using this form you agree with the storage and handling of your data by this website.