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Peace & Care. Pace, cura e lotta nelle opere ...

Peace & Care. Pace, cura e lotta nelle opere delle street artist Lediesis e nelle bandiere cucite dalle lavoratrici negli anni Cinquanta

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Data / Ora
Date(s) - 05/03/2025 - 25/04/2025
6:00 pm - 8:00 pm

Luogo
Semiottagono delle Murate

Categorie


“Peace & Care” è la mostra promossa da Fondazione Valore Lavoro, CGIL Toscana, FILCAMS Cgil Toscana e SPI Cgil Toscana che sarà inaugurata mercoledì 5 marzo alle 18:00 (con musiche di Letizia Fuochi) e sarà visitabile fino al 25 aprile a Firenze presso il Semiottagono delle Murate in piazza Madonna della Neve. Il progetto è curato da Serena Becagli e dagli storici Stefano Bartolini e Martina Lopa.
Nel Semiottagono ci sarà l’incontro tra una grande bandiera multicolore della pace (oltre 18 metri quadrati, riscoperta da Bartolini e Lopa negli archivi della Cgil Toscana) realizzata nel 1953 dalle mezzadre in lotta per i diritti sul lavoro e le opere delle street artist fiorentine Lediesis (con le loro iconiche Superwomen e una creazione inedita), introdotte nel corridoio d’ingresso da 10 pannelli che attraverso immagini (provenienti da vari archivi) e testi ricostruiscono la storia delle bandiere multicolore della pace. Un incontro che dimostra l’attivismo di oggi e di ieri delle donne su temi che hanno a che fare con diritti, lavoro, pace, giustizia e cura.

Nel 1952 dalla rivista “Le nostre lotte” le donne della CGIL lanciarono la proposta di una prima Conferenza nazionale della donna lavoratrice, raccolta dal III Congresso della Confederazione. La Conferenza si tenne a Firenze nel gennaio del 1954. Nel corso del 1953 si svolsero le assemblee territoriali e delle federazioni sindacali. Fu in questa occasione che le mezzadre della provincia di Firenze realizzarono la loro gigantesca bandiera, che nel linguaggio odierno si potrebbe assimilare ad un “installazione site specific” di tipo politico. Lunga 7,8 e alta 2,4 metri, la bandiera venne esposta la prima volta all’Assise provinciale delle mezzadre di Firenze il 29 marzo 1953 e successivamente portata all’Assise nazionale di Siena del 18-19 marzo 1953. Una foto venne pubblicata sul settimanale della CGIL “Lavoro”. La bandiera delle mezzadre fiorentine contiene quasi tutti gli elementi tipici delle bandiere multicolori. Su un lato è composta da un enorme tricolore italiano (altra simbologia ricorrente) e sull’altro dai classici scampoli di tessuti, su cui sono ricamate, stampate o disegnate i nomi delle leghe mezzadrili femminili dei paesi e delle frazioni, slogan per la pace, la Costituzione, la Repubblica, disegni e firme. Al centro spicca una striscia bianca contenente le rivendicazioni sindacali delle mezzadre per il rispetto dei loro diritti e della loro dignità. La bandiera è conservata presso il Centro di documentazione archivio storico Cgil Toscana.

Lediesis partecipano al progetto esponendo alcune opere nell’area del Semiottagono, con le iconiche eroine Superwomen come la “Madonna di Kabul” in cui l’immagine della soldatessa Nicole Gee, con in braccio un bimbo ferito, fa pensare a una “Madonna con bambino” dei nostri giorni, per la quale tenerezza e cura sono segno di speranza anche in parti del mondo dominate dagli orrori della guerra. La fine di ogni ostilità potrebbe davvero ricucirsi in un abbraccio come tra le due ragazze ritratte di spalle di “We believe in unity;” qui le bandiere israeliana e palestinese sembrano perdere ogni idea di separazione.
“Donna + Amore = Pace” è invece il titolo di una rielaborazione bidimensionale della Pietà vaticana di Michelangelo, interpretata dalle artiste fiorentine come una nuova riflessione su un’idea di amore che supera la morte, grazie alla forza e alla tenerezza di una donna e madre.
“Sempre Libere” è invece il ritratto di una staffetta partigiana in bicicletta, con fazzoletto rosso al collo e tricolore stampato sul petto. Colori, bandiere e un’idea di rimettere insieme i pezzi, a volte anche molto diversi tra loro ma che possono stare davvero insieme, attraverso la messa in pratica di due parole fondamentali: pace e cura. In occasione di questa mostra Lediesis presentano la nuova opera inedita “We can be heroes”. Le Superwomen sono accomunate da un’incredibile forza d’animo, come furono le lavoratrici che, quasi come un collettivo artistico, cucirono le loro bandiere multicolori per rivendicare il loro ruolo e la voglia di pace.

I pannelli nel corridoio d’ingresso raccontano tramite immagini (provenienti da vari archivi) e testi la storia delle bandiere della pace, e fanno capire quanto fosse sovversivo in certi periodi storici dichiararsi pacifisti. Si tratta di una tradizione di produzione di bandiere della pace autonoma rispetto alle canoniche bandiere arcobaleno, ma che contribuì a sedimentare l’immaginario culturale sulla cui base si è diffusa poi quest’ultima. La bandiera, frutto di un lavoro collettivo, diventa un oggetto politico. Lavorare sugli archivi significa aver cura di corpi simbolici, documenti, testi, immagini, oggetti, per fare in modo che sopravvivano e si conservino.

Spiegano Fondazione Valore Lavoro, Cgil Toscana, Filcams Cgil Toscana e Spi Cgil Toscana: “Nello spazio del Semiottagono delle Murate a Firenze l’anno scorso è stato ospitato il progetto ‘Una lotta senza tempo’ in cui una serie di documenti d’epoca si confrontavano con un’opera realizzata dall’artista Gea Casolaro, in occasione dei 70 anni dalla Conferenza Nazionale della Donna Lavoratrice, promossa dalla Cgil nel 1954 a Firenze. Prosegue quindi il confronto tra materiali d’archivio e nuove ricerche, a dimostrazione che i diritti per il lavoro e la pace sono temi per i quali le donne da sempre lottano e dei quali si prendono cura, quasi a vegliare sulle conquiste che non devono mai essere date per scontate. L’archivio si dimostra uno strumento vivo, patrimonio di tutti, al quale fare riferimento e nel quale ritrovare stimoli e pensieri attuali”. Aggiungono i promotori: “La mostra ‘Peace & Care’ è il primo di una serie di eventi pensati per il 2025 all’interno del programma dal titolo ‘Il senso della cura’.  Quello della cura è un concetto politico, come da sempre rivendicato dal pensiero femminista, che negli ultimi decenni ne ha ribadito il valore etico e trasformativo: sottratta a una lettura patriarcale di comodo, che l’ha storicamente ridotta all’attività di assistenza delle persone fragili, delegata alle donne e in gran parte non retribuita, va liberata e rimessa al centro dell’orizzonte sociale, al pari della pace, come atteggiamento generale che assuma la cura di sé, delle altre/i, degli esseri viventi di ogni specie e del pianeta come paradigma dell’organizzazione sociale e delle relazioni fra le persone”.

PARTNER
Il progetto “Peace & Care” è promosso da Fondazione Valore Lavoro, CGIL Toscana, FILCAMS Cgil Toscana e SPI Cgil Toscana
Con: CGIL Nazionale, FILCAMS Cgil Nazionale, SPI Cgil Nazionale.
In collaborazione con: Cgil Camera del Lavoro Metropolitana di Firenze, Archivio storico Cgil Nazionale, Archivio Centrale Udi, Archivio Udi Siena, Archivio Udi Ravenna, Fondazione Isec Sesto San Giovanni, Centro di documentazione “Adriano Massaza Gal” Camera del Lavoro di Biella,Stanze della memoria – Istituto Storico della Resistenza senese.
Con il contributo di: Ministero della Cultura, Direzione generale educazione, ricerca e istituti culturali.
Con il patrocinio di: Regione Toscana, Comune di Firenze, Società italiana di storia del lavoro, Fondazione Giuseppe Di Vittorio, Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea, Istituto Ernesto De Martino.
Si ringraziano: Archivio Udi Bologna, Archivio Udi Genova, Archivio Udi Verona, Archivio storico Cgil Pisa, Centro di documentazione archivio storico Cgil Toscana.

dal 5 marzo al 25 aprile
dal lunedì al venerdì 09.00/13.00 – 14.00/16.00
Ingresso libero
Semiottagono delle Murate, Firenze
Piazza Madonna della Neve, Firenze
www.unalottasenzatempo.it
politichedigenere@tosc.cgil.it


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