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Fiorenza Pancino e Franco Tosi. La sostanza natura...

Fiorenza Pancino e Franco Tosi. La sostanza naturale: un percorso emozionale tra scultura e pittura

Sin dai tempi più antichi, la natura ha rappresentato per gli artisti una fonte di ispirazione fondamentale, declinata in un’infinità di varianti formali, allegoriche e tecniche a seconda delle epoche e delle civiltà. Al di là del genere canonico del paesaggio, incentrato su una rappresentazione verosimigliante o espressiva del visibile, la luce, il colore e la trama degli elementi naturali hanno offerto (e continuano a offrire) agli artisti inesauribili spunti per sperimentare processi e costruire linguaggi.

Fiorenza Pancino e Franco Tosi, “La sostanza naturale: un percorso emozionale tra scultura e pittura”, installation view, photo credits Cristina Bagnara, courtesy degli artisti

Fiorenza Pancino e Franco Tosi, “La sostanza naturale: un percorso emozionale tra scultura e pittura”, installation view, photo credits Cristina Bagnara, courtesy degli artisti

A prescindere da ogni intenzione simbolica o concettuale più legata a specifici contesti culturali, la matrice naturale in arte si rivela essere ancora oggi estremamente vitale nell’indurre gli artisti a suscitare nuovi mondi, in un costante attraversamento di dimensioni estetiche, speculative, sensoriali e psicologiche. Questi filoni di ricerca individuali, accomunati dall’intento di arrivare all’essenza di una sostanza naturale intesa come pasta materica e cromatica generatrice di immagini e forme, scaturiscono da una sensibile osservazione del dato naturale, ma anche da un desiderio ancestrale di comprendere e interpretare le forze sottese al perpetuo rigenerarsi della vita. Tale orientamento, più che da una programmatica dichiarazione di intenti poetici prestabiliti, appare animato da una spontanea e talvolta inconscia aspirazione alla sintonia tra macro e micro cosmo, tra totalità e dettaglio, tra il singolo e l’universo fisico ordinato. Secondo questo approccio, dunque, l’opera non è mai un approdo definitivo che cristallizza un contenuto o una progettualità circoscritta, ma è il crogiolo dove questa osmosi avviene, portando alla luce un catalogo mutevole di impronte che rivelano le trasformazioni di un processo idealmente sempre in atto, aperto agli imprevisti della materia. Afferiscono a tale ambito le ricerche di Fiorenza Pancino, ceramista, e Franco Tosi, pittore, qui convocati in un inedito dialogo che mette in campo una selezione di opere realizzate in vari momenti della vicenda creativa di entrambi, a dimostrazione di quanto questa linea artistica continui a essere significativa e gravida di accadimenti.

Fiorenza Pancino e Franco Tosi, “La sostanza naturale: un percorso emozionale tra scultura e pittura”, installation view, photo credits Cristina Bagnara, courtesy degli artisti

Fiorenza Pancino e Franco Tosi, “La sostanza naturale: un percorso emozionale tra scultura e pittura”, installation view, photo credits Cristina Bagnara, courtesy degli artisti

Il lavoro di Fiorenza Pancino si fonda sulla convergenza tra una raffinata sapienza di stampo artigianale, erede di una millenaria tradizione, e la pura sperimentazione formale e coloristica, operata attraverso un personalissimo vocabolario espressivo fatto di simboli, gesti, ossessioni e impulsive incarnazioni tattili delle sue vicende emotive più intime. Quello dell’artista si potrebbe definire come una sorta di «umanesimo imperfetto», in cui l’essere umano (sempre protagonista anche nelle composizioni più astratte) non è più centro e misura, ma materia vulnerabile, di cui il fuoco concretizza i provvisori equilibri strutturali mettendoli in relazione con ciò che avviene nella sfera naturale, a cui rimandano anche le patine lussureggianti di cui i suoi lavori nella cottura si ammantano. Pancino nelle sue manipolazioni scultoree si avvale degli archetipi primordiali della modellazione in creta, come il cilindro, il disco, il tubolare o la ciotola, che vengono trasformati dai suoi gesti emotivamente calibrati in organismi plastici autonomi dotati di aculei, increspature, ammaccature, voragini, rigonfiamenti e tentacoli protesi alla conquista dello spazio circostante. È come se la materia, tramite il suo intervento, venisse risvegliata nel proprio sommovimento interno e diventasse senziente per farsi riverbero esistenziale di un processo di coscienza e liberazione che nei suoi esiti travalica la circostanza autobiografica da cui ogni opera trae la propria urgenza per offrirsi con delicata vulnerabilità alla compartecipazione collettiva.

Fiorenza Pancino e Franco Tosi, “La sostanza naturale: un percorso emozionale tra scultura e pittura”, installation view, photo credits Cristina Bagnara, courtesy degli artisti

Fiorenza Pancino e Franco Tosi, “La sostanza naturale: un percorso emozionale tra scultura e pittura”, installation view, photo credits Cristina Bagnara, courtesy degli artisti

Centrale è nella poetica dell’artista il concetto di vuoto, come rivelano i fori che compaiono, in posizioni più o meno nascoste, in ogni scultura per rendere sincronicamente percettibile sia la mancanza attorno alla quale ciascuna di esse si sviluppa, sia il suo superamento, tramite la meditazione introspettiva che porta all’elaborazione della loro forma tangibile. Altrettanto importante è l’aspetto cromatico delle sculture, da un lato ottenuto mediante il rigoroso controllo tecnico delle fasi di cottura degli smalti e stabilito a partire da un ricorrente apparato simbolico che associa a ciascuna tonalità un’idea ben precisa, dall’altra gioiosa esternazione della libertà di godere sensorialmente delle proprietà dei materiali e quindi di lasciare che il colore coli, sbavi, si raggrumi e luccichi assecondando gli andamenti della superficie scultorea. Le sue creature, dunque, sono entità ibride generate dalla ripetizione di un gesto che è al tempo stesso esplorativo e curativo, attraverso il quale i nodi interiori dell’artista (ma anche quelli di chi guardando le opere si sintonizza con il suo fare) possono sciogliersi e ricomporsi come presenze esterne, ora oggetto di meraviglia grazie alla loro nuova forma.

Fiorenza Pancino e Franco Tosi, “La sostanza naturale: un percorso emozionale tra scultura e pittura”, installation view, photo credits Cristina Bagnara, courtesy degli artisti

Fiorenza Pancino e Franco Tosi, “La sostanza naturale: un percorso emozionale tra scultura e pittura”, installation view, photo credits Cristina Bagnara, courtesy degli artisti

Se le opere di Fiorenza Pancino si possono assimilare alle manifestazioni particolari di una natura-corpo che prova a individuarsi per instaurare una relazione empatica e paritaria con la componente umana da cui in ultima istanza derivano, nei dipinti di Franco Tosi il fattore naturale, nella stessa misura fondante, è presente in tutt’altra accezione. Quelle del pittore, infatti, sono grandi tele di intonazione a prima vista monocroma che si impongono nello spazio come installazioni ambientali, in cui i silenziosi avvenimenti che scopriamo man mano emergere dalla superficie pittorica ci danno l’impressione di essere sul baratro di un panorama sconfinato e incontrollabile. In queste visioni non ci sono elementi riconoscibili, e nemmeno vengono suggerite delle unità di misura per rapportare ciò che guardiamo a un’ipotesi verosimile, anche se misteriosamente si intuisce che, si tratti di panoramiche aeree o di tessuti organici osservati al microscopio (ipotesi entrambe plausibili, sta a noi decidere), siamo di fronte a qualcosa di consustanziale alla nostra esperienza del mondo e di noi stessi. In effetti, i dipinti che Tosi definisce a ragion veduta come «paesaggi mentali», situano il nostro punto di vista in una recondita intercapedine tra il nostro infinito privato, a sua volta mentale e biologico, e l’infinito del creato, che attraverso essi si rende disponibile a essere esplorato sia in accezione cosmica sia in senso lenticolare.

Fiorenza Pancino e Franco Tosi, “La sostanza naturale: un percorso emozionale tra scultura e pittura”, installation view, photo credits Cristina Bagnara, courtesy degli artisti

Fiorenza Pancino e Franco Tosi, “La sostanza naturale: un percorso emozionale tra scultura e pittura”, installation view, photo credits Cristina Bagnara, courtesy degli artisti

Alla radice di questa inspiegabile affinità transdimensionale c’è la matrice naturale, che nel caso di Tosi è inscritta nel DNA della pittura. Nel suo processo creativo, infatti, la tecnica tradizionale dell’olio è ibridata con l’immissione di ricercati materiali di derivazione vegetale, come la resina di pino degli Urali, le foglie secche degli aceri rossi di Central Park triturate fino a farne un pigmento, la secrezione dorata di un particolare coleottero thailandese usato in ebanisteria e altri segreti di bottega che riallacciano la sua prassi ai trattati tecnici sulla pittura in voga tra medioevo e rinascimento. Del tutto contemporaneo è, invece, il suo approccio, che parte anch’esso da un vuoto (questa volta mentale) necessario per ascoltare la risonanza interiore del colore che ha in mente, l’unico elemento predefinito dell’opera oltre alle misure, per poi procedere con un corpo a corpo con la tela stesa a terra in cui i primi strati di materiale vengono depositati d’istinto, anche servendosi di strumenti non convenzionali come le mani o la spatola da cantiere.

Fiorenza Pancino e Franco Tosi, “La sostanza naturale: un percorso emozionale tra scultura e pittura”, installation view, photo credits Cristina Bagnara, courtesy degli artisti

Fiorenza Pancino e Franco Tosi, “La sostanza naturale: un percorso emozionale tra scultura e pittura”, installation view, photo credits Cristina Bagnara, courtesy degli artisti

La fase successiva a questa liberatoria esternazione delle suggestioni innescate dall’evocazione sensoriale del colore iniziale è un paziente lavoro di identificazione dei dettagli da rilevare, in cui l’artista enfatizza e asseconda le reciproche reazioni dei materiali da lui sovrapposti e miscelati decidendo quali suggerimenti offerti dalle loro talvolta imprevedibili collisioni includere nella narrazione epidermica dell’opera. E proprio questa inestricabile commistione tra le azioni dell’artista e i comportamenti di una materia in sé viva e soggetta a perpetuo cambiamento permette alla sua pittura di addentrarsi nel regno dell’impercettibile per restituirlo come atmosfera integrata in cui interno, esterno, leggi fisiche ed emozioni assumono un’unica forma visibile.

Info:

Fiorenza Pancino e Franco Tosi. La sostanza naturale: un percorso emozionale tra scultura e pittura
08/03/2025 – 13/04/2025
Mercato Centro Culturale
Piazza Guglielmo Marconi, 1 – Argenta (FE)
www.comune.argenta.fe.it


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