“Agata on the road” è un appuntamento annuale, giunto alla quinta edizione, incentrato sulla Santa Patrona di Catania, raccontata e intrepretata dalle multiformi espressioni dell’arte contemporanea ed è un evento che succede alle celebrazioni catanesi della seguitissima Festa di Sant’Agata. Anche quest’anno, il progetto si concretizza in una mostra, ideata dalla Fondazione OELLE Mediterraneo Antico ETS negli spazi della galleria fON Art Gallery, nella località siciliana di Aci Castello, nota per le sue leggende mitologiche che la legherebbero a Polifemo. Un progetto sperimentale dalle caratteristiche underground, che intende porre l’attenzione non solo sulla dimensione pagana e culturale della festività, ma anche indagare il rapporto tra Agata e le strade, Agata e i suoni, Agata e i suoi devoti.

Erika Allia, “Carne”, 2024, serie di 4 stampe fotografiche, courtesy l’artista e Fondazione OELLE – fON Art Gallery
Nonostante l’idea sia nata durante l’emergenza Covid con l’intento di dare voce alla popolazione costretta dalla pandemia a una devozione silente, la sua mission negli anni è cresciuta e si è diversificata nella costante ricerca di linguaggi all’interno delle molteplici arti visive del nostro tempo. Il percorso espositivo, realizzato con il supporto dei curatori Gianluca Collica e Patrizia Monterosso, è suddiviso in quattro sezioni (Passaggi di stato, Un anno con Agata, L’archivio e Unplugged) e si sviluppa su tutti i cinque piani della Fon Art Gallery, coinvolgendo, per la prima volta, artisti provenienti da tutta Europa.

Marta Ciolkowska, “Clones”, 2024, installazione, 300 x 300 x 300 cm, courtesy l’artista e Fondazione OELLE – fON Art Gallery
La sezione del Contest con il focus Passaggi di stato è stata ideata dal curatore Mario Bronzino, che ha spiegato di aver scelto il senso della processualità per puntare sugli «istanti di trasformazione, quei momenti sottili ma decisivi che influenzano il corso delle cose, dalla fisica al vissuto umano, dalla società all’arte». Infatti, i venti artisti selezionati hanno proposto opere eterogenee nelle quali il culto di Sant’Agata è visto come un corpo mutante. Ne è testimonianza l’opera fotografica Carne di Erika Allia con le chiazze di sangue sull’epidermide, mentre con Marta Ciolkowska la metamorfosi si esprime nella serialità che diventa Clone, un’installazione di profili di devoti anonimi, sospesi e leggeri.

Laura Daddabbo, “Ellenica”, 2023, stampa fotografica, 40 x 60 cm, courtesy l’artista e Fondazione OELLE – fON Art Gallery
Al contrario, spicca per senso di peso e matericità all’inizio del percorso il noto dolce catanese – “minnuzza” di Sant’Agata – presentato da Salvatore Pulvirenti con un minimalismo potente dai toni iperrealistici con accanto una tenaglia quale riferimento alla tradizione e agli aguzzini che proprio con questo strumento tagliarono il seno alla santa patrona. Invece, con Laura Dabbaddo c’è una figura femminile, un’apparizione fuggente tra reale e irreale in una dimensione onirica. Nella sezione Un anno con Agata troviamo le opere dei due artisti siciliani Gaetano Gambino e Luisa Gentile. Quest’ultima si è distinta con l’unico lavoro esposto di stringart: una versione inusuale e tridimensionale del seno della santa che con la tensione dei fili diventa un enorme motivo geometrico. Entrambi sono i vincitori del contest dello scorso anno, quale testimonianza di un proficuo lavoro di ricerca e produzione a lungo termine che rientra negli obiettivi della Fondazione.

Salvatore Pulvirenti, “Torci”, 2024, lastra di compensato: 20 x 20 cm, oggetti 4,5 x 20 cm, olio su compensato e tenaglia, courtesy l’artista e Fondazione OELLE – fON Art Gallery
Infine, L’archivio si compone di una raccolta di opere provenienti dall’Archivio Agata on the road: un patrimonio costruito attraverso acquisizioni, donazioni e prestiti nel corso delle precedenti edizioni del progetto. Non è un caso, a tal proposito, se Ornella Laneri, presidente della Fondazione, ha dichiarato che «negli anni il progetto si è allontanato dall’approccio documentaristico incentrato sul culto della Santa, per stimolare e spingere fino agli estremi la ricerca artistica contemporanea». Difatti, la novità assoluta dell’edizione 2025 è Unplugged: una piccola parte di esposizione che raccoglie disegni, opere pittoriche, video arte, scultura, sound art con artisti siciliani come Barbara Cammarata, Michele Spadaro e Carmelo Bongiorno, che propongono la loro personale poetica, non direttamente in relazione con il tema, spostando il focus più sulla dimensione dell’arte contemporanea quale sguardo sul presente.

Adriana Torregrossa, “N.O.P.A.Q.U.I.E”, 2024, 50 x 400 cm, telo di lino con ricamo dorato, courtesy l’artista e Fondazione OELLE – fON Art Gallery
Infatti, già dalla sua nascita nel 2017, la fondazione vuole proporsi come una nuova incubatrice di visioni e progetti che valorizzino l’arte, la storia e le culture del Mediterraneo perché di civiltà, sincretismi, dialoghi e patrimoni devozionali, tra sacro e profano, è intrisa anche parte dell’arte del nostro tempo.
Info:
AA.VV. Agata on the road
9/02/2025 – 30/03/2025
fON Art Gallery
Aci Castello (CT) – Via Antonello da Messina 45
Fondazione OELLE – fON Art Gallery
fondazioneoelle.com

Attraverso l’arte sente l’esigenza di accostarsi sempre di più alla natura, decidendo di creare una residenza artistica sull’Etna come un “rifugio per l’arte contemporanea” per artisti e studiosi. Nasce così Nake residenza artistica. Vince il Premio Etna Responsabile 2015. Nel 2017, è invitata nella Sala Zuccari, Senato della Repubblica, come critico d’arte. Scrive per artisti italiani e stranieri. Curatrice del primo Museo d’Arte Contemporanea dell’Etna e del progetto “Etna Contemporanea”.
NO COMMENT