Nella costa orientale siciliana, alla Fondazione La Verde La Malfa – precisamente a San Giovanni La Punta (CT) – l’arte contemporanea viene presentata, quale medium, per indagare la dimensione più intima e spirituale dell’esistenza. Infatti, in occasione del suo XVII anniversario, è stata inaugurata la mostra “Del Vedere e del Sentire” di Franco Marrocco, visitabile fino al prossimo 30 dicembre 2025. Il progetto espositivo, promosso e ideato dal presidente della Fondazione Alfredo La Malfa, da Dario Cunsolo e dallo stesso curatore Giorgio Agnisola, è patrocinato dal comune della cittadina etnea. La mostra consiste in un allestimento di diciotto opere pittoriche di medie e grandi dimensioni dalle quali emerge una simmetria cromatica in una ricerca dell’infinitesimale in chiave macroscopica.

Franco Marrocco, “La grande palpebra”, 2009, tecnica mista su tela, cm 180 x 450. Courtesy Fondazione La Verde La Malfa
Franco Marrocco, classe 1956, docente di Pittura e direttore dell’Accademia di Belle Arti di Brera, presenta un linguaggio pittorico con un ritmo cromatico intenso, scoppiettante e fluido. Già dagli anni Settanta, la sua ricerca pittorica è caratterizzata da note espressionistiche che lo hanno portato a realizzare una sua personale visione di materia, luce e colore. Inoltre, da acuto indagatore della condizione umana, lascia al colore il suo significato animico e simbolico e alla materia la sua visione più ascetica. Tuttavia, nella scelta cromatica, Marrocco rivela la sua teoria dei sensi: una empatia del sentire e del vedere che si traduce in percezioni, affidate a colori caldi e intensi. Per Marrocco la pittura è «un atto radicalmente umano, è un esercizio di resistenza al nulla. Il nulla del senso, il nulla della forma, il nulla del linguaggio». Per Alfredo La Malfa, invece, queste opere sono «un viaggio spirituale tra i più lucidi dell’attuale panorama italiano inerente all’arte che può ascriversi alla ricerca del sacro».

Franco Marrocco, “Ascesa”, 2012, tecnica mista su tela, cm 240 x 180; “Alito e Costato”, 2010-11, tecnica mista su tela, cm 150 x 90. Courtesy Fondazione La Verde La Malfa
Si evince, senza alcun dubbio, quanto l’artista abbia ereditato la lezione dai maestri dell’avanguardia americana, come Rothko, per creare delle opere di grandi dimensioni. Però, quelle di Marrocco sono spesso due o tre tele, realizzate con tecnica mista e unite tra loro, per una sua personale teoria del colore esteso e quasi zoommato. Questa pittura va intesa come una lente di ingrandimento che condensa quanto non è possibile vedere a occhi nudi, con il colore che riempie le tele fino agli spessori laterali, oltre ai margini. Sono tinte calde in una sequenza graduale di tonalità, soprattutto di rosso, che si espandono fino a intensificare la loro trama in colori scuri come il nero. Già dal titolo, questa mostra intende riabituare il pubblico a una pittura quasi meditativa che si interroga sugli istanti dell’esistenza e lo fa in modo minimale, distaccandosi dal rumore esponenziale di input: immagini e parole a cui si è sempre esposti con l’imperio della tecnologia. Una pittura contemplativa che diventa spazio, nel qui e ora: segno fragile e testimonianza di un modo diverso di sentire e vedere, percepire e immaginare.

Franco Marrocco, “Dialogo”, 2009, tecnica mista su tela, cm 240 x 180; “Il bacio”, 2010, tecnica mista su tela, cm 150 x 90. Courtesy Fondazione La Verde La Malfa
Il linguaggio pittorico di queste opere rientra perfettamente nelle scelte della Fondazione La Verde La Malfa il cui intento è sempre quello di ricordare l’impegno immaginifico e artistico di Elena La Verde, come ha sottolineato Alfredo La Malfa. Il curatore Giorgio Agnisola, invece, ha dichiarato come queste opere vadano lette a distanza e «paiono fatte per integrare lo spazio, per configurarlo in prospettiva, aprirlo a indizi di ulteriorità e trasfigurazione del vedere e del sentire». In definitiva, questa è una mostra che vuole portare in auge l’aspetto meditativo e contemplativo, in un mondo plasmato dalla rapidità, con forme astratte che non vogliono illudere, ma dare testimonianza concreta dell’impercettibile su cui si plasma l’intera materia del pianeta terra.
Info:
Franco Marrocco. Del Vedere e del Sentire
a cura di Giorgio Agnisola
28/09/2025 – 30/12/2025
Fondazione La Verde La Malfa
Parco dell’Arte, San Giovanni La Punta (CT)
Via Sottotenente Pietro Nicolosi, 29 – 95037
www.fondazionelaverdelamalfa.com

Attraverso l’arte sente l’esigenza di accostarsi sempre di più alla natura, decidendo di creare una residenza artistica sull’Etna come un “rifugio per l’arte contemporanea” per artisti e studiosi. Nasce così Nake residenza artistica. Vince il Premio Etna Responsabile 2015. Nel 2017, è invitata nella Sala Zuccari, Senato della Repubblica, come critico d’arte. Scrive per artisti italiani e stranieri. Curatrice del primo Museo d’Arte Contemporanea dell’Etna e del progetto “Etna Contemporanea”.



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