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Houda Bakkali. I colori delle donne indipendenti

Houda Bakkali. I colori delle donne indipendenti

Houda Bakkali

Houda Bakkali è una giovane visual designer spagnola di origine africana che ha il suo studio a Barcellona. Cresciuta a Madrid nel quartiere Lavapiés, la zona più cosmopolita e alternativa della capitale spagnola, sin dall’infanzia ha respirato colori e atmosfere di un mondo meticcio in cui la tradizione si fonde con la contemporaneità. E proprio questa simbiosi tra arte e cultura, assieme al suo doppio background culturale, è la principale fonte di ispirazione dei suoi lavori. Avvalendosi delle più aggiornate tecniche di illustrazione digitale, l’artista crea immagini iconiche in cui una vivace gamma cromatica pop si amalgama con un disegno elegante ed essenziale. I suoi collage digitali raccontano la nostra epoca con particolare attenzione al ruolo della donna, emblema di bellezza ma anche di dignità e forza. La serie Beautiful African Woman, un omaggio alla figura di sua madre, ha proiettato l’artista sulla scena internazionale, conquistando prestigiosi riconoscimenti come The New Talent Award al Festival International Artistes du Monde a Cannes (settembre 2018) e il Silver Award al Graphis Advertising Annual 2019 a New York (ottobre 2018), Excellence Award al Circle Foundation for the Arts di Lione in Francia (2019) e Distinguished Artist in Art Ascent Magazine (Canada 2019). Incuriositi da suo talento, l’abbiamo intervistata per saperne un po’ di più.

Una delle caratteristiche più evidenti delle tue immagini è un perfetto equilibrio tra aderenza al reale e idealizzazione. Quale processo creativo ti ha portata alla definizione di questa cifra stilistica?
Nell’opera Beautiful African Woman il processo creativo è ispirato alla personalità di mia madre. Una donna che mi ha trasmesso il perfetto equilibrio tra la realtà e un’idealizzazione entusiastica, colorata e avanguardista del mondo. Questa serie rappresenta i colori della sua anima, il suo stile pop ma sobrio, discreto ma eccezionale. Uno stile in perfetta sintonia con lo squilibrio del mondo, che non ha lasciato nessuno indifferente, e che cerca di rappresentare l’ottimismo, l’energia e la lotta di una donna che crede in sé stessa, una donna forte, motivata e capace di donare la sua immensa vitalità al mondo ma in armonia, con serenità.

I tuoi lavori riescono a parlare dei problemi dei nostri tempi con profondità e leggerezza, proponendo sempre modelli positivi di pensiero e comportamento. Quale pensi che sia il ruolo dell’artista nella società odierna?
Penso che le grandi crisi creino grandi generazioni di artisti. La mia generazione è guidata da giovani straordinariamente preparati ma che sono quotidianamente costretti a fronteggiare l’insicurezza del lavoro e l’ingiustizia sociale di un’era digitalizzata in cui la componente umana è sempre meno protagonista. Una condizione piena di incertezze e con poche opportunità. È una generazione che usa l’arte come mezzo di protesta, come mezzo per reinventare e reclamare il suo posto nel mondo. Una generazione che ha a disposizione nuovi strumenti e nuove tecniche messe al servizio dell’arte. Una generazione che non ha paura, che non crede nel fallimento e che è capace di creare liberamente nonostante le limitazioni.

L’Africa rappresenta il futuro, come dimostra il sempre maggiore interesse di importanti gallerie e istituzioni per la produzione artistica africana. Grazie ad artisti del calibro di Njideka Akunyli Crosby o James Marshall (che la rivista britannica ArtReview ha classificato al secondo posto nell’elenco delle personalità più influenti del 2018) e alla loro rappresentazione di un universo molto simile (nel bene e nel male) a quello occidentale, si sta finalmente cancellando l’idea che la Black Art sia solo folclore e che gli afro siano sempre personaggi con una storia traumatica alle spalle. Anche nei tuoi lavori emerge un’interpretazione molto contemporanea della cultura africana, che parte proprio dalle tue esperienze personali. Ci vorresti raccontare qualcosa in più su quest’aspetto?
Penso che sia una riflessione eccezionale. In effetti, in passato dominava una tendenza a rappresentare un’Africa triste e povera, caratterizzata dall’infelicità e dalle tragedie di persone separate dal mondo. In realtà, l’Africa è anche passione, colore, ritmo, ottimismo, bellezza e tanta vita. L’Africa è speranza e la speranza è il futuro.

La serie Beautiful African Woman, ispirata all’impegno di tua madre come attivista per la difesa dei diritti delle donne, è un tributo alla dignità della Donna Africana, alla sua forza e alla sua capacità di cambiare il mondo. Anche all’interno del sistema dell’arte ci sarebbe molto lavoro da fare per valorizzare la creatività femminile. Nella tua carriera ti sei mai dovuta confrontare con discriminazioni di genere?
Devo ammettere che sono una persona molto fortunata. Non ho mai sofferto di discriminazione razziale o di genere nella mia carriera, ma altri, a causa della loro condizione sessuale o religiosa, hanno subito forti limitazioni alla loro creatività artistica e, più in generale, alla loro libertà individuale. Sono situazioni inaccettabili. Bisogna combatterle. Mia madre era una donna araba e musulmana. Ha lottato nell’anonimato, giorno per giorno, per conquistare la libertà di decidere il proprio futuro, di scegliere il proprio percorso, di prendere in autonomia le proprie decisioni. Liberamente e senza paura. Questa è la maggiore eredità che mi lasciato e questo è il messaggio che voglio trasmettere con Beautiful African Woman. Che la donna si rimpossessi della propria vita con convinzione e libertà.

Sinora i tuoi lavori sono stati esposti a Cannes, Parigi, Barcellona e Madrid, ci piacerebbe vederli anche in Italia. C’è qualche progetto di questo tipo all’orizzonte?
Conosco l’Italia da quando ero molto piccola. Ho trascorso molte estati lì e ci torno spesso perché credo che sia uno dei Paesi più completi e belli al mondo. Indubbiamente, è una sfida molto difficile per un artista proporsi in Italia per l’alto livello degli artisti locali e stranieri. Spero di presentare le mie opere molto presto, ci sto lavorando.

Info:

www.hbakkali.es

Houda BakkaliHouda Bakkali, Beautiful African Woman, Sensuality, 2018

Houda Bakkali, Beautiful African Woman, Serenity, 2018

Bakkali, Beautiful African Woman, Transgression, 2018


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