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Il purgatorio artificiale di Alfredo Pirri da Eduardo Secci contemporary

Per quanto l’immagine del titolo lo possa suggerire, l’ultima personale di Alfredo Pirri presso la galleria fiorentina Eduardo Secci, non è una mostra virata sui contrasti, piuttosto concentrata sui limiti: Giorno / Notte è dichiaratamente poetica e non sono poche le suggestioni pittoriche evocate più o meno intenzionalmente, in fede al principio soffuso nerudiano che «la poesia non è di chi la scrive», tuttavia indaga sulla connessione, spesso impercettibile, dell’arte con sistemi più rigorosi quali l’ottica e l’architettura. Cominciando dalla prima stanza con l’installazione del lampione-opera Studio per All’imbrunire (a qualcuno ricorderà un noto quadro di Giacomo Balla), l’impressione cromatica diventa sempre più evidente e chiara sfruttando l’ottima luce solare diffusa per la galleria, un invito a ripetere la visita in più occasioni per provare quanto il tempo sfumi i colori infrangendosi, con lenta curvatura, sulle trasparenze dei plexiglass di Studio per Compagni e Angeli, lavoro site-specific marcatamente architettonico a favore di una fruizione esperienziale e non unicamente visiva. L’allusione al pulviscolo luminoso unito alla leggerezza fresca delle piume crea un contrasto sensoriale tra la percezione effettiva e l’invito meditativo puntualmente offerto, dato il forte accento poetico già discorso, un attrito temporale ed esistenziale: sono le quattro del mattino o le quattro di notte? Pirri ci lascia il piacevole dubbio.

I giochi ottici e metalinguistici si rincorrono ulteriormente nella stanza dedicata ai lavori più parossistici: la recente produzione della serie Arie, quasi inedita nell’uso del catramoso nero calcografico, annulla quella leggiadria finora riscontrata a favore di un’avvolgente dimensione ombratile, un sottobosco comunque rinfrescante e familiare, come di (termine congeniale) macchia mediterranea.

Riprendendo il concetto iniziale, il confine investigato tra pittura e architettura merita un breve approfondimento; ricordando come Jannis Kounellis amava definirsi “pittore” (Pirri stesso lo scrive in un articolo del 2013 per la rivista L’Espresso) trascendendo un senso più fisico e corposo («la carne» la chiamava) di questa tecnica tradizionale, così anche per l’artista cosentino la pittura propagandosi nello spazio assume connotati architettonici. Non è semplice dialettica, non c’è un rapporto intrecciato come nell’affresco moderno (cui, tra l’altro, la galleria gode di un piacevole esempio dell’inizio Novecento), ma una vera transustanziazione poiché le opere coincidono con la loro nuova natura nel momento in cui vengono esposte. Questa riflessione, accentuatamente mistica, funge da contraltare crepuscolare proprio con l’atmosfera più evanescente e pindarica dell’altra faccia della mostra: soltanto dalla loro fusione può nascere bellezza, non equilibrio, giacché l’operazione si caratterizza per continui dinamici rapporti, mai definiti, spesso addirittura possenti e incisivi. «Scivola il sole al di là delle dune a violentare altre notti» scriveva il poeta.

Pervade, dunque, uno stato di limbo, un Purgatorio artificiale preciso sia nella lettura analitica che nella lettura tecnica alludendo forse proprio al mondo dell’incisione calcografica, terra di nessuno delle arti visive, marcata nelle numerose tracce, impronte e rilasci delle varie opere presentate (anche gli acquerelli 33 giri hanno un’idea di “stampa”) e peculiare nel suo processo rituale, circolare e meditativo come Giorno / Notte è, e sempre sarà.

Luca Sposato

Info:

Alfredo Pirri. Giorno / Notte
dal 30 marzo al 11 maggio 2019
Eduardo Secci contemporary
piazza Carlo Goldoni 2, 50123, Firenze
055/661356 – gallery@eduardosecci.com – www.eduardosecci.com

Alfredo PirriAlfredo Pirri, Studio per Compagni e Angeli, metacrilato colorato in pasta e piume conciate (dimensioni reali)

Alfredo PirriAlfredo Pirri, Studio per All’imbrunire, metacrilato colorato in pasta e lampione (dimensioni reali) e 33 giri, acquerello su carta arches (250 x 125 cm)


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