Nel panorama dell’arte contemporanea la ceramica ha vissuto nell’ultimo ventennio una profonda rivitalizzazione, trasformandosi da pratica artigianale talvolta relegata a espressione di un sapere tradizionale a medium privilegiato per numerosi artisti visivi internazionali. La tensione dialettica tra tecnica ancestrale e linguaggio contemporaneo ha permesso l’emergere di un territorio espressivo in cui la dimensione tattile e l’esperienza della materia fungono da contrappunto alla smaterializzazione digitale che permea la nostra quotidianità. Non a caso, alcuni storici dell’arte come Hans Belting hanno individuato nella fisicità dell’argilla una resistenza ontologica all’evanescenza delle immagini contemporanee, mentre il critico Nicolas Bourriaud riconosce nella pratica ceramica un paradigma dell’estetica relazionale, in virtù della sua capacità di riconnettere l’umano alla materialità del mondo attraverso il gesto trasformativo.

Bottega ceramica ad Assemini (Sardegna), ph. courtesy AiCC – Associazione italiana Città della Ceramica
Il panorama della ceramica contemporanea è oggi caratterizzato da figure di spicco che hanno contribuito in modo significativo alla rivalutazione di questo medium nell’ambito delle arti visive. Artisti come Andrea Salvatori destrutturano l’iconografia tradizionale faentina attraverso operazioni di assemblaggio e decontestualizzazione, mentre Nero/Alessandro Neretti utilizza la ceramica come veicolo per indagare tematiche politiche e sociali. Su un altro versante, Sissi esplora le potenzialità plastiche dell’argilla per creare installazioni immersive che interrogano il rapporto corpo-materia, mentre il duo Bertozzi & Casoni, attraverso un virtuosismo tecnico sorprendente, trasfigura oggetti quotidiani in sculture iperrealiste cariche di valenza simbolica. Non meno significative sono le ricerche di Chiara Camoni, che nelle sue creazioni ceramiche recupera una dimensione rituale e partecipativa del fare artistico, di Salvatore Arancio, che crea paesaggi allucinatori e visionari, o di Vincenzo Cabiati, che utilizza la ceramica come superficie narrativa per racconti visivi in bilico tra ironia e malinconia.

Bottega ceramica ad Impruneta (Toscana), ph. courtesy AiCC – Associazione italiana Città della Ceramica
In questo contesto di rinnovato interesse si inserisce la manifestazione “Buongiorno Ceramica!”, che quest’anno giunge alla sua undicesima edizione configurandosi come un dispositivo culturale capace di attivare simultaneamente cinquantotto comuni italiani in un’articolata celebrazione della ceramica artistica e artigianale. La densità temporale dell’evento – concentrato nelle giornate del 17 e 18 maggio 2025 – crea un effetto di sincronicità che permette di percepire l’estensione e la profondità del patrimonio ceramico nazionale come un “sistema nervoso” culturale che attraversa la penisola connettendo centri di grande tradizione storica a realtà emergenti. La cartografia disegnata da questa manifestazione diffusa rivela come la ceramica in Italia rappresenti non solo un archivio di tecniche e saperi sedimentati, ma un humus generativo in continua evoluzione, dove la memoria procedurale degli antichi “territori di affermata tradizione ceramica” dialoga con le istanze contemporanee. Si viene così a creare un’osmosi tra passato e presente in cui gli strati temporali non si dispongono in successione lineare, ma coesistono in una compresenza dinamica che nutre il presente di significati stratificati.

Creazioni al tornio a Cutrofiano (Puglia), ph. courtesy AiCC – Associazione italiana Città della Ceramica
L’articolazione della manifestazione – che include oltre 500 appuntamenti tra laboratori, mostre, installazioni, visite guidate, performance – permette di cogliere la ceramica nella sua dimensione intermediale, capace di fungere da punto d’intersezione tra pratiche artistiche diverse. In questo modo, il medium ceramico si configura come territorio liminale, spazio interstiziale in cui diverse discipline possono incontrarsi e contaminarsi reciprocamente, generando nuovi campi semantici ed esperienziali. Proprio in questa fluidità tra linguaggi si può riconoscere la vitalità contemporanea del fare ceramico, che abbandona la rigidità categoriale per abbracciare una condizione nomadica e rizomatica, per utilizzare la terminologia deleuziana.

Good Morning Ceramics 2024 a Kütahya (Turchia), ph. courtesy AiCC – Associazione italiana Città della Ceramica
Il percorso espositivo disseminato nelle cinquantotto città italiane partecipanti consente di apprezzare tanto le espressioni più tradizionali quanto quelle sperimentali, tracciando un itinerario che va dalle botteghe storiche di Montelupo Fiorentino, Deruta o Vietri sul Mare fino agli atelier innovativi di giovani designer e artisti contemporanei. La tensione tra conservazione e innovazione emerge con particolare evidenza nelle diverse declinazioni regionali: dalle maioliche policrome pugliesi alle terrecotte toscane, dai graffiti rinascimentali umbri alle ceramiche figurative siciliane, ogni territorio articola un proprio vocabolario espressivo che custodisce specificità tecniche e formali. Non si tratta tuttavia di una semplice rassegna di tradizioni locali, ma di un’occasione per esplorare come queste identità territoriali si riconfigurino nell’incontro con le istanze estetiche contemporanee. La manifestazione invita a scoprire le botteghe e i laboratori disseminati nel territorio italiano: dalle ceramiche di Montelupo Fiorentino e Impruneta in Toscana a quelle di Assemini in Sardegna, dalle creazioni al tornio di Urbania nelle Marche a quelle di Cutrofiano in Puglia, fino alle esposizioni di Pesaro e Nove nel Veneto. Ogni centro propone un proprio dialogo tra saperi artigianali e sperimentazione contemporanea, testimoniando la vitalità di un linguaggio espressivo che continua a rinnovarsi pur mantenendo profonde radici nella tradizione.

Progetto Made in loco a Grottaglie (Puglia), ph. courtesy AiCC – Associazione italiana Città della Ceramica
La manifestazione si configura così come un atlante vivente delle pratiche ceramiche italiane, capace di mappare non solo le tecniche e i linguaggi, ma anche le relazioni che intercorrono tra gli attori di questo ecosistema: maestri artigiani, artisti emergenti, designer, istituzioni culturali e formative. La dimensione relazionale dell’evento permette di cogliere come la ceramica contemporanea si nutra di un costante scambio tra saperi tradizionali e sperimentazioni innovative, tra gesto manuale e progettazione concettuale. L’apertura internazionale, con la partecipazione di città della ceramica europee come Kunštát in Repubblica Ceca e Caldas da Rainha in Portogallo, arricchisce ulteriormente questa cartografia, suggerendo possibili connessioni e influenze reciproche tra diverse tradizioni. In questo contesto transnazionale, la ceramica si rivela come linguaggio universale capace di attraversare confini geografici e culturali, pur mantenendo forti radici identitarie. “Buongiorno Ceramica!” invita dunque il pubblico a un’immersione nella fisicità tattile di un medium che nella sua apparente semplicità materica – acqua e terra – racchiude una complessità linguistica straordinaria. L’esperienza proposta è quella di un viaggio sensoriale oltre che culturale, in cui la conoscenza passa attraverso l’incontro diretto con la materia trasformata e con coloro che questa materia la plasmano quotidianamente.
Info:
“Buongiorno Ceramica!” – 11° edizione
17 e 18 maggio 2025
58 comuni italiani della ceramica
https://www.buongiornoceramica.it/

Attore e performer, ama le arti visive in tutte le loro manifestazioni.
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