«Laura Omacini è un’artista solare e delicata, come la sua arte». Mi introduce alla visita con queste parole Sara Sartori, neoassessore comunale a Montecchio Emilia (RE) con delega alla Cultura, mentre ci aggiriamo nelle stanze bene illuminate e bene allestite di Casa Cavezzi. Laura Omacini è la vincitrice della quarta edizione del “Premio Massimiliano Galliani per il disegno under 40”, evento annuale che la fiera d’arte ArtVerona e l’Associazione culturale artMacs di Montecchio, nata per specifica volontà della famiglia Galliani a ricordo di Massimiliano, anch’egli artista e morto all’età di 37 anni, organizzano, insieme al Comune di Montecchio, per onorare la memoria dell’artista montecchiese.

Laura Omacini, “Correzioni”, 2025, grafite su carta, 60 x 40 cm, courtesy of the artist
Grazie a un perfetto allestimento curato dall’artista e dal Comune, scorrono otto opere recenti di grafite su carta dell’artista, classe 1991 e nativa di Venezia. Non essendoci, scelta efficace, le didascalie a vista, l’immersione dentro le infinite sfumature di bianchi e neri delle opere di Omacini è totale e l’interazione è «armoniosa, soft e accompagnata da riflessioni che oscillano tra stabilità ed evanescenza» (Sara Sartori dixit). Il progetto che lega le opere di Laura Omacini ha per titolo “Correzioni” (la z in rosso è licenza poetica dell’artista) e riprende, declinandolo al plurale, il titolo dell’omonimo romanzo di Thomas Bernhard, ambientato in un luogo fatto anche da silenzi invincibili. La combinazione luogo espositivo e disegni appesi alle pareti in effetti trasmette un silenzio coinvolgente e una pacifica lentezza nell’osservare, ma il richiamo alla correzione è evidente nella forma espressiva che stiamo osservando: «Laddove l’errore è frutto di un attimo, la correzione è un processo più lungo» (Laura Omacini) e articolato.

Laura Omacini, “Congiungimenti”, 2023, collage, pastello, acrilico e olio su tela, 130 x 80 cm; “Diktat IV”, 2024, collage, pastello, acrilico e olio su tela, 130 x 80 cm, courtesy of the artist
Visitando la mostra, abbiamo potuto sentire anche il vivo magnetismo che l’opera di Laura Omacini è capace di trasmettere sia nelle piccole sia nelle dimensioni più significative. L’opera scelta come cover di “Correzioni” (2025), che porta il titolo dell’intera esposizione, è anche la più grande e spicca per una superba nebulosa di segni di grafite su carta. Grazie a questo notevole disegno capiamo che questa forma d’arte, nelle sue declinazioni significative, ha una freschezza e vivacità espressiva di grande carattere. La motivazione alla base dell’assegnazione ricorda l’antica tradizione di questa forma espressiva, ma ne esalta anche le proiezioni contemporanee. Il merito maggiore di Laura Omacini, nel disegnare, è la capacità di trascendere il dettaglio visivo. È l’impressione che si ha, ad esempio, osservando “Portrait I” (2024), una sorta di doppio fungo atomico che, pur nelle ridotte dimensioni (appena 152 mm di altezza per 250 mm di base), prende corpo verso l’alto con effetto molto potente.

Laura Omacini, “Portrait V”, 2024, grafite su carta, 12 x 16,3 cm, courtesy of the artist
In “Portrait III” e “Portrait II” (2024) l’illusione visiva raggiunge un gradino superiore: si tratta di impalcature edili, eppure affiorano davanti ai nostri occhi altre immagini che il cervello riconosce attribuendoli ad altri contesti (come il corpo umano, ad esempio) e che possono anche fungere da via di fuga ideale o centro focale personale per chi osserva. Completano l’esposizione nel salone più ampio, “Portrait VIII” (2024) in cui un oggetto familiare eppure enigmatico ci appare nel centro della scena, incombendo sulla nostra quotidianità quasi come un monito e “Congiungimenti I” (2023), nel quale l’ispirazione a una facciata in ristrutturazione è molto chiara, ma l’artista ce la restituisce con una profondità prospettica superba e un insieme di linee intrecciate che regalano una spazialità piacevolmente iper-razionale. Nell’altra sala espositiva, quella meno ampia, sono due le opere esposte oltre al disegno più rappresentativo e cover della mostra. Anche in questo caso, Laura Omacini usa la parola portrait nella titolazione e si resta piacevolmente agitati nell’associare un termine artistico così figurativo con un progetto tematico che prende spunto da impalcature urbane. Ma, in fondo, cosa sono i ponteggi e il lavoro che rappresentano, se non delle correzioni da apportare a un edificio che evidentemente necessita di interventi riparatori?

Laura Omacini, “Portrait II”, 2024, grafite su carta, 12 x 15 cm, courtesy of the artist
In “Portrait IX” e “Portrait X” (2025) la struttura edile si riconosce con facilità, soprattutto nel nono disegno. Ma sembra avvolta in una nebulosa impossibile in questo contesto, che acuisce la nostra volontà di guardare, scrutare, andare alla ricerca del dettaglio in un infinito racchiuso in otto centimetri e mezzo di altezza per poco più di un centimetro di base. Nel decimo atto della serie intitolata al ritratto, si conferma con forza questa duplicità contrastante tra la forma e ciò che la forma rivela interiormente, tra astrazione della visione e presenza umana invisibile (perché non ci sono figure umane) ma immaginabile, perché la correzione di un edificio può risiedere solo nelle mani di un essere umano. Segnaliamo infine due informazioni tecniche e di grande valore. La giuria della IV edizione del Premio Massimiliano Galliani per il disegno under 40, che ha espresso la motivazione succitata, era composta da Omar Galliani, Elena Pontiggia, Nicola Verlato, Daniela Ferrari del Mart e Fausto Torelli, sindaco di Montecchio Emilia e la candidatura di Laura Omacini al premio è stata avanzata dalla galleria veneziana Marignana Arte. Inoltre, la mostra è accompagnata dall’omonimo catalogo che include anche preziosi contributi critici.
Info:
Laura Omacini. Correzioni
24/05/2025 – 22/06/2025
Casa Cavezzi
Via Vittorio Veneto, 29 – 42027
Montecchio Emilia (RE)
www.comune.montecchio-emilia.re.it

Sono Giovanni Crotti, classe 1968, e mi sento in dovere di ringraziare la scrittura perché sospinge la mia vita. Coltivo dentro di me moltitudini che mi portano a indagare, conoscere, approfondire ogni espressività culturale e creativa, per poi scriverne cercando sempre di essere chiaro e documentato nei contenuti.
NO COMMENT