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Leonor Serrano Rivas. Above the Eye Level

Leonor Serrano Rivas. Above the Eye Level

Ci accoglie ad Arcade la curatrice Caterina Avataneo, dopo il successo del Padiglione Lituano della Biennale di Venezia, 2019, per parlarci della prima personale nel Regno Unito, di Eleanor Serrano Rivas, artista spagnola, classe 1986, che da una formazione in architettura seguita da studi alla Goldsmith e la Slade School of Fine Arts, UCL, Londra, persegue una ricerca artistica in cui abilmente assembla installazione, scultura, performance, e video.  La sua pratica si traduce in un linguaggio magistralmente poliedrico che la vede, oltre ai numerosi riconoscimenti, tra cui Arco Madrid Young Art Award, presentare quasi contemporaneamente due personali pensate per il C3A, Cordova, e al Matadero, Madrid, in Spagna. Ad Arcade, Londra, con la personale Above the Eye Level, Leonor Serrano Rivas mette in scena i cinque atti di una poetica del sogno, configurando un paesaggio a tratti esotico.

In realtà in galleria l’artista si era già fatta notare nell’ambito della collettiva The Dream Follows The Mouth (2019) in cui la scultura in metallo e vetro soffiato, The Dream of the Mouth (10) (2018) non poteva certo rimanere inosservata se ripensiamo alla sua capacità di proiezione immaginativa ed estetica attraverso il simulacro. Oggi, l’artista presenta qui l’esito di una residenza artistica tenutasi a Tangeri, Marocco, nel luglio del 2019, rispondendo bene al contesto della galleria per calibrare attentamente la percezione tra interno/esterno dei suoi lavori in relazione all’esperienza del visitatore moderno.

Ciò che contraddistingue i lavori di Leonor Serranno Rivas è la mise-en-abyme dell’atto creativo, ovvero una concezione teatrale della pratica artistica che vuole superare la rappresentazione al fine di plasmare in veste performativa, un’ esperienza del pensiero, del sogno, e del figurale in ciò che è, come sostiene Caterina, ‘lo spazio espanso dell’immagine in movimento’.

Le opere presenti in mostra attingono ad un archivio di memorie e citazioni che in questo caso, rivisitano il pensiero modernista del drammaturgo Gregorio Martinez Sierra, direttore del Teatro Eslava tra il 1917 e il 1925 a Madrid, che l’artista ha avuto modo di approfondire in residenza, affiancandolo a riferimenti poetici contemporanei secondo i versi dell’autore portoghese Gonçalo M. Tavares che, in Voyage to India (2010) pensa al viaggio come ricerca interiore che conduce verso l’abisso del sogno.

Ecco che la mostra è quindi un invito a misurarsi con questi limiti, abbandonando le percezioni visive e sensoriali, per riscoprirci attori stessi del paesaggio onirico che l’artista meticolosamente delinea attraverso la proiezione, il segno e l’ornamento. Leonor Serrano Rivas sembra suggerircelo attraverso l’uso ripetuto del semicerchio che spesso delinea le geometrie delle sue opere e che sembra qui, abbracciare la galleria,  bilanciando un gioco di nascondimenti e gli svelamenti che ci ricoducono ai meandri di quest’abisso.

In questo senso, le installazioni Twofold Sea (2 and 4) (2019) e not a mirror in the eye but a mirror in the mind (2019) pensate in residenza e composte da materiali tessili, si presentano secondo degli accorgimenti scenografici che mirano a sollecitare un nuovo modo di pensare la figura e l’ambiente circostanti, svelando a tratti la scena illusionistica delle sue fantasmagorie.

Il dispositivo che mette in atto questa traformazione è l’installazione Magic Mirror (2019) composta da acciaio, allumio, metallo, e superfici riflettenti, in cui l’artista rivisita il progetto mai realizzato se non su carta, Endless Theatre Project (1924) del celebre architetto, scenofrago, ed artista Frederick Kiesler, noto ai più per la ricerca surrealista della sua pratica.

Se la dimensione partecipativa  dell’opera fà eco alle soluzioni di Dan Graham, Magic Mirror mira più precisamente ad articolare quella dimensione di straniamento che fà di un’esperienza di auto-riflessione un’opportunità del figurale, restituendoci così un’ immagine distorta, alterata, ed opaca del sè per rivolgersi al paesaggio interiore, lasciando alle spalle le forme dell’apparenza. L’armatura, la curva, l’intaglio, la silhouette e le superfici dell’opera concorrono a definire uno stile ben preciso che fà della teatralità un modo di raffigurazione contemporanea, volto a lasciar riaffiorare pensieri, sogni, figure, e immagini.

È da questa superficie curva, plastica e opaca, che l’artista ci svela le ultime due opere in mostra. Se da un lato, con la scultura in vetro e acciaio, modello del progetto Endless Theatre Project (2019) l’artista si fà portavoce di un pensiero e di un sogno ancora vivido ed attuale, con la stampa, Untitled (study for Twofold Sea), 2019, qui esposta per Arcade, l’artista ci offre non più una veduta oggettiva, ma una visione onirica di quella che è l’immagine di un paesaggio interiore in cui emergono figure totemiche in un dialogo sempre presente, sospese  nel fluire di queste reverie.

Prima di lasciarci, quindi, ripercorriamo la poetica in cinque atti di Leonor Serrano Rivas per Beyond the Eye Level, in cui l’artista ci invita a ripensare la figura, il paesaggio, il medium, il pensiero, e le forme del linguaggio artistico contemporaneo, mentre attendiamo con piacere i progetti a venire.

Info:

Leonor Serrano Rivas. Above the Eye Level
13 settembre – 19 ottobre 2019
a cura di Caterina Avataneo
Arcade
87 Lever Street
London EC1V 3RA

Leonor Serrano Rivas Above the Eye LevelExhibition View. Above the Eye Level Arcade, London

Leonor Serrano Rivas, Untitled (study for Twofold Sea), 2019, screen print on paper, 70 x 100 cm

Exhibition View. Above the Eye Level Arcade, London

Leonor Serrano Rivas, Mockup for an Endless Theatre (detail), 2019, powered coated steel, aluminium, picture wire, 205 x 185 x 177 cm


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