Mark Kostabi: gli omini senza occhi

L’opera di Mark Kostabi non ha bisogno di presentazioni e possiamo affermare, senza tema di essere smentiti, che ha raggiunto una cifra stilistica che l’ha resa riconoscibile, a livello internazionale, anche ai meno esperti del settore. E, possiamo aggiungere che il suo curriculum parla per il suo lavoro.

Mark Kostabi “The Endless Connection” 2017, tecnica mista su carta, 26 x 40,5 cm. Foto courtesy Kostabi World, New York

Artista e compositore, Mark Kostabi è nato a Los Angeles nel 1960, da genitori Estoni. Ha studiato disegno e pittura all’Università statale di Fullerton, in California. Nel 1982 si sposta a New York, dove frequenta la Factory di Andy Warhol e nel 1984 emerge come figura leader della scena East Village, dove si pose in posizione antagonista, pubblicando una serie di auto-interviste che riflettevano sugli aspetti degenerativi dell’arte contemporanea. A partire dal 1987 ha incominciato a esporre nelle più famose gallerie negli Stati Uniti, in Giappone, in Germania e in Australia. Si è affermato sulla stampa specializzata, a partire dal 1988, quando ha fondato il Kostabi World, a Manhattan, a tutti gli effetti il suo ideale atelier d’artista (un modo moderno ma allo stesso tempo anche di stampo rinascimentale di concepire uno studio, con numerosi assistenti e idee di soggetti o titoli proposti anche dai singoli visitatori). A partire dal 1990 il lavoro di Kostabi si afferma anche in Italia, tanto che nel 1996 l’artista decide di aprire una seconda residenza a Roma, dividendo così la sua vita tra l’Italia e gli Stati Uniti.

Mark Kostabi “Eternal Passion in Metaphysical Paradise” 2018, olio su tela, 50 x 50 cm. Foto courtesy Kostabi World, New York

Ha prodotto lo show televisivo “The Kostabi Show” e, dal 2000 al 2010, per Artnet.com ha scritto delle note e dei consigli per gli artisti (“Ask Mark Kostabi”). Ha disegnato le copertine degli album dei Guns’N’ Roses (“Use your Illusion”), dei Ramones (“Adios Amigos”), di Jimmy Scott (“Holding Back the Years”), dei Seether (“Holding  Onto Strings Better Left to Fry”) e di numerosi oggetti tra cui si ricordano l’orologio Swatch, la borsetta Bloomingdales, vasi Alessi, la tazzina Rosenthal, e la maglia per il Giro d’Italia. Kostabi è altresì noto per aver collaborato o prodotto opere in tandem con artisti di rango internazionale. Tra questi ricordiamo: Enzo Cucchi, Arman, Howard Finster, Tadanori Yokoo, Enrico Baj e Tony Esposito. Ha inoltre eseguito numerosi concerti, sia come solista e sia in compagnia di star come Ornette Coleman, Jerry Marotta, Tony Levin, Tony Esposito, Greesi Desiree Langovits, Paul Kostabi e Gene Pritsker. Sue composizioni sono invece state eseguite da Rein Rannap, Kristjan Jarvi, Maano Manni, Delilah Gutman e dall’Orchestra sinfonica nazionale estone. I suoi Cd includono questi titoli: “I Did It Steinway”, “Songs For Sumera”, “New Alliance”, “Kostabeat and Grace Notes”.

Mark Kostabi “Embracing the Future” 2018, olio su tela, 30 x 30 cm. Foto courtesy Kostabi World, New York

Mark Kostabi è il soggetto di numerosi documentari e film. Ricordiamo quelli degni di nota: “Bottom Line: The Kostabi Phenomenon” diretto da Peter Bach, “Con Artist” diretto da Michael Sladek, “Jedermann” diretto da Paul Tschinkel, e “Full Circe: The Kostabi Story” diretto da Sabrina Digregorio. Inoltre, l’autore è uno dei quattro protagonisti del film “My Italy”, diretto da Bruno Colella e contenente un cammeo con Achille Bonito Oliva.

Cover della pubblicazione che Juliet Editrice ha dedicato a Mark Kostabi. Progetto grafico di Piero Scheriani, testo critico di Roberto Vidali

Ampie retrospettive sull’opera di questo grande maestro della pittura contemporanea si sono tenute al Mitsukoshi Museum di Tokyo (1992) e all’Art Museum of Estonia di Tallinn (1998). Vittorio Sgarbi ha curato la mostra di centocinquanta dipinti di Kostabi al Chiostro del Bramante, a Roma, nel 2006. Le opere di Kostabi sono presenti, in modo permanente, in più di sessanta musei e collezioni, tra i quali si menzionano il Museum of Modern Art (New York), il Metropolitan Museum of Art (New York), il Guggenheim Museum (New York), il Brooklyn Museum (New York), la National Gallery a Washington D.C., la Corcoran Gallery of Art, il Museum of Contemporary Art di Los Angeles, la Galleria Nazionale d’arte moderna di Roma e il Groninger Museum in Olanda. Suoi lavori pubblici permanenti includono: un murale per il Palazzo dei Priori di Arezzo, Italy, una scultura in bronzo per la piazza principale di San Benedetto del Tronto, e il ritratto bronzeo di Papa Giovanni II a Velletri. Negli anni Juliet art magazine gli ha dedicato due copertine e ha appena pubblicato un libretto sul lavoro di questo incredibile e fantasioso artista, con riprodotte una quarantina di opere e un approfondito saggio critico firmato da Roberto Vidali. Il libretto sarà in distribuzione allo stand Juliet di Arte Fiera 2025, che si terrà a Bologna dal 7 al 9 febbraio.

Bruno Sain

Info:

“Mark Kostabi”, testo di Roberto Vidali, progetto grafico di Piero Scheriani, 72 pp, 150 x 210 mm, Juliet Editrice, dicembre 2024

mkostabi.com


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