Nicola Samorì. Black Square

Lo spazio dell’ex-Chiostro della Chiesa di S. Caterina a Formiello, affidato alla Fondazione Made in Cloister nell’ambito di un articolato progetto di rinascita e rigenerazione dell’area di Porta Capuana, è stato inaugurato, nel maggio 2016, con una grande mostra di Laurie Anderson, The Withness of the Body. Da allora la Fondazione ha invitato artisti internazionali a realizzare progetti site-specific in grado di dialogare con lo spazio, con il quartiere e con le tecniche artigianali locali. Tadashi Kawamata, Mimmo Paladino, Liu Jianhua e Natee Utarit  sono stati protagonisti di progetti realizzati dalla Fondazione.

Ora, fino al 30 aprile 2020, il Chiostro cinquecentesco di S.Caterina ospita Black Square, la mostra che Nicola Samorì ha realizzato per la Fondazione Made in Cloister. L’esposizione è curata da Demetrio Paparoni.

Il Vesuvio come immaginario – materia della città e dell’opera d’arte; le stratificazioni temporali del tessuto urbano come fossili cangianti, uno sguardo affondato nella roccia, nel magma della trasformazione e nelle possibilità della sua rigenerazione: sono queste le icone che caratterizzano il viaggio creativo pensato da Samorì per Napoli.

Al centro del Chiostro di Santa Caterina è collocata una scultura monumentale di cinque metri di altezza, Drummer, cresciuta come gli obelischi napoletani, per addizione di elementi eterogenei. Nella parte bassa, che termina con un treppiede, si riconoscono le forme di un candelabro barocco. Su questa base ornamentale affonda i piedi un colosso ispirato a un piccolo avorio intagliato dallo scultore tedesco Joachim Henne nel 1670/80 e custodito al Victoria and Albert Museum di Londra, la Morte come batterista, una figura scheletrica dal corpo simile a una clessidra. L’intera scultura è ricoperta di lapilli vulcanici.

Ai piedi di questa chimera, compendio del Vesuvio, del barocco napoletano e dell’idea di “monumento della superstizione”, si allarga un vasto quadrato nero che ripete il perimetro della gabbia borbonica lignea che campeggia all’interno del chiostro e composto – come il colosso – da lapilli. Su questo lembo di spiaggia nera sono disseminate migliaia di teste in gres, dello stesso colore dei lapilli, che si spargono come conchiglie sulla sabbia.

Una sola testa recisa assume proporzioni reali e prende le distanze dal tappeto vulcanico: è una testa di San Gennaro, in onice traslucido messicano. Le teste ci riportano alle decapitazioni di San Gennaro, Desiderio, Festo, Sossio, Procolo, Eutiche e Acuzio, secondo il mito, avvenute presso il Forum Vulcani. C’è proprio il Vesuvio alla base della diffusione del culto di San Gennaro, un legame che risale all’eruzione del 1631, una delle più disastrose, quando la lava lambì la città arrestandosi a Porta Capuana − a due passi da Made in Cloister − al cospetto del Santo portato in processione.

Drummer fronteggia due dipinti realizzati a olio e zolfo sul rame: i dipinti rappresentano due santi, uno tratto da José de Ribera (San Paolo Eremita) e l’altro dal suo allievo Luca Giordano (San Bartolomeo scorticato).

Inoltre, la mostra ha uno sviluppo molto suggestivo, sino al 16 marzo, al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Nella “sala dei bronzi”, sette sculture dell’artista dialogano con le celeberrime opere della Villa dei Papiri di Ercolano: Samorì, sempre attento a rileggere le opere d’arte del passato, crea così un percorso emozionale dall’antico al contemporaneo, in un allestimento sobrio, che valorizza le suggestioni sempre attuali dei reperti. Spiccano, in questa integrazione di Black Square negli spazi del MANN, le teste classicheggianti “trattate” in un sapiente gioco di forme e materiali che ripensano la dimensione di ieri per costruire un presente immaginato.

Info:

Nicola Samorì. Black Square
18 gennaio – 30 aprile 2020
Fondazione Made in Cloister
da martedì a sabato dalle 10.00 alle 18.00
info: info@madeincloister.it

Nicola SamorìNicola Samorì, veduta d’insieme della mostra Black Square alla Fondazione Made in Cloister (chiostro della chiesa di Santa Caterina a Formiello). Ph Antonio Conte, courtesy Made in Cloister

Nicola Samorì, In abisso, 2018-19, travertino, 44 x 20 x 22 cm, opera esposta nella sala della Villa dei Papiri, Museo Archeologico di Napoli, ph Sara Fosco


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