Al Kunstraum Potsdam, in collaborazione con Jaeger Art, è stata presenta la personale “Pictures” del rinomato fotografo di moda e ritrattista Kristian Schuller. Con il suo inconfondibile linguaggio visivo, la mostra invita a muoversi tra mondi e tempi, tra presente e passato. I visitatori possono aspettarsi un viaggio affascinante attraverso i mondi onirici ed energetici di Schuller. Le sue opere sono presentate sia con colori potenti sia con intensi toni in bianco e nero. A volte appaiono come impressionanti ritratti di star come Katy Perry o Cate Blanchett, altre volte si dispiegano in auratiche produzioni di moda.

Uno scorcio dello spazio espositivo di Schiffbauergasse 4d a Postdam nel corso del vernissage della mostra di Kristian Schuller. Foto di Matteo Zacchigna per Juliet
L’artista, nato in Romania e trasferitosi in Germania da bambino, presenta come contrappunto una serie di ritratti in bianco e nero della Transilvania. Diversi personaggi che hanno plasmato l’immagine della sua terra natale fin dalla giovinezza. Volti inquietanti accolgono l’osservatore con uno sguardo aperto e, in questo dialogo visivo diretto, creano un complemento ai mondi onirici carichi di colori. Entrambi i mondi di Kristian Schuller suscitano allo stesso modo curiosità per le storie dietro le immagini, gli aneddoti dietro gli incontri e la fase successiva del suo viaggio poetico, mozzafiato e pieno di luce.

Pubblicazioni di Kristian Schuller sul desk del bookshop del Kunstraum Potsdam. Foto di Matteo Zacchigna per Juliet
L’inconfondibile linguaggio visivo di Schuller, creato sempre in stretta collaborazione con la moglie Peggy, è caratterizzato da un approccio giocoso e sorprendente alle diverse possibilità della fotografia. L’uso deliberato della sfocatura, abbinato a un armonioso gioco di luci e ombre, fa sì che le immagini di Schuller creino un’atmosfera mistica che lascia all’osservatore ampio spazio per le proprie interpretazioni. Cresciuto durante il comunismo rumeno, l’avversione di Kristian per il grigiore onnipresente e triste delle strade e della società di quel tempo era già evidente nella sua infanzia. Da allora è rimasto affascinato dai colori e dalla luce, nonché dalle persone che hanno saputo rispondere a questo grigiore con arguzia, umorismo e improvvisazione.

Kristian Schuller, lightbox “Lea Seydoux” del 2016. Foto di Matteo Zacchigna per Juliet
Parlando del suo approccio alla fotografia, afferma: «Preferisco sognare nell’ignoto piuttosto che vedere tutto in piena luce. La sagoma di una donna è sufficiente a creare un intero film nella mia immaginazione. Sono molto fortunato a poter lavorare con persone meravigliose, le cui forti personalità mi ispirano e mi stimolano allo stesso tempo. Non importa se si tratta di personaggi noti come Cate Blanchett o Penélope Cruz o di gente comune del mio villaggio nella serie Transilvania. Il carattere e la bellezza nelle immagini possono emergere solo interagendo con la personalità della persona ritratta. Tutto il resto è vuoto per me».

Kristian Schuller, “Bottle III”, 2008, stampa fotografica. © Kristian Schuller, courtesy Jaeger Art Berlin
Kristian Schuller è arrivato in Germania con la sua famiglia dalla Transilvania/Romania all’età di sette anni. Figlio di un drammaturgo/regista e di un’insegnante d’arte, è cresciuto a contatto con il palcoscenico teatrale e con una grande varietà di influenze creative. Ha studiato fotografia con F. C. Gundlach e fashion design con Vivienne Westwood presso l’Università delle Arti di Berlino. Sebbene, una volta completati gli studi, abbia deciso di intraprendere la carriera di fotografo, entrambe le discipline apprese durante i suoi studi giovanili continuano a plasmare la sua identità artistica ancora oggi. Dopo essere stato presentato da Isabella Blow alla Condé Nast Publications di Londra, Kristian ha continuato a lavorare a livello internazionale con diverse riviste di moda, clienti commerciali e progetti personali.

Kristian Schuller, “Penélope Cruz” 2012, stampa fotografica. © Kristian Schuller, courtesy Jaeger Art Berlin
Sua moglie Peggy è direttrice artistica e stilista e lavora con Kristian nel team. Si sono conosciuti nella classe di Vivienne Westwood, dove studiava anche Peggy. I loro progetti e il loro contributo creativo svolgono un ruolo importante nel suo lavoro. Dopo anni trascorsi a Parigi e New York, Kristian Schuller è tornato a Berlino con la sua famiglia. Ha esposto le sue fotografie a Parigi, Berlino, Bruxelles, Cracovia, Lisbona, Miami e Amburgo. Tra i suoi libri pubblicati ci sono 90 Days, One Dream (2010), Tales for Oskar (2014) e Anton’s Berlin (2020) con Hatje Cantz.
Bruno Sain
Info:
Kristian Schuller. Pictures
9.03.2025 – 21.04.2025
Kunstraum Potsdam
c/o Waschhaus Potsdam
Schiffbauergasse 4d
14467 Potsdam
kunstraumpotsdam.de

is a contemporary art magazine since 1980
NO COMMENT