Selene Cardia. Dedicato a Miguilim

Dedicato a Miguilim, la prima personale di Selene Cardia (pittrice sarda nata nel 1995) presso la galleria Doris Ghetta, si sviluppa come un’indagine sulla pittura intesa non come mera rappresentazione, ma come processo di conoscenza e immersione nel visibile. Il titolo, tratto dall’opera di João Guimarães Rosa, richiama la condizione di Miguilim, personaggio in bilico tra percezione e rivelazione, tra un vedere confuso e la presa di coscienza della realtà. Allo stesso modo, la pittura di Cardia si muove in uno spazio di sospensione, dove l’immagine non è mai fissa, ma emerge e si dissolve in un continuo stato di trasformazione. Il colore, la materia e il gesto diventano strumenti di esplorazione, componendo un linguaggio che si nutre di stratificazioni e intervalli, di presenze e assenze.

Selene Cardia, “Dedicato a Miguilim”, installation view at Galleria Doris Ghetta, Ortisei (BZ), photo Tiberio Sorvillo, Galleria Doris Ghetta

Selene Cardia, “Dedicato a Miguilim”, installation view at Galleria Doris Ghetta, Ortisei (BZ), photo Tiberio Sorvillo, Galleria Doris Ghetta

La pittura di Cardia ci immerge nella materia e nel tempo. Le sue opere sembrano trattenere il gesto dell’artista, rivelando la sedimentazione di un lavoro che si radica nella ripetizione e nella cura. Il suo approccio alla pittura è quasi rituale: montare telai, preparare le tele, lasciare i bordi grezzi in vista non sono dettagli marginali, ma elementi che affermano la materialità del dipingere, facendo emergere il processo prima ancora dell’immagine. Non si tratta di raccontare o descrivere, ma di evocare, di restituire una percezione fluida e porosa, dove il colore si fa respiro, le superfici trattengono tracce di tempo e il dipinto stesso diventa uno spazio da abitare.

Selene Cardia, “Dedicato a Miguilim”, installation view at Galleria Doris Ghetta, Ortisei (BZ), photo Tiberio Sorvillo, Galleria Doris Ghetta

Selene Cardia, “Dedicato a Miguilim”, installation view at Galleria Doris Ghetta, Ortisei (BZ), photo Tiberio Sorvillo, Galleria Doris Ghetta

La natura è un elemento centrale nel lavoro dell’artista, non solo come soggetto, ma come esperienza vissuta e sensoriale. Cardia non dipinge vedute, non costruisce paesaggi riconoscibili, ma restituisce impressioni e vibrazioni che emergono da una relazione diretta con l’ambiente. Il legame con il territorio d’origine, la Sardegna con le sue terre aspre e luminose, è palpabile, ma mai vincolante. Le tonalità di verde, giallo e rosso dialogano con azzurri intensi e neri profondi, evocando una dimensione che sfugge alla pura referenzialità per diventare luogo interiore. Come in Miguilim, dove il protagonista scopre un nuovo sguardo grazie a un paio di occhiali, anche nella pittura di Cardia la visione non è mai immediata, ma si sviluppa nel tempo, richiedendo attenzione, una lenta rivelazione.

Selene Cardia, “Dedicato a Miguilim”, installation view at Galleria Doris Ghetta, Ortisei (BZ), photo Tiberio Sorvillo, Galleria Doris Ghetta

Selene Cardia, “Dedicato a Miguilim”, installation view at Galleria Doris Ghetta, Ortisei (BZ), photo Tiberio Sorvillo, Galleria Doris Ghetta

Se le tele di grandi dimensioni avvolgono lo spettatore in una materia pittorica densa, i lavori su carta suggeriscono una leggerezza più intima, un respiro diverso. Ogni supporto accoglie il segno in modo differente, e Cardia sembra giocare con questa varietà per esplorare la relazione tra controllo e abbandono, tra gesto istintivo e costruzione. Non c’è mai una narrazione univoca, ma piuttosto un invito a sostare nell’indeterminatezza, a lasciarsi attraversare da immagini che non si impongono, ma affiorano lentamente, come memorie di un paesaggio interiore.

Selene Cardia, “Dedicato a Miguilim”, installation view at Galleria Doris Ghetta, Ortisei (BZ), photo Tiberio Sorvillo, Galleria Doris Ghetta

Selene Cardia, “Dedicato a Miguilim”, installation view at Galleria Doris Ghetta, Ortisei (BZ), photo Tiberio Sorvillo, Galleria Doris Ghetta

In Dedicato a Miguilim, la pittura diventa un modo di stare nel mondo, un’esperienza fisica e mentale che si nutre di silenzi e intervalli. Non c’è nessuna ricerca di un’immagine fissa, nessuna volontà di chiudere un discorso: ciò che emerge è una tensione costante tra equilibrio e instabilità, tra il visibile e ciò che ancora sfugge. In questo spazio sospeso, lo spettatore è chiamato non solo a guardare, ma a sentire, ad abitare le opere con lo stesso tempo lento e attento con cui sono state realizzate. Cardia non offre risposte, ma apre domande e la sua pittura è il luogo in cui queste domande trovano la loro forma mutevole.

Info:

Selene Cardia. Dedicato a Miguilim
06/03 – 12/04/2025
Galleria Doris Ghetta
Pontives 8, Ortisei (BZ)
www.dorisghetta.com


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