Varcando la soglia della Gagosian Gallery di Davies Street a Londra, ci si immerge in un’esplosione di colori caldi e texture avvolgenti che evocano l’universo pop. Ma oltre la brillantezza delle superfici, si apre un mondo più profondo: con Situation Comedy, la sua nuova mostra personale, Derrick Adams ci guida in un viaggio attraverso una Black America immaginata, dove il quotidiano si intreccia con sogni, ricordi e riferimenti storici. Il risultato è una sintesi estetica che richiama le sperimentazioni di Robert Rauschenberg e l’ironia critica di Andy Warhol, pur mantenendo un’identità profondamente radicata nella cultura afroamericana.

Derrick Adams, “Situation Comedy”, 2025, installation view, artwork © Derrick Adams Studio. photo: Prudence Cuming Associates Ltd, courtesy Gagosian
Nato a Baltimora nel 1970 e attivo a New York, Derrick Adams è un artista multidisciplinare che spazia tra pittura, scultura, performance e video, mantenendo da sempre un forte legame con la narrazione e la cultura. La sua ricerca esplora come gli ideali, le aspirazioni e le icone della cultura popolare influenzino la costruzione dell’immagine di sé, un tema che si inserisce in una lunga tradizione di riflessione sull’arte come specchio della società. Se da un lato si percepiscono echi della pittura di Jacob Lawrence, dall’altro emerge l’urgenza di parlare al presente, attraverso riferimenti alla moda contemporanea e ai simboli del consumismo globale. In Situation Comedy, Adams sfrutta la potenza evocativa del collage, combinando tessuti e acrilico per costruire immagini che richiamano frammenti di sitcom o di film, creando un gioco narrativo sospeso tra ironia e critica sociale. È impossibile non tornare bambini davanti a questi lavori, che ci riportano a quei disegni vivaci e accattivanti che decoravano le confezioni di cioccolata, i sacchetti di caramelle o le scatole di cereali – illustrazioni pop che promettevano un mondo pieno di colore e gioia. L’artista riprende questi elementi e li trasforma, intrecciando nostalgia e un’indagine critica del presente, dando loro una nuova complessità e profondità.

Derrick Adams, “Only Happy Thoughts”, 2024, acrylic and fabric collage on wood panel, in artist’s frame
60 3/8 x 60 3/8 x 2 1/2 inches (153.4 x 153.4 x 6.4 cm), © Derrick Adams Studio, courtesy the artist and Gagosian
In una delle sue opere, Only Happy Thoughts (2024), una donna sfoggia una pettinatura fatta di caramelle Tootsie Roll: un’immagine dolceamara che, pur trasmettendo un senso di gioia, invita a riflettere sul ruolo delle icone pop nella costruzione dell’identità. La “tattilità” dei suoi collage richiama la manualità artigianale, un omaggio implicito alla storia delle comunità afrodiscendenti, spesso costrette a esprimersi attraverso materiali di recupero. Più avanti nella mostra, Sweetening the Pot (2024) propone un dialogo tra i face vessels – vasi ceramici storicamente realizzati da persone schiavizzate di origine africana nel Sud degli Stati Uniti – e il celebre personaggio delle bevande Kool-Aid. Questo accostamento spiazzante tra oggetti storici e simboli commerciali contemporanei dimostra l’abilità di Adams nel fondere memoria e modernità, stimolando lo spettatore a ripensare le narrazioni culturali dominanti.

Derrick Adams, “Fantastic Voyage”, 2024, acrylic and fabric collage on wood panel, in artist’s frame, 96 3/8 x 72 3/8 x 2 1/2 inches (244.8 x 183.8 x 6.4 cm), © Derrick Adams Studio, courtesy the artist and Gagosian
Rimaniamo incantati davanti a Fantastic Voyage (2024), un’imponente opera di 244,8 × 183,8 cm, in cui Derrick Adams sfrutta la tecnica del collage per costruire un’atmosfera onirica, sospesa tra sogno e memoria. Al centro della composizione emerge una figura che incarna un genio femminile, seduta su una spiaggia notturna all’interno di una testa luminosa, ispirata ai tradizionali face vessels. Questo dialogo tra riferimenti storici e immaginario contemporaneo riflette l’intento dell’artista di restituire alla donna un ruolo centrale, riconoscendone la complessità e il valore spesso trascurato nella narrazione artistica. In Fantastic Voyage, l’energia creativa femminile non è soltanto un’espressione individuale, ma una forza collettiva e ancestrale, capace di oltrepassare i confini dell’esperienza soggettiva. La figura racchiusa nella testa diventa simbolo di una tradizione che intreccia spiritualità e arte popolare, mentre il volto stesso, emblema di conoscenza e coscienza, si trasforma in uno spazio metafisico, suggerendo una saggezza universale e senza tempo. L’estetica surrealista del collage, con la sua esplorazione dell’inconscio e dell’irrazionale, amplifica questa visione. La donna assume un’aura enigmatica, sfidando la logica e creando un contesto in cui mito e memoria storica si intrecciano con consapevolezza: la sua identità non è più statica ma si apre a una riflessione collettiva sulla cultura e sulla storia, invitando a riscoprire le sue radici e il suo potenziale. L’immagine della donna sulla spiaggia notturna, sospesa tra realtà e immaginazione, non è più quella di una musa passiva, ma di una forza creativa consapevole. Non si tratta solo di un atto di riappropriazione del ruolo femminile, ma di una riflessione più ampia sulla sua posizione nel panorama artistico e storico. La figura emerge come custode di un’eredità culturale in continua evoluzione, una presenza spirituale e creativa che, pur essendo sempre esistita, è stata troppo spesso ignorata.

Derrick Adams, “Getting the Bag”, 2024, acrylic and fabric collage on wood panel, in artist’s frame, 60 3/8 x 60 3/8 x 2 1/2 inches (153.4 x 153.4 x 6.4 cm), © Derrick Adams Studio, courtesy the artist and Gagosian
Con l’opera Getting the Bag (2024), Adams raggiunge il culmine della sua narrazione critica, esplorando con accortezza le dinamiche di potere, desiderio e consumismo nella società contemporanea. In questa composizione, un uomo mascherato stringe un’aquila – simbolo per eccellenza dell’America, emblema di forza, libertà e potere – che afferra una borsa Telfar, icona di stile e status nel mondo della moda, rappresentando al contempo il fascino e l’ambiguità del capitalismo, che mescola desiderio personale e valori sociali. L’opera si presta a diverse interpretazioni, richiamando il mito classico di Ganimede, il giovane rapito da Zeus per diventare il suo coppiere nell’Olimpo. In questo contesto, l’uomo mascherato si trasforma in una versione contemporanea di Ganimede, il cui “rapimento” non è più legato a una volontà divina, ma piuttosto al desiderio di affermazione sociale, incarnato dalla borsa Telfar. La composizione di Getting the Bag dimostra l’abilità di Adams nel fondere personale e collettivo, simbolico e materiale. La figura mascherata crea una distanza tra l’individuo e la sua essenza, divenendo una rappresentazione collettiva delle dinamiche di potere e desiderio in gioco. Al centro dell’opera, il legame tra l’aquila e la borsa, due simboli apparentemente inconciliabili, diventa il fulcro della riflessione, evidenziando l’evoluzione dei valori americani e il crescente peso del consumismo nella costruzione del sé. Attraverso questa fusione di elementi simbolici e materiali, l’opera solleva una critica sottile alle strutture di potere e alle gerarchie sociali moderne, invitando lo spettatore a riflettere sulla relazione tra identità e consumo.

Derrick Adams, “Situation Comedy”, 2025, installation view, artwork © Derrick Adams Studio. photo: Prudence Cuming Associates Ltd, courtesy Gagosian
Derrick Adams non è solo un artista, ma un narratore che utilizza la tela come palcoscenico per raccontare storie complesse e stratificate in modo ironico, accogliente e coinvolgente. Situation Comedy è un’esperienza immersiva che ci spinge a riflettere su come storia, consumismo e cultura pop modellino la nostra identità. Con ironia e profondità, Adams trasforma la quotidianità in un palcoscenico visivo, dove sogni, ricordi e simboli si intrecciano, svelando le contraddizioni della società contemporanea.
Info:
Derrick Adams. Situation Comedy
February 13/02 – 22/03/2025
Gagosian
17–19 Davies Street, London
www.gagosian.com
Laureata all’Accademia di belle arti di Catania. Durante il suo percorso di vita, unisce elementi come la scultura, il teatro, la danza e la fotografia, ed è proprio quest’ultima che rappresenta per lei la base per un innovativo ed eclettico percorso artistico. Dal 2010 si avvicina al mondo curatoriale ed inizia così anche a scrivere recensioni e pezzi critici; successivamente fonda “Artisti Italiani – arti visive e promozione”, organizzazione che si occupa di tutti gli aspetti promozionali dell’arte contemporanea.
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