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Un Simposio per Time is Out of Joint: la presentazione-evento del catalogo della mostra-allestimento de La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma

Domenica 24 marzo a La Galleria Nazionale d’arte Moderna e Contemporanea di Roma è accaduto un evento che sarebbe giusto includere nella lista di quelle cose buone che, ogni tanto, sempre più raramente, fanno la loro comparsa nel contesto museale italiano. Buone perché riportano in auge pratiche genuine della società dell’arte ormai completamente dimenticate. Ad esempio: fare un simposio con tanti intellettuali, in un Museo, su quel Museo.

È esattamente quello che Cristiana Collu ha pensato di realizzare per la presentazione dell’atteso catalogo di Time is Out of Joint, il nuovo radicale allestimento de La Galleria Nazionale di Roma, protagonista di un lungo e spinoso dibattito che dal 2016, data dell’inaugurazione, ad oggi, continua seminando pro e contro. Proprio come la presa di posizione curatoriale, quella della presentazione del catalogo si è dimostrata altrettanto (positivamente) drastica come scelta, perfettamente in linea con il nuovo punto di vista assunto dal Museo. Lo scardinamento dei tempi – letteralmente “out of joint” dalla citazione dall’Amleto di Shakespeare – è caratterizzato alla base dall’eterogeneità come principio ispiratore di tutto. I ventiquattro studiosi chiamati a discutere nella Galleria infatti provengono dai più eterogeni campi culturali: filosofia, storia dell’arte, letteratura, cinema e nuovi media, fumetto, antropologia, sociologia, didattica, curatela museale.

Cardini sciolti temporalmente alla lettera – la tavola rotonda infatti è durata senza sosta dalla mattina fino al primo pomeriggio – e tematicamente. Entrambe le caratterizzazioni sono quanto mai fondamentali nella concezione di un’arte che sia veramente intrecciata con le fila della realtà che viviamo e della cultura autentica e interdisciplinare che non ha compartimenti stagni. Inoltre inusuale è l’invito alla discussione site specific che segue una direzione duplice: non solo quella rivolta all’ascolto da parte del pubblico – prenotandosi infatti era possibile assistere al dibattito –, ma soprattutto, la più importante, quella dell’interrelazione tra chi la compie.

Ciascun intellettuale è stato chiamato a intervenire nell’ottica di un’apertura al dialogo intersoggettivo; non si è trattato di interventi frontali dallo stile “conferenziale” ma di scambi dialettici nell’ottica più autentica che la parola dialogo porta con sé. Su Time is Out of Joint numerose le tematiche emerse, prevalentemente incentrate sulla questione della percezione del tempo presente nella sua concezione di contemporaneità e nel suo rapporto con l’esperienza estetica pura che come Stefano Velotti -uno dei relatori, docente di Estetica a la “Sapienza” di Roma- ha ribadito, “riacquisisce la sua densità per essere riportata in primo piano non nel senso degli estetismi ma in tutta la sua fondamentalità […] al fondo di ogni percezione c’è la contemporaneità di tempi diversi. La mostra ha permesso di andare a rivedere dov’è che ci giochiamo il tempo, nell’ottica di una contemporaneità che non coincide con il presente ma è un rimescolamento delle dimensioni temporali”.

Time is Out of Joint è dunque l’avvio di un “laboratorio della percezione” (Velotti) che non solo rimette in discussione la nozione di tempo dell’arte ma riplasma il concetto di percezione dell’opera d’arte, collocandola, anche attraverso il dialogo, in quella intersoggettività universale dell’esperienza estetica di cui un filosofo come Immanuel Kant aveva già dedotto tutta la sua importanza.

Giulia Giambrone

Info:

http://lagallerianazionale.com/evento/time-is-out-of-joint-simposio/

La Galleria Nazionale d’arte Moderna e Contemporanea di Roma

La Galleria Nazionale d’arte Moderna e Contemporanea di Roma

For all images: Time is Out of Joint. Ph courtesy La Galleria Nazionale d’arte Moderna e Contemporanea, Roma


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