Nel cuore del Cilento, dove l’architettura medievale incontra la mutazione lenta del paesaggio, il progetto Pitch Point di Tild Greene si inserisce come una frizione critica tra ciò che persiste e ciò che passa. L’intervento si sviluppa nell’ambito della sesta edizione di Una Boccata d’Arte, un’iniziativa di arte contemporanea diffusa promossa da Fondazione Elpis, in collaborazione con Galleria Continua e Threes, che dal 2020 ogni estate coinvolge venti artisti e venti borghi, uno per ogni regione italiana.

Tild Greene, “Pitch Point”, Lustra, Campania. Ph Danilo Donzelli. Opera realizzata con il sostegno di Fondazione Elpis nell’ambito di “Una Boccata d’Arte” 2025
Non si tratta di un semplice progetto di arte pubblica, ma di un vero e proprio esercizio di ascolto del territorio. Gli artisti sono invitati a trascorrere un periodo di residenza immersiva nei luoghi, senza vincoli tematici, per ideare e realizzare interventi site-specific capaci di entrare in dialogo con l’identità, la geografia e la memoria dei contesti ospitanti. Lontano dai circuiti istituzionali e dal linguaggio autoreferenziale di certa arte contemporanea, Una Boccata d’Arte si è affermata negli anni come una costellazione poetica e politica di presenze silenziose, distribuite in paesaggi marginali, remoti, spesso dimenticati. È un progetto che agisce per prossimità e per sottrazione: non occupa i luoghi, li attraversa. Non li interpreta, li interroga. Il borgo campano di Rocca Cilento accoglie l’intervento dell’artista britannica Tild Greene (classe 1994), selezionata per rappresentare la Campania, con un progetto che rifugge ogni tentazione decorativa per interrogare – attraverso la scultura – la grammatica stessa del passaggio. Greene, formatasi tra Londra e Amsterdam, orienta da anni la sua pratica su una riflessione profonda tra corpo, oggetto e possibilità. Le sue opere – sempre prossime all’azione, mai del tutto statiche – sembrano rifiutare l’idea di arte come forma compiuta, preferendo piuttosto la dimensione liminale dell’inizio, della tensione, del potenziale.

Tild Greene, “Pitch Point”, Lustra, Campania. Ph Danilo Donzelli. Opera realizzata con il sostegno di Fondazione Elpis nell’ambito di “Una Boccata d’Arte” 2025
Con Pitch Point, a cura di Giulia Pollicita e realizzato con il supporto della Galleria Fonti, Greene agisce sui vuoti: lavora su ciò che collega, che separa, che invita. Le sculture, realizzate con il contributo tecnico della Fonderia Nolana, sono distribuite lungo i margini di Rocca Cilento e si offrono come frammenti architettonici instabili: archi privi di base, portali che non portano da nessuna parte, soglie senza direzione. In particolare, il cancello installato nel campo da calcio abbandonato funziona come un cortocircuito tra l’attivazione e la sospensione, tra il gesto e il suo arresto. È una soglia muta, che non divide ma evoca, non chiude ma apre possibilità. Non si tratta solo di scultura, ma di un lavoro sul tempo e sull’identità: Pitch Point parla della tensione tra la funzione e la sua erosione, tra l’architettura come dispositivo collettivo e il vissuto individuale che la attraversa. La superficie delle opere – calchi, curve, fenditure – richiama l’idea di memoria fisica, di impronte che non raccontano ma trattengono.

Tild Greene, “Pitch Point”, Lustra, Campania. Ph Danilo Donzelli. Opera realizzata con il sostegno di Fondazione Elpis nell’ambito di “Una Boccata d’Arte” 2025
Greene mette in crisi la narrazione univoca dello spazio: il suo intervento disinnesca la lettura storicistica del borgo, non per negarla, ma per renderla porosa, interrogabile. Come un piede che calcia un pallone e ne modifica la traiettoria, ogni opera sembra suggerire che il senso risieda nel momento stesso dell’attraversamento. È in quel breve scarto tra intenzione e gesto che si genera il lavoro, nella posizione “oscillante”, per usare le sue parole, che sta sempre per toccare qualcosa ma non lo fa mai del tutto. In un momento storico in cui l’arte rischia spesso di diventare decorazione del territorio, Pitch Point rivendica invece la possibilità di un pensiero critico, di un’azione poetica che non illustra ma incrina. Le opere di Greene non si impongono: restano ai margini, ma da lì trasformano lo sguardo. In questo senso, il progetto diventa anche un’indagine sulla soglia tra ciò che è utile e ciò che è solo necessario. Una Boccata d’Arte continua così a dimostrare che l’arte può ancora generare spazi di attenzione, di rallentamento, di cura. E lo fa, in questo caso, attraverso un’installazione che non racconta Rocca Cilento, ma la abita con discrezione, lasciando che siano i vuoti, i passaggi, le fenditure, a parlare.
Info:
Tild Greene. Pitch Point
28/06 – 28/09/2025
Nell’ambito di Una Boccata d’Arte VI Edizione
A cura di Giulia Pollicita
Via Garibaldi 2, Rocca Cilento, fraz. di Lustra (SA)
www.unaboccatadarte.it

Art Curator e Art Advisor, laureato in Arti Visive e Mediazione Culturale, con Master in Pratiche Curatoriali, classe ’95, vive a Napoli. Collabora con Gallerie e Spazi Indipendenti, la sua ricerca è incentrata principalmente sulla Pittura Emergente, con uno sguardo attento e propenso anche su altre forme di linguaggio estetico.
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