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Welcome to the future … Tanto è già passato...

Welcome to the future … Tanto è già passato

Rebecca Agnes è una donna sicura di sé, con delle idee interessanti da trasporre nell’arte che realizza e con un look invidiabile. Al suo cospetto i personaggi di Sailor Moon apparirebbero come delle inconsistenti signorine prive di gusto, altro che manga cool!

La mostra Welcome to the future, in esposizione alla Galleria Inaudita Fusion Art Gallery di Torino fino al 6 aprile 2019, appena inaugurata, tocca alcuni temi particolarmente sentiti al momento, ma interpretati e rappresentati in maniera originale ed intelligente.

Con il lavoro LOLCAT/WELCOME TO THE FUTURE – BAD PAINTINGS, Rebecca realizza 39 tele acriliche raffiguranti altrettanti messaggi che portano lo spettatore non solo a scontrarsi con la dicotomia tra modernità telematica e contenuto, ma anche a confrontarsi con una tecnica classica come la pittura, utilizzata qui come medium per esprimere invece un concetto assolutamente futuristico. Le domande argute della serie si rincorrono nei quadri esposti, inducendo lo spettatore, attratto dai colori e dalle sfumature, a risponderle.  DOES FACEBOOK KNOW MY FRIENDS BETTER THAN ME? DOES GOOGLE REMEMBER (ME)? DOES SPOTIFY REALLY SUGGEST ME THE MUSIC I LIKE? HOW TO KNOW WHAT IS COOL WITHOUT INSTAGRAM? IN SECOND LIFE YOU CAN HAVE A BIG ASS BUT NOT SMALL TITS. Sono interrogativi semplici che però ci portano alla riflessione sul fatto che i social networks si siano impossessati della nostra vita, ma non è detto che la vita sia così ricca di un suo senso di base. Spesso al contrario, il social network rappresenta il mezzo che utilizziamo per esprimerci, anche quando non abbiamo nulla da rappresentare o vogliano sottrarci a quello che abbiamo. Siamo inoltre in balia dei social networks poiché  essi, con la loro automazione e con i loro suggerimenti, musicali, toponomastici, estetici ci segnano la via, ci indicano ciò che siamo in questa società contemporanea così interconnessa. Ma lo siamo davvero?

Si verifica nelle sue opere quello che è stato già preconizzato nel libro di Jonathan Safran Foer “Eccomi”: una realtà virtuale che a tratti surclassa quella reale, Second Life in questo quadro ne è l’iconografia più intuitiva. Una realtà virtuale dove, come avviene per i due personaggi del libro, padre e figlio, ci si incontra e si discute, invece di incontrarsi fisicamente e di guardarsi negli occhi. Un po’ quello che succede quotidianamente quando si messaggia con whatsapp da una stanza all’altra. La completa smaterializzazione del corpo, le idee che viaggiano via pixel, la mancanza assoluta di contatto umano, forse anche di contenuto.

Le opere di Rebecca sono quindi strettamente legate alla parola, i messaggi compaiono ovunque, nelle tre lingue care all’artista (inglese, tedesco e italiano) coronando il suo pensiero, prendendo spunto dal tema dell’opera e introducendo concetti nuovi. Ad esempio nell’opera “Am I my internal organs?” l’artista si interroga sul fatto che possano essere solo gli organi interni di un corpo a costruire l’identità dello stesso o se l’identità, quindi anche di genere, derivi dal sentire del corpo, da quello che il corpo si sente di esprimere, indipendentemente dal senso biologico dello stesso. Questa riflessione induce lo spettatore ad osservare una serie di organi diversi, disegnati in maniera assolutamente varia dagli amici di Rebecca su sua richiesta. L’artista completa l’opera eseguendo poi un ricamo sui contorni degli stessi, volto a ricalcare e sottolineare le forme diverse. L’uso della tecnica del ricamo, cara alla Agnes fin dagli esordi, rappresenta il tentativo già reiterato con l’opera LOLCAT/WELCOME TO THE FUTURE – BAD PAINTINGS, di utilizzare una tecnica classica per esprimere un concetto fortemente innovativo.

Una bella mostra “inaudita”, quella di Rebecca, interattiva ma nello stesso tempo riflessiva e profonda, capace di farci interrogare e muovere velocemente le nostre cellule celebrali, seguendo i percorsi originali da lei segnati, sia nei suoi disegni che nelle sue frasi chiave.

Welcome to the future, ma attenti, alla velocità con la quale il futuro evolve, il futuro è già passato!

Info:

REBECCA AGNES
BENVENUT* NEL FUTURO
WELCOME TO THE FUTURE
A CURA DI BARBARA FRAGOGNA
9.3 – 6.4 2019
FUSION ART GALLERY – INAUDITA
TORINO

Rebecca Agnes, LOLCAT/WELCOME TO THE FUTURE – BAD PAINTINGS, acrylic paintings on canvas, 18x24cm each, 2018.

Welcome to the futureRebecca Agnes, LOLCAT/WELCOME TO THE FUTURE – BAD PAINTINGS, acrylic paintings on canvas, 18x24cm each, 2018.

Rebecca Agnes, LOLCAT/WELCOME TO THE FUTURE – BAD PAINTINGS, acrylic paintings on canvas, 18x24cm each, 2018.

Rebecca Agnes, Il cervello non sa distinguere tra ciò che è reale e ciò che è immaginario.


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