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A.A.V.V. Naturales Quaestiones. La cura

A.A.V.V. Naturales Quaestiones. La cura

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Data / Ora
Date(s) - 02/09/2023
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Castello Malaspina dal Verme

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NATURALES QUAESTIONES è un progetto ispirato all’omonimo trattato di filosofia naturale, etica e scientifica composto da Seneca, ai suoi principi e alla sua struttura di cui mantiene la suddivisione in sette capitoli/mostre e la cifra multidisciplinare che pone in dialogo natura e cultura attraverso l’arte in un’ottica contemporanea che auspica la ricerca scientifica e tecnologica al servizio di un nuovo equilibrio tra l’uomo e l’ambiente. Gli eventi espositivi inclusi nel progetto intendono costituire un’occasione di confronto sulle urgenze del nostro tempo aprendo alla riflessione sulla responsabilità del singolo individuo nelle dinamiche di salvaguardia dell’ambiente, di evoluzione verso economie circolari, di valorizzazione di pratiche virtuose quotidiane come, ad esempio, il contrasto allo spreco. Il progetto evidenzia anche la necessità di recuperare il valore del tempo attraverso una fruizione del percorso della mostra reso disponibile con visite guidate e eventi collaterali di incontro e confronto sui singoli temi nell’ottica di incentivare un più ampio dialogo tra un pubblico eterogeneo che sappia includere generazioni differenti – dai ragazzi in età scolare fino agli anziani – e persone di diversa provenienza geografica e background culturali. I percorsi di NATURALES QUAESTIONES promuovono una diversa fruizione dell’arte contemporanea, del contesto naturale, dell’incontro con l’altro e del tempo. Sette i luoghi selezionati in altrettante regioni italiane per ospitare l’evento nell’arco di un biennio. In ognuno di essi sette installazioni o interventi d’arte declinano una parola chiave individuata tra quelle possibili nella relazione tra noi ed il pianeta.

Si inizia con NATURALES QUAESTIONES. LA CURA a Bobbio, uno dei Borghi più belli d’Italia, il 2 e 3 settembre 2023, evento curato da Barbara Pavan, promosso da Associazione SCD Studio con il contributo e il patrocinio del Comune di Bobbio, con opere di Michela Baldi, Susanna Cati, Gianluca Esposito e Fabio Maria Alecci, Patrizia Fratus, Marisa Iotti, Eleonora Monguzzi, Sonia Piscicelli Izn.

Un fitto calendario di appuntamenti affianca i due percorsi d’arte contemporanea articolati in installazioni e interventi site specific e partecipativi.

Il primo si sviluppa nell’area della Sorgente dell’acqua salata (loc.Rio Foino) dalle ore 16 di sabato 2 settembre procedendo da Coviamo Semi, l’install-azione d’arte effimera che evolve in un’azione concreta, di Marisa Iotti. Nato come esperienza di contatto immersivo nella natura, l’intervento trova la sua espressione in due momenti: la sua costruzione e la sua dispersione. È un invito a prendere consapevolezza che la nostra esistenza può sussistere solo in relazione con gli altri esseri viventi e che sono gli alberi a permettere la vita su questo pianeta. Alla sorgente è installata Fons, fontis, nata dalla recente ricerca di Susanna Cati nell’uso delle plastiche. Attraverso l’interazione tra tecnologia, scienza ed attività produttive è sempre più possibile rigenerare prodotti di scarto e dunque consolidare un percorso già avviato di circolarità che protegga le risorse naturali e l’ambiente in cui viviamo. Attraverso questo corpus di lavori, l’artista sollecita un’ulteriore riflessione, libera dai pregiudizi, sulle possibilità virtuose della plastica, spostando la responsabilità del fattore inquinante dal materiale all’uomo che è il vero elemento che determina la differenza tra utile e dannoso. Creature fantastiche e immaginarie alludono qui ad un futuro in cui le risorse dell’intelligenza umana saranno messe al servizio di un diverso approccio nei confronti dell’ambiente che consenta a tutti gli esseri viventi di esistere e prosperare. Poco oltre, Sonia Piscicelli Izn si avvale del ricamo per ritrarre le manifestazioni minime della natura circostante spostando il focus dal paesaggio/panorama al dettaglio, evidenziando così la straordinarietà, l’unicità di ogni elemento che ci circonda, finanche il più insignificante agli occhi ormai incapaci di intercettare la meraviglia in cui siamo immersi. Attraverso l’intervento artistico, Piscicelli riformula anche un diverso rapporto con il tempo, riappropriandosi della lentezza dell’osservazione, dell’esecuzione manuale, della conservazione dell’opera finita come testimonianza dell’istante, come memoria del luogo. È una cura che l’artista mette in ogni gesto, in ogni sguardo e che estende alla relazione con l’altro nel condividere il lavoro con chi voglia lasciare con ago e filo una traccia del proprio passaggio.

Alle 21 nell’area verde di pertinenza del Castello Malaspina-Dal Verme (strada del Torrino) si svela Crochi di luna, un’installazione di Michela Baldi ispirata ad una leggenda dei Monti Pallidi che narra come i Salvans, mitici abitanti delle Dolomiti, in una sola notte rivestirono le montagne con una coperta intessuta di luce e fili d’argento filando i raggi della luna per salvare la moglie del principe del regno, nonché figlia della luna, dal morire di nostalgia per la sua terra natale in cambio della promessa di poter abitare quei luoghi per sempre. I crochi di Baldi riallacciano la narrazione ancestrale degli uomini a quella della terra e, regalando di notte la luce che hanno raccolto di giorno, ricordano che la natura restituisce ciò che riceve.

Il secondo percorso guidato si sviluppa attraverso il parco del Castello Malaspina-Dal Verme domenica 3 settembre a partire dalle ore 11.30 partendo dall’istallazione a firma La prima stanza home gallery che esplora differenti possibilità semantiche proprie del concetto di nido, affiancando le sculture in ceramica di Gianluca Esposito – che focalizzano l’idea del nido come rifugio ambiguo, luogo deputato  alla protezione e al ristoro dei suoi occupanti che possiede al contempo la capacità implicita, endemica all’oggetto stesso, di tradursi in trappola, spazio di costrizione e strumento di coercizione, tradendo le aspettative che la vulgata sul tema ingenera in maniera quasi automatica in chi si appresti a considerarne l’immagine – ai moduli realizzati da Fabio Maria AlecciFormicai costruiti con materiali plastici di riuso e recupero e crine vegetale, che raccontano la condizione necessaria e pregiudiziale all’esistenza stessa del nido, ovvero la disponibilità alla coabitazione virtuosa, l’attitudine alla costruzione di forme complesse di condivisione che traducano il bisogno individuale sul piano del benessere collettivo nel rispetto di entrambi. Ne emerge un’immagine del “prendersi cura” come abilità inscritta nel DNA stesso delle creature viventi e che proprio in ragione di questo può e deve appartenere all’ambito dell’umano. A breve distanza, Patrizia Fratus sintetizza in un’unica installazione due delle sue molte declinazioni: artista-giardiniera nonché raccontastorie con la sua Perché le foglie sono verdi? tre figure a metà tra il reale ed il fantastico, ognuna con una propria identità. Possiamo forse amare qualcuno che non conosciamo? Che non possiamo chiamare poiché non ne conosciamo il nome? Possiamo vivere con qualcuno di cui non conosciamo nulla? – si domanda. No, non possiamo. La coscienza nasce dalla conoscenza e dunque ecco che le foglie diventano volti, corpi, personalità, sottratte alla definizione generica e informe e restituite nella loro singola specificità, diverse e uniche come noi, in attesa di essere incontrate e (ri)conosciute. Conclude Eleonora Monguzzi con un’installazione che si sofferma sul significato etimologico del termine “riflessione” – inteso sia come invito a fermarsi e contemplare il mondo circostante, sia come peculiarità di una superficie riflettente. Funzionale a questo discorso sono gli specchi, installati sulla parte superiore dei tronchi disposti secondo un ordine casuale, al fine di ridare allo spettatore l’idea di habitat naturale in cui immergersi. Lo specchio, riflettendo non solo la forma dell’individuo ma anche del paesaggio – in particolare frammenti di cielo – funge da punto di connessione tra uomo e natura.

La partecipazione a tutti gli eventi di NATURALES QUAESTIONES è gratuita e senza prenotazione.

Scheda tecnica:

Titolo:                  NATURALES QUAESTIONES. LA CURA

Artisti:                 Michela Baldi, Susanna Cati, Gianluca Esposito e Fabio Maria Alecci, Patrizia Fratus, Marisa Iotti, Eleonora Monguzzi, Sonia Piscicelli Izn

A cura di             Barbara Pavan

Date:                    sabato 2 e domenica 3 settembre 2023

Sedi:                    Bobbio (PC): Sorgente dell’acqua salata, loc.Rio Foino | Castello Malaspina-Dal Verme, strada del Torrino

Promosso da     Ass. SCD Studio e Comune di Bobbio

Con il patrocinio e il contributo del Comune di Bobbio

Info:                     mob.+39 334 615 9342 | e-mail ragaglia.comunedibobbio@gmail.com

 


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