Data / Ora
Date(s) - 18/04/2024 - 27/04/2024
12:00 am
Luogo
Iperspazio
Categorie
OLOBIONTE
Di Lorenzo Peluffo e Enrico Turletti
A cura di Zona Blu
dal 18 al 27 Aprile 2024
Opening martedì 18 Aprile 2024
ore 18:00 – 21:00
Iperspazio
via Carlo Torre 43, Milano
Nella sua opera ultima intitolata Novacene, James Lovelock immagina un futuro in cui le macchine saranno dotate di un’intelligenza artificiale che supererà l’intelligenza umana, consentendo loro di controllare e salvaguardare la vita sulla Terra e il destino dell’intero universo. Cosa accadrebbe se in un futuro prossimo questo scenario si realizzasse attraverso l’automazione di una tecnica CRISPR? Se la macchina potesse monitorare costantemente la descrizione genetica di un essere, le sue interazioni con l’ambiente e i suoi comportamenti, con la capacità di modificare in tempo reale il DNA dell’essere per migliorarlo alle condizioni ambientali in cui si trova? Olobionte di Lorenzo Peluffo e Enrico Turletti indaga questo scenario proponendo un’installazione speculativa in cui sono coinvolte due entità: una alocasia e un computer. La mostra è il quarto appuntamento del semestre espositivo di Zona Blu “Iperblu” in collaborazione con Iperspazio, sede del semestre, in Via Carlo Torre 43, Milano.
Attraverso la costituzione di una relazione simbiotica, le due entità danno vita a un nuovo organismo fondato sulla loro convivenza. All’interno di un laboratorio illuminato da lampade a led per la coltivazione, il corpo dell’alocasia è collegato a elettrodi e cavi metallici per essere controllato tramite l’utilizzo di sensori di monitoraggio corporei e di sensori di monitoraggio ambientale. I dati prodotti da questi dispositivi sono processati da algoritmi e da reti neurali per riconoscere le variazioni nel comportamento della pianta e nel suo stato di salute. Ispirati al prototipo di archiviazione dei dati digitali in cellule viventi attraverso scrittura elettrogenica a modulazione di segnali elettrochimici realizzato dal laboratorio del professore Harris H. Wang della Columbia University, i risultati prodotti dal monitoraggio servono al computer per determinare l’intervento genetico tramite una tecnica CRISPR automatizzata. L’editing è infatti coordinato da un algoritmo che rintraccia nel DNA della pianta sequenze sostituibili con sequenze genetiche alternative che miglioreranno il suo corpo. Un tappeto sonoro accompagna lo spazio dell’installazione interagendo con il monitoraggio dell’alocasia, l’evoluzione del suo corredo genetico e l’attività svolta dal computer.
In un contesto storico in cui i corpi sono smembrati e smaterializzati in informazione, merce per il mercato e carburante per inseguire l’ideale di incessante miglioramento, riappropriarsi dei dispositivi di potere – in questo caso biotecnologici e bioinformatici – significa poter immaginare modelli di società diversi da quello in cui ci troviamo oggi. Olobionte tenta di farlo collocandosi in uno spazio liminale tra la riflessione sull’esercizio di potere e l’utilizzo alternativo della tecnologia in funzione della collaborazione tra esseri differenti, per immaginare una società meno orientata agli umani e più intrinsecamente ecologica.
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