Art Diners

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Data / Ora
Date(s) - 22/07/2023 - 30/11/2023
6:00 pm - 9:00 pm

Luogo
Villino Sartorio

Categorie


ART DINERS

Roma, Villino Sartorio, Via Tiburtina 209

luglio – novembre 2023

comunicato stampa, luglio 2023

Da luglio a novembre 2023 prenderà vita ART DINERS all’interno di Villino Sartorio, ora sede di importanti studio d’artista e spazio solitamente non accessibile al pubblico nel cuore di San Lorenzo. Il progetto è a cura di Marta Gaudino, Irene Machetti e Alessia Simonetti, in partnership con Sa.L.A.D e con il supporto di British Council, British School at Rome e Artable.

ART DINERS si pone come obiettivo quello di scardinare le abituali dinamiche della fruizione culturale e dell’opera d’arte. L’idea è quella di sfidare la prevedibilità giocando sulla tipologia di evento, i linguaggi coinvolti e gli spazi che li contengono.

Il progetto si sviluppa in quattro performance (una al mese, tra luglio e novembre) seguite rispettivamente da quattro mostre personali della durata di tre giorni. Gli artisti coinvolti, nazionali e internazionali, sono Catriona Gallagher, Emiliano Maggi, Giusy Pirrotta e Paolo William Tamburella. ART DINERS presenta in tutto quattro stagioni, ognuna dedicata a un artista, attorno alle quali si sviluppano le performance di food art e le mostre: ALLUCINAZIONE, METAMORFOSI, MITO e RITO.

Paolo William Tamburella si concentrerà sulla riscoperta delle tradizioni culturali che ci precedono, partendo dall’aura dello spazio che ci circonda; Giusy Pirrotta ci porterà all’interno di rituali geograficamente più lontani, realizzando una nuova serie di maschere in ceramica ispirate alle culture africane; Catriona Gallagher realizzerà una mitologia contemporanea, partendo dall’elemento naturale per sviluppare un’analisi filo-antropologica; Emiliano Maggi ci trasporterà nel suo mondo fatto di creature la cui forma in continua trasmutazione offre un’immaginario ricco dei più vasti riferimenti.

Per ciascuna mostra le opere esposte saranno attivate durante una performance, dal carattere installativo e partecipativo, ideate dalla curatrice e food artist Irene Machetti. Queste instaurano un dialogo inedito tra cibo, opere d’arte e spazio, rielaborando la poetica di ciascun artista in chiave ancora più contemporanea e partecipativa.

La mostra crea un gioco tra estetica e funzionalità dell’oggetto: esposti, i lavori vivono come opere d’arte, da vedere, contemplare, apprendere. Nelle performance, questi invece si trasformano in oggetti, diventano parte attiva della nostra fruizione artistica, pur mantenendo il loro status di creazione d’artista.

LO SPAZIO

Villino Sartorio, situato nel quartiere di San Lorenzo, è un luogo misterioso e solenne che sembra essere sospeso nel tempo. Oltrepassando il cancello di ingresso, si respira tutt’oggi un’atmosfera magica, all’interno di quello che storicamente è stato e ancora è un luogo di incontro e di scambio.

Conosciuto anche come “Palazzo Decorato” per i suoi stili architettonici che vanno dal rinascimentale al barocco ed al palladiano, il palazzo era di proprietà dello scultore Giuseppe Maria Sartorio, nato a Boccioleto in Valsesia nel 1854. Utilizzò la residenza come sua abitazione e studio, aperto anche ad altri scultori come i suoi allievi. Sartorio ebbe una sorte alquanto misteriosa. Infatti nel 1922, nel corso di una traversata a bordo di un piroscafo fra la Sardegna ed il Lazio, scomparve nel Mediterraneo

e di lui non si seppe più nulla.

GLI ARTISTI

Paolo William Tamburella (Roma,1973). Noto per i suoi interventi site-specific, che realizza con i materiali più disparati, dai palloni da calcio con cui ha realizzato dei grandi arazzi, ceramica, legno, in dialogo con i contesti che li ospitano. Ne è un esempio sorprendente l’installazione scultorea realizzata di recente per “Àitason”, un intreccio di viti dalle imponenti dimensioni innestato nell’architettura settecentesca di Palazzo Chigi Zondadari. Tamburella affronta temi legati all’identità culturale, alla valorizzazione e alla riscoperta delle tradizioni. Un artista che «racconta il mondo al mondo», come lui stesso afferma, protagonista, proprio grazie all’intelligenza sociale dei suoi progetti artistici. Ha esposto in Italia e all’estero, soprattutto a New York, Berlino e in Spagna. Tra le sue mostre principali: 53esima Mostra Internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia, Padiglione dell’Unione delle Comore, Venezia 2009; How to, Parallel Event dell’11 Biennale di Istanbul 2009; Biennale di Singapore, 2008; Printemps design, Centre George Pompidou, Parigi 2007; Inscription, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, 2007; 3500 cm2 American Academy in Rome, 2006; A Mario Merz: Museo di palazzo Boggi Bologna, Annina Nosei Gallery New York, Galleria Borghese Roma 2003; VideoROM: Macro, Museo d’Arte Contemporanea di Roma e Gamec , Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo 2002; Annina Nosei Gallery, New York 2001.È stato co-curatore del primo padiglione del Bangladesh alla 54° Biennale di Venezia. Vive e lavora tra Roma e il territorio toscano.

Catriona Gallagher. (UK, 1991) Artista visiva che vive tra Northumberland, Regno Unito e Atene. La sua ricerca artistica si muove tra film, disegno, scrittura e installazione e naviga nei dettagli trascurati nel nostro ambiente fisico e nei paesaggi psicologici che li rispecchiano. Mettendo in evidenza i frammenti dell’ambiente artificiale, i movimenti sottili, la crescita delle piante e la sfuggente memoria collettiva, il suo lavoro cerca nuovi simboli da tracciare e mappare, rivelando gli spazi che occupiamo fisicamente e psicologicamente. Il suo approccio è site specific trasformando i luoghi che occupa in “spazi mentali” e contenitori per il linguaggio. Mostre recenti includono: ENTWINED , Assembly House, Newcastle; No-body’s Room, The Room Projects, Parigi; Ritorno a casa , Snehta, Atene; Anteprime, Garage Museum, Mosca; Micro, Galleria dell’Ambasciata, Edimburgo; Una guida sul campo per perdersi, TAF, Atene; e mostra personale The Plant in the City, A – DASH project space, Atene, solo per menzionarne alcune. I suoi film sono stati presentati in anteprima ai festival cinematografici Aesthetica Short, London Short, Sheffield Doc Fest, Ann Arbor, New Holland Island e Laterale. Perdikaki, il suo primo film, ha ricevuto la Menzione Speciale al Concorso Cortometraggi a New Holland Island nel 2020. Ha partecipato a numerose residenze d’artista tra cui Bridget Riley Fellow presso la British School at Rome da settembre 2022 a marzo 2023.

Giusy Pirrotta (Reggio Calabria, 1982). L’artista impiega l’uso di film, video, fotografia, ceramica, stampa su tessuto e carta da parati. La sua ricerca è finalizzata alla realizzazione di ambienti site- specific dove l’immagine in movimento si confronta con la scultura, lo spazio circostante e con diverse sorgenti di luce, per innescare un’esperienza tattile che faccia riflettere sui meccanismi percettivi in relazione al fenomeno di proiezione, al suo contesto, e all’attrezzatura spesso associata ad esso, oltre che a scardinare il limite tra arti visive, craft e design. Pirrotta vive e lavora a Roma. Recenti mostre collettive comprendono Tree Time, curata da Andrea Lerda, Museo della Montagna, Torino. Mostre personali Taixunia, Dimora Artica, Milano, Between the Glimpse and the Gaze, curata da Richard Hylton, James Hockey Galley, UCA Farnham, UK, Seamlessness, curata da Elena Forin, Galleria Massimo de Luca, Venezia. Vince il contest Le stanze di Ferenc: Carta da parati e nuova progettualità, curato da Andrea Bruciati per Villa d’Este, Tivoli, Roma. Finalista Premio Cairo, Palazzo Reale Milano, 2014. Vincitrice Combat Prize, categoria video, 2013. Vincitrice del Red Mansion Art Prize, promosso da Red Mansion Art Foundation con una mese di residenza a Pechino per rappresentare il Central Saint Martin College, 2012.

Emiliano Maggi (Roma, 1977) vive e lavora a Roma. Esplora la costituzione e la disintegrazione del sé, realizzando sculture che ampliano le possibilità della rappresentazione figurativa. Porta avanti una ricerca incentrata sulla forma umana che, nella visione dell’artista, include non solo il corpo ma anche la mente, l’immaginazione e l’anima. Un mondo di fiabe, film horror e di fantascienza, letteratura erotica e iconografia rurale, dove le forme umane e animali si fondono in corporeità innumerevoli e senza genere. Ciascuna delle sue opere nasce da un continuo rapporto intuitivo con la vasta gamma di tecniche e materiali, dalla scultura alla performance, dalla pittura alla musica e alla danza. Le opere recenti di Maggi sono incentrate sull’evoluzione, il cambiamento, la trasformazione e la distruzione del corpo umano, non solo nudo nella sua natura ma anche in relazione con l’evoluzione della moda e del costume nella storia. La ricerca dell’artista coniuga scenari psichedelici al simbolismo mitologico, ritualità e iconografia rurale fatta di fiabe e sogni alle scene ipnotiche dei film horror nostrani degli anni ’70. Tutti questi elementi sono raccontati da una produzione poliedrica che spazia dalla performance alla produzione di gioielli, dal progetto musicale Estasy alle opere pittoriche e fotografiche. Tra le recenti mostre personali: Songs and Spells, Museo Stefano Bardini, Firenze, Italia (2022) e Splendour in the Grass, SETAREH, Düsseldorf, Germania (2022). Tra i musei, le istituzioni e le gallerie che hanno esposto le sue opere figurano: Museo Maxxi, Roma, Italia; Museo Macro, Roma, Italia; Revolver Galeria, Buenos Aires, Argentina; NomasFoundation, Roma, Italia; Operativa Arte Contemporanea, Roma, Italia; Revolver Galeria, Lima, Perù; American Academy in Rome, Italia; Lorcan O’Neill Gallery, Roma, Italia; Foro Palatino, Roma, Italia; Q21, Vienna, Austria; Swiss Institute, Roma, Italia; Mona Museum, Hobart, Tasmania; Macro Testaccio, Roma, Italia; Italian Institute of Culture, Los Angeles, USA.

IL PROGETTO

ll progetto ART DINERS , letteralmente i “commensali d’arte”, ha come focus il dialogo tra arte e food art attraverso il quale si indaga il confine tra estetica e funzionalità, tra oggetto e opera, tra arte e vita. Nasce dall’incontro tra l’architetta Marta Gaudino e le curatrici Irene Machetti e Alessia Simonetti, con la volontà di scardinare le abituali dinamiche della fruizione culturale e dell’opera d’arte. L’idea è quella di sfidare la prevedibilità giocando sulla tipologia di evento, i linguaggi artistici coinvolti e gli spazi che li contengono.

Come collettivo curatoriale il nostro obiettivo è quello di dare vita a progetti ogni volta diversi ma complementari, ciascuno articolato in eventi in stretto dialogo tra loro. – Alessia Simonetti

Spaziando dall’arte alla food art, dal design alla performance, dalla poesia alla musica, ogni progetto prevede concept e artisti diversi per creare un dialogo inedito con gli spazi coinvolti. – Irene Machetti

Infine, il desiderio di muoversi su più fasce temporali, ha lo scopo di diversificare la fruibilità degli eventi, attrarre più pubblici, creare nuove sinergie e ampliare le possibilità di incontro creativo e umano. L’intento è quello di dar vita, di volta in volta, a nuove narrazioni attraverso la contaminazione di diversi linguaggi che andranno ad inserirsi in spazi inusuali e in tempi imprevisti.

Marta Gaudino nasce a Roma, nel 1995. Architetta specializzata in allestimenti e museografia all’Università di Firenze, collabora con il Chiostro del Bramante, a Roma, nell’allestimento delle mostre e lavora nell’ambito della scenografia. Tra gli ultimi progetti: ‘Casa e Chiesa’ di Maddalena Scuderoni, nell’ambito di VIVA CORONARI.La strada dei sogni. “Famo quadrato” di Maddalena Scuderoni nell’ambito del festival di arte diffusa ‘Tropismi della memoria’ a cura di Spazio Y/Off1c1na per Q44 Festival della memoria e della resistenza al Quadraro.

Irene Machetti, laureata al Courtauld Institute di Londra, approda a Roma con una serie di progetti sulla Food Art, dove indaga le relazioni che intercorrono tra il mangiare e l’arte, usando il cibo come mezzo espressivo. Certa che questo sia catalizzatore di una profonda unione tra le persone, utile a meglio conoscere noi stessi e la nostra storia, crea performance che ruotano attorno alla tavola e le sue regole, analizzandone i fattori sociali e culturali.

Alessia Simonetti nasce a Empoli, nel 1993. Laureata in Lingue e Letterature Straniere (CV artistico), si è specializzata conseguendo il Master in Art Management alla LUISS Business School a Roma. Curatrice indipendente e dal 2018 parte dell’Ufficio Mostre del Chiostro del Bramante di Roma. Founder di VIVA Project, gruppo attivo nell’organizzazione di iniziative culturali. Tra gli ultimi progetti: ‘Flussi d’arte’ di Giulia Apice, ‘Casa e Chiesa’ di Maddalena Scuderoni e ‘Fantasmatha’ performance dei SALO’ nell’ambito di ‘VIVA Coronari. La strada dei sogni’; coordinamento di artisti e curatori nel progetto di arte diffusa ‘Tropismi della memoria’ a cura di Spazio Y/Off1c1na per Q44 Festival della memoria e della resistenza al Quadraro.

CONTATTI

artdiners@gmail.com

INFORMAZIONI GENERALI

Paolo William Tamburella: PERFORMANCE : 22 luglio 2023 / MOSTRA: 23 – 25 luglio 2023

Orari di apertura: Domenica 16:00 – 21:00, lunedì e martedì 18:00 – 21:00

Giusy Pirrotta: PERFORMANCE : 23 settembre 2023 / MOSTRA: 24-26 settembre 2023

Orari di apertura: Domenica 16:00 – 21:00, lunedì e martedì 18:00 – 21:00

Catriona Gallagher: PERFORMANCE : 7 ottobre 2023 / MOSTRA: 8-10 ottobre 2023

Orari di apertura: Domenica 16:00 – 21:00, lunedì e martedì 18:00 – 21:00

Emiliano Maggi: stagione speciale, le date saranno rese pubbliche dopo l’estate


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