READING

Attraversamenti. Di serie in serie: un anno di mol...

Attraversamenti. Di serie in serie: un anno di molteplici lune

Sto caricando la mappa ....

Data / Ora
Date(s) - 11/03/2024
3:00 pm - 7:00 pm

Luogo
FFMAAM | FONDO FRANCESCO MOSCHINI A.A.M. ARCHITETTURA ARTE MODERNA ARCHIVIO DEL MODERNO E  DEL CONTEMPORANEO

Categorie


FFMAAM | FONDO FRANCESCO MOSCHINI A.A.M. ARCHITETTURA ARTE MODERNA
ARCHIVIO DEL MODERNO E  DEL CONTEMPORANEO
Centro di Produzione e Promozione di Iniziative Culturali, Studi e Ricerche
VIA DEI BANCHI VECCHI 61, 00186 ROMA  tel. 0668307537

www.ffmaam.it                     info@ffmaam.it

 

“ATTRAVERSAMENTI”

DI SERIE IN SERIE: UN ANNO DI MOLTEPLICI LUNE

“IN SUCCESSIONE: LA SERIE COME DIAGRAMMA TEMPORALE”

Roberto Caracciolo, Paolo Cotani, Costantino Dardi, Guido Guidi
Carmengloria Morales, Giuseppe Uncini

coordinamento di Gabriel Vaduva

da Lunedì 11 Marzo 2024                                                                      da Lunedì a Venerdì, orario d’apertura 15.00-19.00

Anche questa mostra è dedicata, come le precedenti, a partire dall’autunno del 2022 e come le prossime che si succederanno nel corso del tempo, fino alla conclusione del ciclo avviato in quell’anno dal titolo “Attraversamenti. Di serie in serie: un anno di molteplici lune”, all’individuazione di momenti unitari, all’interno dell’itinerario poetico degli autori volta per volta coinvolti. Ogni artista viene presentato con una selezionata sequenza seriale articolata in più opere tese a formare un ideale “Polittico” composto da molteplici ma autonomi elementi diversi che nell’insieme alludono a una perseguita coralità. Questa ulteriore tappa all’interno dell’intero ciclo di mostre, già prefissato nella sua futura complessa articolazione, vede coinvolti sei protagonisti della cultura artistica e architettonica del ‘900 italiano. Con alcuni di loro, A.A.M. Architettura Arte Moderna si è trovata a collaborare non solo nel corso della propria attività espositiva, ma anche sul versante delle occasioni professionali, di cui si è fatta promotrice, affidando loro la realizzazione di opere di ampio respiro per committenze esterne pubbliche e private di cui è stata non solo ideatrice ma anche responsabile e garante della rispondenza e conformità ai presupposti di partenza nella loro concreta esecuzione finale. Anche in questa mostra, come nelle precedenti, a partire da quella con cui è iniziato l’intero ciclo espositivo, sono presenti personalità del mondo dell’arte che oltre alla evidente diversificata scelta generazionale, rappresentano differenti specifici disciplinari nonché tecniche diverse. Come nelle precedenti tappe del ciclo “Di Serie in Serie” anche in questa occasione tutti i materiali esposti provengono dall’archivio FFMAAM, e vanno letti pertanto come una sorta di ripercorso della nostra storia espositivi, dei nostri spezzoni di vita condivisi con artisti, architetti, fotografi etc, che ha superato ormai gli oltre quarant’anni, essendo stata avviata alla fine degli anni ’70 del Novecento.

La mostra si apre con una sorta di omaggio di raffinatissima astrazione di Roberto Caracciolo, ad alcune architetture romane, tra le più rappresentative degli anni tra le due guerre, di alcuni straordinari architetti, che avevano avuto come precedenti, nel 2004 tre quadri ispirati dal lavoro di Terragni in una sorta di tributo alla città di Roma.

Quello che soprattutto interessava a Paolo Cotani fin dai suoi esordi è il progetto d’opera come indagine sulla costruzione della stessa. Ciò lo spingeva ad indagare su piani paralleli la costruzione logica dell’opera. La geometria pertanto occupava un ruolo fondamentale per lui, geometria come strumento di conoscenza e legge organizzatrice dell’opera. Pittura appunto come scienza della costruzione della immagine.

La ricerca progettuale di Costantino Dardi aveva preso le mosse dal tentativo di definire un vocabolario essenziale basato, per usare una formula a lui cara, sulla inevitabilità dialogica dei solidi platonici: un esercizio di disciplina della creatività, che esploderà in modo espressionistico per quell’ostentata frantumazione tra gli elementi nei progetti successivi.

Nelle sequenze fotografiche di Guido Guidi, vero e proprio cantore del fruire del tempo, il frammento architettonico si presenta quasi sempre come documento del tempo trascorso, se non in una condizione di un presagio di degrado, ossessivamente narrato nella sua ineluttabilità. La città e i contesti delle sue perlustrazioni urbane così come i suoi ritratti architettonici, sia pur di architetture apicali di grandi maestri, sono vissuti nella loro accezione “transeunte”.

L’intero percorso artistico di Carmengloria Morales tornerà a dispiegarsi e a costruirsi in continui ritorni sull’opera in attesa di una estenuante definizione terminale della stessa e sarà sempre evidente allora la stretta connessione tra corpo e mente tra ragione e sentimento che l’artista ha voluto imprimere al compiersi dell’opera.

Giuseppe Uncini ha ritrovato, nella sua particolare declinazione del pensiero del moderno una reinterpretazione della materia come limite oltre il quale, e contro il quale, si esercita la riflessione in una continua affermazione e negazione del limite stesso, del corpo concepito come ostacolo. La ricerca dell’artista, attraverso la geometria, attraverso l’esibizione della fredda stereometria della materia, riconduce la scultura alla sua antica tensione verso la sublimazione della materia stessa.


Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

By using this form you agree with the storage and handling of your data by this website.