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Chalisée Naamani. Quando va male, il leopardo

Chalisée Naamani. Quando va male, il leopardo

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Data / Ora
Date(s) - 12/04/2023 - 20/05/2023
6:00 pm - 9:00 pm

Luogo
Galleria Ciaccia Levi

Categorie


“Quando va male, il leopardo”

mostra personale di Chalisée Naamani

13 aprile – 20 maggio 2023

vernissage 12 aprile (18 – 21)

Galleria Ciaccia Levi

via Gioacchino Rossini, 3, Milano

orari di apertura: da mercoledì a sabato (14 – 19) e su appuntamento

Sculture trapuntate da catene d’oro, tappeti orientali percorsi da versi metropolitani, patchwork di immagini tra un doppio petto di Pierre Cardin: questi alcuni dei dettagli in “Quando va male, il leopardo”, personale dell’artista Chalisée Naamani che si inaugura mercoledì 12 aprile negli spazi della galleria Ciaccia Levi a Milano.

Nella ricerca di Chalisée Naamani (1995, Parigi) pittura, scultura, cultura popolare, moda e tecnologie si intersecano diventando terreno di fertili commistioni culturali e scambi linguistici. Il titolo scelto per la personale, la prima dell’artista in Italia, racchiude emblematicamente l’ispirazione stessa della mostra e fa riferimento alla tendenza diffusa nel fashion system ad adottare il maculato per esorcizzare i periodi bui. Le opere in mostra sono il frutto di un processo che combina stampe fotografiche ad assemblaggi polimaterici in morbide forme irregolari, che nello spazio disegnano porte di accesso a rebus e grovigli emotivi.

Nella personale, l’artista francese di origini iraniane medita sul potere politico, culturale ed evocativo della moda, sulla sua capacità di rendere “omaggio alla storia, e alle storie delle donne e degli uomini che la indossano”, per citare le parole della filosofa Marie-Aude Baronian. Difatti come spiega Naamani, “non scelgo gli abiti solo per ragioni estetiche. Cerco di raccontare storie attraverso forme, colori e accessori adatti. Archivio ossessivamente immagini tratte dalla vita quotidiana, screenshot e scansioni che poi combino per crearne di nuove”.

Tra le pieghe di sculture che hanno perso la loro razionalità geometrica, centrate o afflosciate su loro stesse, fanno capolino immagini familiari tratte dall’archivio personale dell’artista, iconografie mediorientali, citazioni trap, brani dal Polittico di San Luca di Mantegna, panorami da screensaver ecollage digitali che raccontano l’affaire Adama Traoré, ad oggi senza risposta. In “Quando va male, il leopardo” tutto si sovrappone e si incastra, come in un eterno scroller, dando corpo a un immaginario seriale popolato da audaci esiti barocchi e ampie zone d’ombra. Un lavoro di costruzione e decostruzione continuo, quello a cui l’artista dà vita, che in mostra si ricompone attraverso stratificazioni di materie ed esperienze – virtuali e reali; spirituali e fisiche – indissolubilmente intrecciate tra loro.

Il percorso espositivo comprende dieci sculture, tutte recenti produzioni, tra cui sei lavori inediti.

La mostra resta aperta fino a sabato 20 maggio.


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