Quando si presenta è l’attimo esatto in cui il panico pervade la nostra mente, rappresenta la tensione più alta alla vita, un attacco al respiro.

Ci siamo e non ci siamo: un istante della vita in cui la derealizzazione e la depersonalizzazione si intrecciano e ti catapultano in un mondo etereo.

Due IO contrapposti, due mondi uniti da un corpo che resta inerme. E arriva il caos.
Il panico genera caos e nel caos ogni elemento è indipendente, capace di ammaliare e di attirare a sé; ma anche di allontanare da se stessi. Una distopia della vita che genera emozioni, controverse, che prendono voce e respiro nell’esplosione dei colori e delle forme; colori vivi con la presenza di parole e figure tetre.

La lotta tra l’armonia e la confusione del pensiero.

Il caos è una forza generatrice, il panico può diventarlo. E qui le emozioni si traducono in grida che diventano anche colore. Disperatamente in armonia.
Una mostra che è anche una liberazione da queste ossessioni.

A cosa siamo destinati, all’armonia o al panico?
A entrambi.”

(Sascia Deleo)