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Iva Lulashi – Where I end and you begin

Iva Lulashi – Where I end and you begin

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Data / Ora
Date(s) - 21/03/2023
6:00 pm - 9:00 pm

Luogo
Prometeo Gallery Ida Pisani

Categorie


Iva Lulashi

Where I end and you begin

22.03 – 21.04.2023

Opening 21.03.2023

H. 18:00

Prometeo Gallery Ida Pisani

Via Giovanni Ventura 6, Milano

A partire da martedì 21 marzo 2023, gli spazi di Prometeo Gallery Ida Pisani accolgono gli ultimi lavori dell’artista Iva Lulashi (Tirana, 1988) esposti per la prima volta nel progetto Where I end and you begin. Inserendosi in un percorso già avviato – iniziato nel 2018 e continuato nel 2021 con le personali Eroticommunism e Passione Cola Passione Scorre – in Where I end and you begin Lulashi continua la sua ricerca sulla materialità del segno pittorico – sempre ambiguamente sospeso, quasi come un ossimoro, tra la condensazione di un’esplicita e contin- gente carnalità e la sua dilatazione in uno spazio-tempo indefinito, sfasato rispetto a ogni linearità narrativa.

In questa doppia risonanza tra l’istante e la sua espansione, Lulashi esplora tematiche dai confini incerti: erotismo e sessualità, identità e memoria, storia e nostalgia, mantenendo sempre costante l’attenzione al corpo – impasto di tensioni e di desideri – pensato come il tessuto in cui si legano i fili sfaldati di questo intreccio emotivo.

Where I end and you begin mette in mostra questi sfaldamenti, pittorici e simbolici, che qui si rendono visibili preservando la loro radicale incertezza. Opere in cui, come scrive Edi Muka nel testo critico di accompagnamento: “Il confine tra innocenza e dissolutezza, desiderio e piacere, curiosità e abuso, e persino le gerarchie consolida- te dello sguardo sono dissolte e dissipate.” Le figure e le scene dipinte da Lulashi si presentano allo stesso tempo vicine e lontane: immediate nella loro presenza ed elusive nelle inquadrature che offrono allo sguardo. Perché di inquadrature si tratta, come ad esempio quelle tratte da archivi di pellicole erotiche e pornografiche risalenti al passato prossimo dell’Albania comunista: un tempo e un immaginario che l’artista, nonostante non li abbia mai vissuti in prima persona, continua a scandagliare e tradurre nell’attualità del gesto pittorico. Quest’ultimo, come suggerisce il titolo della mostra, affonda le radici in uno spazio linguistico già di per sé incompleto, quindi aperto a interpretazioni diverse e simultanee, ognuna pronta a nascere nel tentativo di inquadrare a sua volta i corpi, i movimenti, le oscenità e le intimità che di volta in volta appaiono sulla tela.

In Where I end and you begin Lulashi dipinge allora nello spazio di un interstizio, quando i corpi (non solo il corpo umano organicamente inteso, ma anche il corpo della natura, della storia e del tempo stesso) si incontrano maliziosamente senza lasciar intuire cosa succederà l’istante successivo. A rivelarsi è ‘solo’ un contatto – carnale e quindi manchevole – talmente silenzioso, opaco e intenso da risolversi nella seducente perdita di ogni perimetro. La pittura di Lulashi invita ad attraversare quest’atmosfera di erotica tensione: vedere e non vedere, ricordare e immaginare e, in ultimo, rincorrere qualcosa che si nasconde, senza arrivare mai.

Davanti a queste immagini, scrostate da qualsiasi intento descrittivo o rappresentativo, risulta infatti inutile ricer- care delle specifiche coordinate spazio-temporali, perché Where I end and you begin sembra evocare quello stato di veglia che separa il sonno dalla realtà, dove tutto è ancora indistinto. Ecco allora che la mostra si presenta come una voluta anti-narrazione dove l’atto di vedere può facilmente confondersi con un voyeurismo inconsapevole, oscillante tra curiosità, imbarazzo e seduzione. Come se le tele di Lulashi si guardassero di nascosto, in modo erotico e quasi-liberatorio, ancora immaginando tutto quello che, nell’istante appena dopo, potrebbero ancora rivelare.

Biografia

Iva Lulashi è nata a Tirana nel 1988. Vive e lavora a Milano, Italia. Nel 2016 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Il suo lavoro prende corpo da tracce trovate e fotogrammi che riflettono il linguaggio visivo di una storia albanese che non ha mai vissuto consapevolmente. Da lì incorpora filmati erotici, offuscando il con- fine tra i fotogrammi della propaganda comunista nei film, le scene di sesso e le sane attività all’aperto.

Tra le mostre personali: “Where I end and you begin”, Prometeo Gallery (Milano); “Passione Cola Passione Scorre”, Prometeo Gallery (Milano); “Vicino Altrove”, doppia personale con Regina José Galindo, Prometeo Gallery (Milano); “Love as a glass of water”, SalzBurger Kunstverein (Salisburgo); “Eroticommunism”, Prometeo Gallery (Milano); “Cornici”, Villa Rondinelli, Archivio Porcinai (Fiesole); “Where I feel there I am””, Trart (Trieste).

Ha esposto le sue opere in diverse mostre collettive quali: “Così mi vedi?”, Club dei Mille, Milano; “Progetto Genesi. Arte e Diritti Umani”, Triennale Milano; “Danae rivisitata”, Villa Brandolini (Treviso); “Italian Twist”, Gal- lerie del Carcere (Treviso); “Synime”, Galleria Nazionale del Kosovo e dell’Albania; “Ti Bergamo”, GAMeC (Bergamo); “L’arte è comunità”, Collezione Fondazione San Patrignano (Rimini); “Quello che vedo, nuova figurazione in Italia”, Mart (Trento e Rovereto); “Mediterranean Biennial”, Galeria Kombtare e Arteve (Tirana); “Premio Francesco Fabbri”, Villa Brandolini (Treviso); “Ex Gratia”, Collezione Giuseppe Iannaccone (Milano); “BienNolo”, Milano; “Noi siamo la rivoluzione”, Autostrada Biennale (Prizren); “Creature celesti – Strategie del- l’essere un vedere”, Kunstalle ovest (Lana); “Liberi tutti”, Casa Testori (Milano); “Segni di me, il corpo, un palco- scenico”, Casa Testori (Milano); “Combat Prize”, Giovanni Fattori (Livorno); “Our Other Us”, Contemporary Art Biennal Encounters (Timisoara); “La Collezione Impermanente 3.0”, GAMeC (Bergamo); “Collezione San Patri- gnano”, Palazzo Vecchio (Firenze); “Passing”, Prometeo Gallery (Miami); “Giardino all’Italiana”, Match Gallery (Lubiana); “Pleasures”, Bazament Art Space (Tirana); “Eccentric Spaces”. Ha partecipato a workshop a Venezia (Forte Marghera), Bruges (Het Entrepot), Salisburgo (Nata Wien), Scutari (Arthouse) e Milano (Viafarini in residence).


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