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La Gabbia e il Volo: diritti delle donne violati n...

La Gabbia e il Volo: diritti delle donne violati nel mondo

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Data / Ora
Date(s) - 16/03/2023
5:00 pm - 8:00 pm

Luogo
Sala Consiliare Giuseppe Impastato Municipio Roma I Centro

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“La violazione dei diritti delle donne nel mondo da Oriente a Occidente. Negazione dell’identità femminile” organizzato dalla Presidente Commissione Pari Opportunità e Consigliera del Municipio, Daniela Spinaci, in sintonia con la Presidente del Municipio Lorenza Bonaccorsi, con il patrocinio del Municipio Roma I Centro e dell’Associazione Nazionale Telefono Rosa.
Il titolo della mostra è ispirato al verso “da questa muta gabbia prendere il volo” della poetessa persiana Forough Farrokhzad (Teheran 1934-1967), che denunciò le prevaricazioni maschili.

18 artisti internazionali e di formazioni cosmopolite (Morteza Eqbalzada <Afghanistan, Katherine Krizek <USA, Anita Guerra <Cuba/USA, Elizabeth Frolet <Madagascar/Francia, Yvonne Ekman <Regno Unito, Hans-Hermann Koopmann <Germania, Suida Dushi <Albania, Mahshid Mussavi < Iran), alcune docenti di Accademie di Belle Arti (Floriana Celani, Sandra Di Coste, Patrizia Molinari, Marilena Sutera, Annalisa Pitrelli), invitati a esprimere una riflessione sul tema, usando linguaggi espressivi (pittura tradizionale e digitale, scultura, installazioni, fotografia, grafica, multimediale) e materiali eterogenei, testimoniano solidarietà con le rivendicazioni da mezzo secolo delle donne iraniane e afghane, rendono omaggio [Silenzio. Esserci – Floriana Celani; Il tappeto – Marilena Sutera] alle oltre 500 vittime della repressione in Iran e alle donne che rischiano la vita togliendo il velo [Il velo vola sopra Tehran – Anita Guerra] e protestando in strada [Rompete le righe – Giulia Ripandelli] dopo l’uccisione di Masha Amini per una ciocca di capelli fuori dal velo [Capelli e Le ragazze corrono veloci – Sandra Di Coste] inneggiando Jin, Jîyan, Azadî ossia Vita, Donna, Libertà [Anime libere – P. Molinari; La rivolta dei veli neri – V. Valente], per una società equa e paritaria, per l’accesso all’istruzione e al mondo del lavoro e della politica. Dalla solitudine [Senza parola – Yvonne Ekman] della “muta gabbia” [La gabbia e il volo – Elizabeth Frolet] del burka [Donna col burka – Morteza Eqbalzada] la pressione della solidarietà internazionale apre alla speranza [Nel respirare la solitudine, sconvolgete spiragli della mia coscienza – Mahshid Mussavi; Con tutto il cuore – Stefania Fabrizi], anche se la lotta [Il ratto di Proserpina – Annalisa Pitrelli; La lotta – Suida Dushi] richiede tempo [How long will it take? Prisoners in space and time – Hans-Hermann Koopmann] per arrivare ai burka che volano [La Gabbia e il Volo sopra Kabul – Anita Guerra] e alla liberazione della donna [Rivoluzione e Resurrezione 3 (R – 1) – Barbara Schaefer]. Con Inside X – I tessuti della sposa – Patrizia Trevisi narra un crudo racconto scientifico ricamato contro la dittatura maschilista. Gli artisti pensano anche alle bambine spose [La sposa bambina, Morteza Eqbalzada] o avvelenate con i gas per chiudere le scuole femminili; a quelle della Cina rurale vittime di abusi scolastici, alle bambine e donne, non soltanto in Africa, vittime di infibulazione, ritenuto un rito di purificazione; alle lotte contro le discriminazioni di genere e razziali. Do You Know Her? – Katherine Krizek è una serie di ritratti di donne che hanno lottato per i diritti umani e di genere in vari settori della società e delle arti da Oriente a Occidente.

Dall’avvocata iraniana Nasrin Sotoudeh che ha difeso le giovani donne che protestavano contro l’obbligo di indossare l’hijab, arrestata e incarcerata. A Malala Yousafzai pakistana già a 11 anni attivista per l’istruzione femminile contro le leggi dei talebani; subì un attentato e nel 2014 vinse il premio Nobel per la pace. All’attivista afghana Sakena Yacoobi, fondatrice di un istituto per l’educazione e assistenza legale di donne e bambini. A Vandana Shiva attivista indiana a favore dell’agricoltura ecologica contro il monopolio delle multinazionali e a difesa del diritto all’acqua delle donne e contadini poveri. A Maya Angelou scrittrice e artista di spettacolo in USA, attivista con Martin Luther King e Malcolm X contro la discriminazione razziale dei neri e vittima di stupro. A Franca Viola che a 17 anni nel 1960 in Sicilia rifiutò il matrimonio riparatore col suo stupratore e la legge poi fu abrogata nel 1981.

La mostra proseguirà dal 3 al 16 aprile nella Casa del Municipio Roma I Centro in via Galilei 53


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