Hai mai letto un albo a fumetti? Uno qualsiasi, non importa quale, basta che sia stato con cuore e passione. Bene: immagina di prendere quelle storie e di poterle finalmente cambiare, ritagliandole come faresti con un paio di forbici e tanta pazienza.

Le sequenze muteranno di certo, la loro disposizione sarà ovviamente diversa: e alcune scene si troveranno fuori per scelta, altre solo perché sono dall’altra parte, sul retro della pagina, dunque perse per sempre. Cambieresti forse il finale o il carattere dei personaggi? E ciò che non ti è piaciuto? In realtà, potresti fare tutto ciò che vuoi. Ecco: questo è il mio lavoro.

L’ho chiamato Ri-Collage. E io? Mi sento un Cantastorie moderno – anzi, un Ri-Cantastorie – che, con grande attenzione e profondo rispetto, taglia e cuce, incolla e colora: e che sia una scena o un dialogo, un personaggio, un particolare o lo sfondo, cerco sempre di recuperare equilibrio – nella storia e nelle immagini che rimangono – perché il debito che ho con quei personaggi non può essere cancellato come se niente fosse. Ho bisogno di un ultimo aiuto: ho sempre un filo con me – uno e uno solo, di canapa naturale precedentemente colorato a mano in accordo o meno a quello utilizzato per le vignette – con il quale sigillo idealmente ogni nuova storia ormai nata, perché accetti di buon grado la mia versione. Almeno finché non mi sentirò nuovamente ispirato.