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Opening – David Bowie / Steve Schapiro – America. Sogni. Diritti

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Data / Ora
Date(s) - 29/06/2023
6:00 pm

Luogo
CAOS - Centro Arti Opificio Siri

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CAOS – Centro Arti Opificio Siri

Opening

DAVID BOWIE| STEVE SCHAPIRO
America • Sogni • Diritti
29 giugno – 15 ottobre

Il CAOS – Centro Arti Opificio Siri è lieto di annunciare l’opening della mostra David Bowie / Steve Schapiro: America. Sogni. Diritti, giovedì 29 giugno alle ore 18.00.

La mostra è a cura di ONO arte e prodotta dalla Cooperativa Le Macchine Celibi.

La Sala Carroponte ospiterà 70 scattiche raccontano il sodalizio personale, umano e artistico tra l’acclamata pop star David Bowie e il fotoreporter americano Steve Schapiro che, attraverso la sua fotocamera, ha testimoniato la società americana della seconda metà del secolo scorso. Mentre nella Project Room Ronchini verrà proiettato il documentario su Steve Schapiro An Eye On American Icons che raccoglie filmati d’archivio degli eventi storici documentati dal fotografo, riprese e spezzoni dei set deifilm per i quali ha lavorato, testimonianze di alcuni attori come Jodie Foster e Dustin Hoffman.

David Bowie a metà degli anni Settanta, già icona culturale in Inghilterra – suo paese di origine – riesce ad imporsi anche nel mercato più ampio e difficile da conquistare di sempre: gli Stati Uniti.
L’album Diamond Dogs e il relativo tour promozionale in Nord America anticipano di qualche mese il suo trasferimento a Los Angeles. Nella città californiana Bowie, per sua stessa ammissione, vivrà uno dei periodi più bui della sua vita. Tra l’abuso di cocaina e l’ossessione per l’occultismo, Bowie rischia di implodere, ma trova il modo per uscire da quel tunnel che lo stava portando alla morte.
Infatti, in quel periodo, iniziano le riprese per il primo film della sua carriera L’Uomo che Cadde sulla Terra per il quale era stato scelto come protagonista. Grazie al film, Bowie impara a gestire sé stesso per essere professionale sul set. Scrive alcuni brani, per lo più strumentali, che avrebbero dovuto essere inclusi nella colonna sonora del film, ma che non vennero utilizzati a tale scopo. Quei landscape sonori diventano però, poco tempo dopo, il tema principale di due album fondamentali come Lowe Heroes, dischi che segnano il ritorno di Bowie in Europa e la sua rinascita come artista precursore e innovatore.
Prima di lasciare definitivamente Los Angeles, Bowie, sotto le spoglie del suo nuovo personaggio, The Thin White Duke, registra il suo nono album in studio ovvero Station to Station.
In tutte le fasi dell’avventura americana di Bowie è presente Steve Schapiro, fotografo di scena di L’Uomo che Cadde Sulla Terra e autore degli scatti che compaiono sulla copertina dell’album Station to Station e Low.
Schapiro, nato a Brooklyn nel 1934, è già considerato uno dei maggiori fotografi dell’epoca, nonché uno dei più influenti nella storia della cultura popolare americana. Con la macchina fotografica ha testimoniato i momenti più significativi della storia della società americana della seconda metà del XX secolo: dall’avvento dei Kennedy all’epopea pop di Andy Warhol e la Factory, dai movimenti per i diritti civili di Martin Luther King Jr. a personaggi dello sport come Mohammed Alì, fino al cinema d’autore per il quale ha lavorato come fotografo di scena in pellicole senza tempo come Il Padrino, Taxi Driver, Un Uomo da Marciapiede (Midnight Cowboy) e ApocalypseNow.

Bowie e Schapiro si incontrano per la prima volta 1974, in un pomeriggio anonimo in uno studio fotografico di L.A, la responsabilità di Schapiro è quella di portare l’immaginazione di David alla luce del sole per tradurla in realtà.

Nulla di quel primo servizio era stato preparato in anticipo, tutte le idee messe in scena sul set nacquero spontaneamente dalla mente eclettica del cantante.

Durante quel pomeriggio tra i due nasce una immediata sintonia – nutrita da passioni condivise – e una collaborazione che durerà fino alla fine degli anni ’80.Entrambi gli artisti condividevano una particolare sensibilità per quelli che erano i temi sociali dall’epoca, a cominciare dalle lotte per diritti civili degli afroamericani, delle donne e delle persone queer. Lotte che Schapiro aveva documentato con la sua macchina fotografica e sostenuto personalmente e che anche Bowie, dal canto suo, aveva sempre sposato, collaborando con molti musicisti afroamericani e denunciando apertamente MTV, colpevole di non trasmettere abbastanza artisti afroamericani in un momento storico nel quale, nelle strade di molte periferie americane, stava nascendo il fenomeno artistico e culturale dell’Hip Hop.

Grazie ad uno straordinario mosaico di immagini, Schapiro descrive la società americana dellaseconda metà del secolo scorso, in manierachiara, diretta e allo stesso tempo poetica.Una storia che si interseca con quella diDavidBowie, uno dei più grandi protagonisti e mente creativa del ‘900.
Attraverso la capacità di Steve Schapiro di cogliere l’umanità̀ dei suoi soggetti, si avrà l’occasione di riscoprire l’aspetto personale di uno dei grandi miti della cultura popolare del XX secolo e di addentrarsi nel contesto storico-culturale nel quale Bowie operava.

La mostra rimarrà visitabile dal 29 giugno al 15 ottobre, dal giovedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle20. Per informazioni rivolgersi a info@caos.museum o 0744 1031864, nei medesimi giorni e orari.
Il costo del biglietto intero è di 12 euro, mentre la tariffa ridotta – riservata astudentie minori dai 6 ai 18 – è di 8 euro, gratuito sotto i 6 anni.

Scheda Tecnica
Titolo: David Bowie / Steve Schapiro – America. Sogni. Diritti.
Data: inaugurazione sabato 29 giugno, ore 18:00
Durata: 29 giugno – 15 ottobre
Orari: dal giovedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20
Luogo: Sala Carroponte e Project Room Ronchini – CAOS – Centro Arti Opificio Siri – via Franco Molè 25 – 05100 Terni – 0744 1031864
Mail: info@caos.museum
Web: caos.museum


  1. Stefania Di Natale

    6 Luglio

    Thank you for emphasizing the cultural and humanitarian role played in worldwide society by Mr. David Jones, alias Bowie, one of the most amazing artists of our Age .

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