Data / Ora
Date(s) - 20/04/2024
6:00 pm - 9:00 pm
Luogo
CAOS - Centro Arti Opificio Siri
Categorie
Opening
Le ragazze del Bauhaus
e il caso Margarete Heymann
CAOS – Sala Carroponte
Sabato 20 aprile – ore 18:00
Il CAOS è lieto di presentare l’opening della mostra Le Ragazze del Bauhaus e il caso Margarete Heymann che si terrà sabato 20 aprile, alle ore 18:00, nella Sala Carroponte del CAOS – Centro Arti Opificio Siri di Terni.
L’esposizione è a cura di Carlo Terrosi, presidente della Cooperativa Le Macchine Celibi, con la consulenza scientifica di Roberto Terrosi, ex docente di estetica all’Università di Sendai.
La mostra celebra Margarete Heymann – una delle prime donne iscritte alla scuola d’arte Bauhaus e illustre designer di ceramica – e si compone di 150 opere, in maggioranza ceramiche, oggetti in metallo e tessuti dell’epoca, e riedizioni dei maestri della scuola Bauhaus. Inoltre, saranno esposte alcune litografie di Vasilij Kandinskij che sono parte della collezione permanente del Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Aurelio De Felice.
Dopo la morte del marito, caduto in un incidente stradale, Margarete Heymann portò coraggiosamente avanti l’importante azienda di produzione di ceramiche, la Haël Workshops for Artistic Ceramics, fondata nel 1923, mostrando la volontà di portare avanti il design e le linee Bauhaus con le sue ceramiche che, all’epoca, erano considerati d’avanguardia.
Ebrea di nascita, Margarete Heymann, non tardò ad attirare attacchi personali da parte dei nazisti, fortemente attratti dall’importanza dell’azienda che lei gestiva.
Infatti dopo la crisi economica del 1929, Margarete Heymann fu costretta a cedere l’azienda nei primi anni Trenta. Anche perché venne nuovamente attaccata dai nazisti con un articolo, uscito sulla rivista Der Angriff (L’assalto), il 20 maggio 1935, intitolato La ceramica ebraica nella camera degli orrori.
Nell’articolo si mettevano a confronto le ceramiche d’avanguardia della Heymann, con quelle della ben più moderata ceramista Hedwig Bollhagen, definendo infine la sua arte come degenerata.
Solo dopo tali attacchi, Margerete Heymann fu convinta a cedere la propria azienda a prezzi da liquidazione, per passarla proprio nelle mani di Hedwig Bollhagen, la quale non si fece alcuno scrupolo ad utilizzare i disegni e i progetti di Margarete Heymann, soprattutto per risollevare le sorti della fabbrica, consapevole del fatto che queste linee innovative venivano molto più apprezzate dal pubblico.
Anche in seguito, la Bollhagen continuò ad utilizzare lo stile Bauhaus per continuare ad avere successo. Per questo motivo, dopo la sua morte, venne celebrata come una grande designer e le venne dedicato un museo.
Solo più tardi alcuni giornalisti fecero luce sulla questione, portando fuori i proverbiali scheletri dall’armadio.
La vendita forzata dell’azienda era stata a tutti gli effetti una arianizzazione, ovvero l’atto con cui i nazisti espropriavano le aziende agli ebrei.
Per Margarete Heymann, tuttavia, non ci fu né successo, né riconoscimento. Avendo trovato riparo a Londra, provò ad aprire un’azienda analoga in Gran Bretagna, senza però riscuotere lo stesso successo avuto nella Germania degli anni Venti, così nel tempo la sua attività cadde nel dimenticatoio.
Dunque, ancora oggi, questa artista aspetta che i propri meriti artistici vengano pienamente riconosciuti.
L’intenzione di questa mostra è riscoprire, certamente, l’importanza del ruolo delle donne nel Bauhaus ma è anche e, soprattutto, un tributo e un atto moralmente dovuto: quello di riscattare un’artista ingiustamente emarginata a causa di discriminazioni razziali.
Opening a ingresso gratuito
La mostra rimarrà visitabile dal 20 aprile al 1° dicembre, dal giovedì alla domenica, dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 20:00.
Biglietto intero: 10,00 euro,
Ridotto fino a 18 anni: 8,00 euro,
Gruppi di studenti da 10 in su: 5,00 euro a persona.
info@caos.museum
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