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PIOTR HANZELEWICZ “Alle 5 e 38” @ LAV...

PIOTR HANZELEWICZ “Alle 5 e 38” @ LAVAPIÙ

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Data / Ora
Date(s) - 08/10/2022 - 08/12/2022
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Celeste

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PIOTR HANZELEWICZ Alle 5 e 38 @ LAVAPIU

8 ottobre – 8 dicembre 2022

A cura di Celeste
con un testo di Christian Ciampoli

Un tubo in vetro che può contenere 538 monete da un centesimo che corrispondono a 538 stampe […] Affido al centesimo la funzione di gettone “disambiguandolo” […] Mi alzerò tutte le mattine fino all’inaugurazione alle 5 e 38 per incontrare l’errore […] Nel corso dell’opening verrà realizzata una “conformance” sul tema del centesimo. Si tratterà di un testo che verrà letto da un’App per smartphone di sintesi vocale.

P. Hanzelewicz

L’8 ottobre, in occasione della Diciottesima Giornata del Contemporaneo, Celeste presenta Alle 5 e 38, una mostra di Piotr Hanzelewicz concepita per gli spazi di LAVAPIU. Il lavoro presentato dall’artista consiste in un dispositivo di sua creazione da attivare nella serata inaugurale, che dà avvio a un processo di scambio in cui il pubblico diventa protagonista. L’opera in questione è un contenitore, nella forma di un tubo di 90 centimetri, in grado di contenere 538 monete da 1 centesimo, per un valore totale di 5 € e 38 cent. A ogni moneta, Hanzelewicz fa corrispondere la stampa di un disegno ottenuta manualmente con la trielina – uno smacchiatore oggi fuori commercio perché considerato altamente tossico – numerata e firmata.

Lestampe verranno lasciate nel locale, incustodite, per tutta la durata della mostra, e sarà possibile acquistarle al prezzo di una moneta-gettone da inserire orizzontalmente nel tubo-dispositivo. La scelta di questo particolare conio è dovuta alla zona grigia in cui, dal gennaio 2018, è venuto a trovarsi: l’Italia ha infatti sospeso la produzione delle monete di rame, che rimangono però in uso nel resto dell’Eurozona. Emblematico è inoltre il fatto che il taglio con il valore economico più basso fosse anche l’unico a raffigurare un simbolo del patrimonio culturale e artistico del Sud Italia (Castel del Monte), che perde così di fatto la sua rappresentanza.

Il sistema di scambio che Hanzelewicz concepisce con minuzioso calcolo è il personalissimo disegno di un futuro utopico, basato su equilibri ed equivalenze, che decide di affidare a una molteplicità di attori sociali sconosciuti e fuori il proprio controllo, e per questo passibili del suo fallimento. Il funzionamento del dispositivo-mostra installato nella lavanderia a gettoni aperta 24 ore su 24, 7 giorni su 7, oltre a non prevedere alcuna sorveglianza, si basa infatti sulla scelta individuale degli avventori del locale, liberi di partecipare al patto di scambio o di sabotarlo, e alla loro capacità di disporre propriamente in fila le monete. Hanzelewicz contrappone alla funzione chiusa della macchina tecnica (la lavanderia automatizzata), le infinite possibilità delle macchine desideranti, in uno scenario arbitrario, fragile e rischioso, aperto all’errore e al fallimento.

Piotr Hanzelewicz

Piotr Hanzelewicz (Polonia, 1978) vive e lavora tra L’Aquila e Tornimparte. Nell’aprile 2022 è parte di Panorama, il programma di studio visit della Quadriennale di Roma, con la cura di Marco Trulli. Nel 2021 partecipa al festival internazionale di arti performative CONTACTLESS.01 del MAXXI L’Aquila. Nel 2018 aderisce al progetto didattico dell’artista Luigi Presicce “L’Accademia dell’immobilità” a Prato. Il suo lavoro è stato esposto in diverse mostre personali e collettive, e in istituzioni tra cui l’Istituto Polacco di Cultura e il Palazzo Capizucchi a Roma, e il Museolaboratorio ex manifattura tabacchi a Città Sant’Angelo (Pescara).

Il programma espositivo

Alle 5 e 38 di Piotr Hanzelewicz è la prima mostra del programma 2022-23 a cura di Celeste, ospitato per il secondo anno consecutivo dalla lavanderia a gettoni LAVAPIU, a Teramo, che dà il nome al format espositivo. Quest’anno, la programmazione di LAVAPIU sente l’urgenza di costruire, attraverso gli interventi delle artiste e degli artisti invitati, una visione critica che solleciti il presente, ne rinnovi gli scarti, mettendo in scena azioni non previste, connessioni, piccoli scambi.

Il titolo della nuova programmazione è tratto dall’omonimo libro dello scrittore e filosofo Franco Bifo Berardi, Il terzo inconscio. Condividendo con l’autore un punto di osservazione aperto “nell’orizzonte dell’estinzione che si spalanca”, Il terzo inconscio raccoglie pratiche estetiche accomunate dal desiderio di attivare nuovi spazi di immaginazione in risposta al collasso di cui siamo testimoni. Il nuovo inconscio evocato è “un laboratorio di sintonizzazione con il ritmo del caos”, in cui si immaginano percorsi non ancora battuti, si riconfigurano le narrazioni, si prepara una cura, si pianifica una liberazione.

Celeste

Celeste è un progetto curatoriale avviato nel 2021 dagli artisti Alessandro Di Massimo e Claudia Petraroli. Celeste nasce dal desiderio di portare i linguaggi dell’arte contemporanea in luoghi periferici, precari, lontani dai grandi centri. Fin dagli esordi, Celeste si orienta per modalità sostenibili di esposizione, utilizzando un format riproducibile e impegnandosi a sostenere i costi di produzione dei lavori, per non gravare sugli artisti.


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