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Waridi Schrobsdorff & Daniele Tamagni / Manue...

Waridi Schrobsdorff & Daniele Tamagni / Manuela Toselli. Mtindo Ushairi

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Data / Ora
Date(s) - 18/11/2021 - 15/01/2022
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Luogo
Luisa Catucci Gallery

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Titolo della Mostra: MTINDO USHAIRI
Artisti: Waridi Schrobsdorff & Daniele Tamagni / Manuela Toselli
e concontributo di Sydney Emeka Nwakanma
Tipologia di Art: Fotografia, Video, Fabric Art, Installazione
Luogo: Luisa Catucci Gallery, Allerstr 38, 12049 Berlin
Durata: 18 Novembre 2021 – 15 Gennaio 2022
Vernissage: 18 November 2021 dalle 18:00 alle 21:00
(ingresso consentito solo con Covid Pass or Same Day Negative Test)

MTINDO USHAIRI (Swahili per Movimento Poetico) è una mostra d’arte che combina il progetto MTINDO dell’icona africana della moda e attivista Waridi Schrobsdorff realizzato assieme ad il compianto e pluripremiato fotografo italiano Daniele Tamagni, insieme con le opere di natura USHAIRI di Manuela Toselli, artista concettuale anche lei italiana che lavora con la seta. La mostra viene inoltre arricchita da un piccolo contributo del fashion designer tedesco-africano Sydney Emeka Nwakanma.
MTINDO è la parola Swahili che significa stile, e può significare anche il modo in cui ci si muove o il modo in cui ci si presenta, USHAIRI è la parola Swahili che significa poesia e poetica. Le vibrazioni dei tanti colori brillanti della mostra spingono lo spettatore ad andare oltre la propria visione limitata e prevenuta per abbracciare il MTINDO USHAIRI, un movimento poetico nato dal disagio, che sboccia in uno splendido bouquet colorato di sensibile bellezza, raccontato attraverso le opere di questi artisti/cantastorie. Difatti, partendo da presupposti diversi, le costrizioni dettate sia dalla personalità, che da problematiche fisiche o dal contesto storico, hanno spinto entrambi gli artisti Daniele Tamagni e Manuela Toselli oltre i limiti della loro realtà contingente, trasformando le loro debolezze nel loro individuale movimento poetico artistico, colorato, potente, e attivo.
Il progetto originale MTINDO è parte delle iniziative intraprese da Waridi Schrobsdorff per spostare la conversazione sul continente africano, creandone un nuovo ritratto soprattutto agli occhi degli occidentali. La scelta più naturale è stata quella di utilizzare il fotografo Daniele Tamagni, già noto per aver inventato un nuovo stile di fotografia di viaggio incentrato sui diversi stili di moda di alcuni gruppi di autoctoni, concentrandosi sul modo in cui si proiettano verso gli altri e sulla società. Un genere fotografico che promuove il dialogo, il rispetto, la dignità, l’identità e la creatività attraverso “l’arte di vestirsi” in circostanze sociali fatte di povertà e disagio quotidiano. Questa è la preziosa eredità che Daniele Tamagni ha lasciato al mondo. Il risultato della significativa collaborazione tra Waridi e Daniele è sfociato sia in un libro, pubblicato da Skira nel 2016, con le splendide fotografie di Daniele che catturano la nuova generazione di “style movers” in Africa oggi, selezionati da Waridi; che in una mostra fotografica, con una selezione di stampe Fine Art in edizione limitata, degli scatti inclusi nel libro. Per il progetto MTINDO, Waridi Schrobsdorff ha scelto dieci personalità del suo paese natale, il Kenya, come rappresentanti della giovane generazione creativa, desiderosa di attuare il cambiamento e fare la differenza per reindirizzare l’orientamento del futuro africano. Incentrandosi su musicisti, artisti e registi, questo progetto mira a presentare al resto del mondo la forza e la diversità dei creativi d’avanguardia del continente africano.
Centinaia di giovani talenti in tutti i settori artistici stanno contribuendo al futuro dell’Africa, che è “adesso”, lottando attivamente sia nelle scene culturali locali, che nazionali e internazionali. Anche per questo abbiamo invitato il designer di moda Sydney Emeka Nwakanma a contribuire alla mostra, esponendo un paio dei suoi famosi abiti. Anche Emeka mira a colmare il divario tra Africa ed Europa, mettendo in comunione entrambe le sue origini, creando un flusso sostenibile di reddito per le comunità africane coinvolte nei suoi progetti, e allo stesso tempo diversificando il mercato europeo con prodotti Made in Africa. Questo sforzo non solo rafforzerebbe il continente africano attraverso l’occupazione, ma cambierebbe anche la sua narrativa di luogo di povertà, lotta, e dipendenza, in luogo di creatività, talento, poetica e bellezza. Per dirlo con le parole di Waridi: “Rebranding Africa è sempre stato il mio obiettivo. La verità è che attraverso la moda e l’arte si possono effettivamente aprire le menti delle persone fino cambiarle positivamente”.
Al contempo, l’artista italiana Manuela Toselli, racconta storie utilizzando il tessuto, continuando in chiave contemporanea una tradizione antica: ci sono state storie intessute nella stoffa dagli albori della sua esistenza. Che sia letteralmente o figurativamente, il design tessile non esiste senza una narrazione. L’uso dei tessuti collega la miriade di culture del mondo e definisce il modo in cui si vestono, adornano l’ambiente circostante e conducono la loro vita. La seta è il mezzo prediletto da Manuella Toselli per raccontare le sue storie, essendo un materiale vivo, grazie alla sua origine. Inoltre, il sacrificio del baco da seta –fondamentale per la produzione della seta – è, nella mente dell’artista, la perfetta metafora del sacrificio che si deve fare durante qualsiasi procedura che spinge l’anima (o la psiche) verso l’elevazione e l’espansione. Con un equilibrato mélange di forza e tenerezza, giocando abilmente con i colori ed entrando in una sorta di trance causata dalla ripetizione dei movimenti nell’ intrecciare i fili, Manuela Toselli racconta le sue storie, solitamente ispirate dalla sua realtà interiore, elevandole poeticamente fino a diventare uno specchio per sentimenti universali.
Le opere colorate presentate in questa mostra sono il prodotto della sue riflessioni fatte degli ultimi due anni, dove la pandemia ha giocato nella vita di tutti un ruolo decisamente importante. La serie LIGHT, dove colori contrastanti dialogano tra loro attraverso l’intreccio del filo di seta sul fondo di shantung sempre di seta, nasce durante il primo lockdown, particolarmente duro e severo in Italia. In quel periodo di grandissima restrizione osservare fuori dalla finestra una piccola porzione di cielo, era l’unica esperienza liberatoria per Manuela, ecco perché è il cielo stesso, ad essere il vero protagonista di questo lavoro, con la sua varietà di colori e le sue implicazioni empiriche e psicologiche.
D’altro canto, l’altra serie di Manuela Toselli inclusa nella mostra, THE VEIL, è il frutto di una reinterpretazione poetica delle attuali costrizioni che si stanno continuando a vivere, a livello societario e individuale, sempre a causa della contesto storico pandemico. Le opere sono cangianti, e cambiano colore a seconda della prospettiva e dell’illuminazione, ma seppure cambino ogni volta che vengono guardate, la costrizione del velo, fisico e metafisico, rimane, spingendo l’individuo verso la propria interiorità, il vero “luogo” dove ogni MTINDO USHAIRI fa la sua prima scintilla.
Per informazioni:
Allerstr 38, 12049 Berlin
info@luisacatucci.com
Tel: +49 176 20 404 636
https://www.luisacatucci.com


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