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A Jumi. Quarta residenza del 2019 presso BoCs Art ...

A Jumi. Quarta residenza del 2019 presso BoCs Art a Cosenza

BoCs Art

Dal 18 luglio al 30 luglio si svolge la quarta residenza del 2019 presso BoCs Art di Cosenza. La residenza si costituisce attraverso inviti concatenati: il curatore Giacinto Di Pietrantonio ha invitato tre giovani curatori i quali hanno invitato quattro artisti ognuno. La scelta è caduta su Irene Angenica che ha a sua volta invitato gli artisti Paolo Bufalini, Davide La Montagna, Davide Sgambaro e Gabriel Stoeckli; Giovanni Paolin che ha selezionato Pietro Ballero, Giovanni Chiamenti, Matilde Sambo, e Marta Spagnoli; e ancora Giacomo Pigliapoco che ha scelto gli artisti Jacopo Belloni, Nicola Lorini, Emma Patrizia Scialpi, Alberto Venturini. Lunedì 29 luglio dalle ore 18 sarà il giorno degli open-box in cui sarà possibile visionare le opere realizzate durante la residenza.

Il tema dell’ospitalità caratterizza le due settimane di residenza: essere ospiti di un territorio sconosciuto, entrare in contatto con la sua cultura, usanze e tradizioni; contemporaneamente ospitare all’interno dei propri studi-abitazioni l’Altro, aprire uno spazio intimo, un luogo vissuto, creando uno scambio reciproco di ospitalità. In maniera analoga si crea uno scambio tra curatori e artisti. Come fa notare Anthony Huberman in Hospitality. Hosting Relations in Exhibitions spesso si tende a vedere l’artista come ospite del curatore perché da lui invitato a esporre. Per Huberman però l’idea di ospitalità evoca il ribaltamento di questa visione, come curatori siamo sempre ospiti degli artisti con cui scegliamo di lavorare: “Noi bussiamo alle loro porte e gli chiediamo se sono disposti ad aprirle per passare del tempo nel loro studio, uno spazio che hanno attentamente costruito nel corso del tempo. è questo il posto delle loro idee, domande, immagini, oggetti, convinzioni, speculazioni. È il territorio dell’artista, la loro casa…”[1].

Quando siamo invitati a cena, continua Huberman, l’ospite non sta in silenzio, ma si apre in discussioni con i suoi commensali, fa sentire la sua voce così come il curatore all’interno dello studio dell’artista.

BoCs Art significa fare una esperienza di inclusione per far parte di una comunità, le residenze sono terreno fertile di scambio, luoghi di conoscenza dove si sviluppano relazioni, nuove conoscenze, amicizie e collaborazioni. Con questo spirito i tre curatori, in dialogo con gli artisti invitati si sono messi a confronto nella costruzione di una serie di incontri che favoriscono la conoscenza reciproca della propria ricerca artistica e curatoriale. I residenti si racconteranno attraverso la proiezione di immagini e video. Le loro presentazioni verranno arricchite dalla lettura di estratti di testi: poesia, narrativa, saggistica… ogni residente sceglie cosa mostrare di sé al resto del gruppo e alla cittadinanza stessa creando delle serate di narrazione artistiche e al contempo intime, personali. In una sorta di storytelling night continua gli abitanti dei BoCs si apriranno al pubblico andando ad aggiungere contenuti critici, artistici e teorici alle opere che si possono vedere nascere e crescere nei loro BoCs studio. Queste serate avranno luogo da lunedì 22 a venerdì 26 dalle ore 21 alle 23 nella piazzetta del lungofiume3, sulle rive del Busento.

A Jumi è il titolo che gli abitanti dei Bocs hanno scelto per questa residenza: l’estratto di un detto locale A jumi cittu un ji a piscà ovvero “Non pescare sulle rive di un fiume silenzioso”. Quello in questione è il Busento, il fiume su cui si affacciano i Bocs, che arriva in centro città per poi
incontrare le acque dell’altro fiume sul quale sorge la città di Cosenza: il Crati.
Questo detto mette in guardia, invitando le persone a un senso di diffidenza verso soggetti silenziosi poiché potrebbero celare pericoli e insidie nascosti. Forte della sinergia creatrice derivante da questo confluire reciproco, i pericoli svaniscono e vengono smaterializzati.
A Jumi diventa così frammento e particella attorno alla quale si vuole ribaltare il detto cittadino e rompere il silenzio del fiume con dibattiti e confronti aperti con le nostre parole.

[1] Anthony Huberman, A Toast in AAVV, Hospitality. Hosting Relations in Exhibitions., StenbergPress, Berlino, 2016, p.60

Info:

A JUMI
a cura di
Irene Angenica, Giovanni Paolin, Giacomo PigliapocoBoCs Art
Residenza 18-30 luglio 2019
viale Georges Norman Douglas (Lungofiume Crati)
Cosenza


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