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Dietro le quinte della mostra “Reincarnations of Shadows” di Thao Nguyen Phan: in dialogo con le curatrici

Entrare negli aspetti della personale di Thao Nguyen Phan (visitabile a Pirelli HangarBicocca fino al 14 gennaio 2024) richiede una certa sensibilità e connessione con le diverse sfaccettature della pratica dell’artista. Ne abbiamo parlato con le curatrici dell’esposizione, Lucia Aspesi e Fiammetta Griccioli.

Thao Nguyen Phan, “Reincarnations of Shadows”, veduta della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2023, foto Agostino Osio, courtesy dell’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano

Dall’Oriente all’Occidente, il lavoro dell’artista vietnamita presso Pirelli HangarBicocca si colloca all’intersezione tra reincarnazione e ombre. Combina diversi media, tra cui l’installazione, la pittura tradizionale e le immagini in movimento, che tendono ad ampliarsi nelle storie ad acquarelli su seta. Una sempre nuova visione degli eventi plasma i soggetti e le narrazioni attraverso molteplici reincarnazioni. Un ragazzo vittima di un incidente rivive nel delfino sacro Irrawaddy, il fiume si adatta ai cambiamenti politici dei Paesi che attraversa, l’uomo torna animale durante la carestia. I nuovi lavori site-specific per Pirelli HangarBicocca e le opere degli ultimi anni rimandano allo scorrere rigeneratore del fiume Mekong, che per la sua posizione è il perfetto narratore dell’oscurità celata dietro le guerre e le intricate storie popolari. Un elemento ricorrente nella mostra è il tradizionale uso della lacca vietnamita che, ad esempio, genera una mappa frammentata del Delta del Mekong. Il marrone, il nero e il rosso, i pigmenti antichi, incontrano l’albume dell’uovo e l’astrazione, stratificati sul legno massiccio. La preziosità di questi dipinti, poi, incrocia la fantasia narrativa delle storie su seta. Ma, nelle parole delle curatrici, «se nella prima parte sono esposti i corpus principali delle ricerche di Phan degli ultimi dieci anni, nella seconda il visitatore entra in un dialogo più profondo, incentrato su simboli e rituali nascosti, rimasti nell’ombra, tramandati attraverso racconti orali e spesso condizionati dagli effetti del colonialismo».

Thao Nguyen Phan, “Reincarnations of Shadows”, veduta della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2023, foto Agostino Osio, courtesy dell’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano

A separare le due ricerche è l’opera No Jute Cloth for the Bones (2019-23). Essa «incarna la dualità che sottende l’intero progetto espositivo Reincarnations of Shadows». Da una parte il concetto di reincarnazione, scelto dall’artista come canale attraverso il quale evocare racconti orali dimenticati, affrontare la violenza ciclica della storia e la distruzione ecologica, e dall’altra il generarsi delle ombre nel farsi di un’immagine filmica. Questa prossimità a una dimensione spettrale del video è al centro delle indagini di Thao Nguyen Phan, che ha scelto di caratterizzare il percorso espositivo con elementi permeabili e traslucidi. La grande installazione site-specific No Jute Cloth for the Bones è una “parete” sospesa di fronde di juta essiccata che separa le due aree principali della mostra e, come una membrana, permette alla luce e all’aria di superare questa soglia generando continue apparizioni. Nel contempo il corpo dello spettatore può attraversare l’opera e, toccandone le sue superfici, suscita ogni volta nuovi suoni, ombre, e segni».

Thao Nguyen Phan, “Dream of March and August”, 2018 – in corso, in collaborazione con Truong Cong Tung, veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2023, foto Agostino Osio, courtesy l’artista; Galerie Zink Waldkirchen e Pirelli HangarBicocca, Milano

Ma quale criterio è stato stabilito per la selezione e il posizionamento dei lavori? «Per l’ideazione del percorso espositivo con Thao Nguyen Phan» spiegano le curatrici «ci siamo lasciate guidare dalla ciclicità che caratterizza la narrazione dei suoi film, concepiti come una sequenza di “reincarnazioni”. Presentati come proiezioni singole o su più schermi, i video seguono uno sviluppo non cronologico che si rivela poeticamente in un gioco di associazioni tra il racconto, i suoni e le azioni degli attori non professionisti in continua oscillazione tra realtà e finzione. Le sue opere si contraddistinguono per un potente immaginario visivo dove la presenza umana, la natura e l’architettura si fondono in rappresentazioni fugaci. Queste sono poi traslate ed espanse nei disegni, acquerelli e installazioni presenti in mostra e realizzati con materiali specifici come la seta, la lacca e la juta».

Diem Phung Thi, selection of sculptures for the exhibition “Reincarnations of Shadows” by Thao Nguyen Phan, circa 1960s and 1970s (detail), private collection, Vietnam, installation view at Pirelli HangarBicocca, Milan, 2023, photo Agostino Osio, courtesy the artist and Pirelli HangarBicocca, Milano

Con Reincarnations of Shadows (Moving-Image-Poem) del 2023, così come nella scelta di inserire alcune sculture dell’artista vietnamita Diem Phung Thi, Phan si accorge «di una storia dell’arte limitata». Come infatti raccontano ancora le curatrici, «la sua poetica si muove lungo un delicato percorso in grado di generare riconciliazioni tra tempi e storie remote. In uno spazio raccolto e immerso nella penombra con un gesto di generosità, Thao Nguyen Phan ha incluso nella mostra il lavoro di un’altra artista a lei molto cara: Diem Phung Thi (1920-2002). La conversazione si esprime attraverso la presentazione di una selezione di opere scultoree e collage di questa figura storica, e si intreccia alle immagini in movimento del nuovo lavoro di Phan che ritraccia la vita della scultrice vietnamita, Reincarnations of Shadows (moving-image-poem), in cui i cenni biografici ripercorrono i tumulti sociali e politici del suo paese d’origine. Il video a due canali raccoglie elementi d’archivio ed eleganti riprese delle stesse sculture di Diem Phung Thi esposte a Milano, in un dialogo intimo che travalica i limiti imposti della storia dell’arte canonizzata, dove artisti meravigliosi vengono trascurati, dimenticati o sottovalutati. Il nuovo lavoro per noi diventa un modo per osservare questa storia da una prospettiva differente, una possibile alternativa a racconti già esistenti che fanno del mezzo artistico lo spazio di negoziazione, un luogo di apertura».

Alessia D’Introno

Info:

Thao Nguyen Phan, Reincarnations of Shadows
a cura di Lucia Aspesi e Fiammetta Griccioli
in collaborazione con Kunsthal Charlottenborg, Copenhagen
14/09/2023 – 14/01/2024
Pirelli HangarBicocca
via Chiese 2, 20126 Milano
pirellihangarbicocca.org


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