Si inaugurerà il 7 settembre, nel quartiere Veronetta del capoluogo veronese, la sesta edizione del festival internazionale di fotografia “Grenze Arsenali Fotografici”. La rassegna, organizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura-Turismo-Spettacolo-Rapporti con l’UNESCO del Comune di Verona e l’Università Pontificia IUSVE, si protrarrà fino al 30 ottobre 2023. “Grenze Arsenali Fotografici” intersecherà, nella sua formula, oramai collaudata negli anni, diversi eventi: mostre, percorsi formativi, laboratori, workshop e collaborazioni con le associazioni del territorio locale e nazionale. Ma conosciamo i dettagli con Simone Azzoni, che assieme a Francesca Marra è il curatore e direttore artistico del festival.
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Charles Traub, Dolce Via Nova, Napoli, 1982, courtesy Grenze Arsenali Fotografici
Antonella Buttazzo: L’intero festival sarà rivolto al tema dello Staunen, ovvero, la “meraviglia”. Com’è ricaduta la scelta su questo argomento?
Simone Azzoni: Ci interessava ritrovare l’origine di uno sguardo de-strutturato, impotente e paralizzato dal nuovo, uno sguardo che i bambini trasformano in stupore e conoscenza. Nella vastità iconografica aprire una crepa, uno scompenso, una incongruenza traumatica ma attiva, capace ciò di riportare il visibile alla meraviglia.
Potremmo quindi vedere, nella riscoperta dell’inaspettato e dell’esplorazione delle sperimentazioni fotografiche, l’origine della meraviglia stessa?
Certo, la meraviglia del micro e del macro nelle foto di Caterina Morigi, ma anche quella dei bambini costretti a rielaborare una guerra come quelli incontrati da Monika Bulaj. Lo stupore che nasce dall’assenza, dal lutto come nelle immagini di D’Adddario, e poi quello divertito che si predispone, nel banale, nel quotidiano all’inatteso, come ad esempio gli scatti di Charles Traub.
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Francesco Comello, L’isola della salvezza, 2017, courtesy Grenze Arsenali Fotografici
Quanto agli autori invece, è stato difficile accomunarli nel topic scelto?
No perché la fotografia, ce lo ha insegnato Ghirri, è una cornice che inquadra un cielo che altrimenti non avresti preso in considerazione. Quindi anche se il topic è difficile, alla fine è nella fotografia stessa la meraviglia come “lungo e innocente sguardo sull’oggetto”.
Quali sono le novità di quest’edizione?
Un book corner in Porta Vescovo dove i visitatori potranno trovare i libri proposti da LIMOND, Yogurt Magazine, Magazzini fotografici e LazyDog. Alla rete di gallerie e luoghi che partecipano al Festival quest’anno si aggiunge anche il Meccanico, lo spazio di via San Vitale 2 accoglie la mostra del greco Petros Efstathiadis con i suoi abnormi giocattoli. Altra novità sono le Serre Comunali che ospitano le mostre di Isacco Emiliani e Kevin Horan due progetti allestiti tra limoni e piante ornamentali. Anche il Teatro Nuovo di Verona parteciperà al Festival con una mostra di Enrico Fedrigoli.
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Mitar Simikic, Portrait of Mila, 2022, courtesy Grenze Arsenali Fotografici
Cosa si aspetta da questa nuova edizione di Grenze Arsenali Fotografici?
Noi desideriamo che Grenze continui a caratterizzarsi per la sua reale internazionalità, cioè che gli artisti siano presenti e disponibili. Ci sarà ad esempio Traub che domenica pomeriggio parlerà del suo lavoro, e poi Kessels che venerdì incontrerà il pubblico e poi ancora Yvonne De Rosa a raccontare il suo modus operandi nel progetto “A mia madre”, il regista serbo Dusan Milic che sabato mattina, assieme a fotografi e accademici, siederà attorno ad una tavola rotonda dedicata allo stupore del trauma. Ci aspettiamo che la gratuità di tutte le proposte e la loro qualità riporti Verona nel sistema fotografia. Che partecipino molti ragazzi unendosi all’entusiasmo dei numerosi volontari. Ci aspettiamo che la sesta edizione riconfermi e irrobustisca i paternariati con altri festival e realtà simili alla nostra, le relazioni internazionali e sul territorio. Ci aspettiamo che a Grenze si parli finalmente di fotografia, di ricerca, di sviluppo del pensiero sull’immagine.
Info:
www.grenzearsenalifotografici.com
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Dopo aver conseguito la maturità linguistica, ha proseguito gli studi laureandosi in Storia dell’Arte presso l’Università del Salento, con una tesi bilingue sui Preraffaelliti. Da allora, contribuisce attivamente come articolista e collaboratrice con blog nazionali e con riviste e programmi TV locali.
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