Villa Nigra. Continuum

Villa Nigra. Un luogo sospeso nello spazio e nel tempo, tra due laghi, testimone di secoli trascorsi, soglia per progetti presenti e futuri.

La mostra Continuum. Lo spirito di un luogo, a cura di Asilo Bianco e Lo Spirito del Lago, mette in scena un dialogo tra la contemporaneità e la storia, sottolineando la continuità di queste due dimensioni. Nove artisti, quattro italiani e cinque tedeschi, si confrontano con il parco, l’architettura e gli affreschi della Villa, dandone una lettura coinvolgente e affascinante.

Enrica Borghi presenta equiseti e meduse. I primi, nel giardino, sono innestati nel terreno. L’artificialità della plastica brilla e si armonizza delicatamente con la naturalità delle piante circostanti. Un gioco leggero e sottile, creatore di suggestioni e visioni. Una leggerezza visionaria e sognante, che si ritrova intensificata, alzando lo sguardo verso il loggiato al primo piano. Sospese e fluttuanti, distribuite dolcemente nell’aria come tocchi di azzurro, arancione e bianco, le meduse volano verso una poesia senza tempo.

Angelo Molinari appoggia la sua opera tra gli alberi. Una lunga striscia pittorica, dal segno informale, si intreccia tra i tronchi, dialogando con un secondo intervento che scende verticalmente su una delle facciate della Villa. È una pittura segnica e gestuale, capace di sostenere con grande compostezza la sfida di uno spazio complesso.
Il cortile ospita anche l’installazione di Maik + Dirk Löbbert. Un grande cerchio composto da sedie invita lo spettatore a sedersi e contemplare silenziosamente lo spazio circostante. L’indagine sul rapporto tra ambiente e opera d’arte è la cifra essenziale della ricerca dei due fratelli tedeschi. Lo si nota osservando la documentazione fotografica di alcuni loro interventi, eseguiti in diversi contesti pubblici, in città e comuni italiani come Torino, Omegna, Pettenasco e Miasino. Nella stessa stanza è presente il lavoro di Gereon Krebber. L’artista crea piccole galline utilizzando guanti in lattice e i motori di gattini giocattolo cinesi. Gli animaletti meccanici si muovono sul pavimento, che diventa per loro habitat di vita.

Più intima è la dimensione d’indagine di Frauke Wilken. Dal soffitto della stanza si sviluppa un’installazione anamorfica, che richiama la forma di una vulva, simbolo di erotismo e desiderio, ma anche di maternità e nascita. Potenzialità generativa primigenia.

Una componente esistenziale e interiore è presente anche nell’opera di Birgit Kahle. All’interno di un vecchio camino il video di un fuoco crepitante comunica la sensazione di un luogo familiare. Sulla parete opposta una grande tenda rossa, strappata in alcuni punti, fa da sfondo a una stampa che raffigura dei fiori illuminati da una luce debole, dei pomodori e una mano che faticosamente prova a toccarli. C’è tensione, erotismo, dolore e passione.
Le opere di Fausta Squatriti tengono insieme tre linguaggi espressivi:fotografia, pittura e scultura. Il tutto incorniciato da vecchie tavole di legno. È una poetica del frammento, che parte da un semplice oggetto ritrovato, per poi svilupparsi nell’elaborazione di un paesaggio-stato d’animo, prima attraverso una messa a fuoco fotografica e, infine, con la creazione di una composizione pittorica più astratta, dove la dimensione rappresentativa si perde in quella immaginativa. L’arte visiva diventa così la narrazione della vita dispersa.

La ricerca di Antonella Aprile parte da elementi apparentemente disorganizzati e instabili. Il disegno diventa lo strumento scelto dall’artista per trovare continuità e sviluppi formali inaspettati. L’informe dialoga costantemente con il rigore geometrico. Le linee azzurre diventano prosecuzioni delle installazioni, estendendosi lungo il pavimento e le pareti della stanza. Tutto l’ambiente viene ricreato e ripensato, è come se all’interno dello spazio venisse individuato l’archetipo costruttivo che lo compone.

E infine Harlad Fuchs, una sorpresa visiva. Un’installazione video, ricca e complessa, trasforma una delle stanze in una cabina da viaggio, un viaggio interstellare. Cartine dell’universo, coordinate di galassie, vie lattee e cinture di orione si intrecciano con proiezioni video, sulle pareti e sulle mappe stesse. Lo spazio viene trasformato in un laboratorio di ricerca, ci si immerge nel desiderio di cercare e creare nuovi sentieri, per lanciarsi nell’esplorazione di ciò che non si conosce. Un’immersione totale in costellazioni e orbite. A metà strada tra il reale e il virtuale, in una dimensione indefinita, là dove stanno gli spiriti e le anime dei luoghi.

Andrea Grotteschi

Info:

Continuum. Lo spirito di un luogo
6 – 29 luglio 2018
Villa Nigra, Piazza Beltrami, 5, 28010 Miasino (NO)
Da giovedì a domenica, dalle 14 alle 18
a cura di Asilo Bianco e Lo Spirito del Lago

Angelo Molinari, Nuotando tra i tuoi pensieri, 2018 Ph. Giorgio Caione

Birgit Kahle, Dalle ceneri, 2018 Ph. Giorgio Caione

Enrica Borghi, Meduse, 2012 – 2018 Ph. Giorgio Caione

Gereon Krebber, Lipoapopta, 2018 Ph. Giorgio Caione


RELATED POST

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

By using this form you agree with the storage and handling of your data by this website.