Zazzaro Otto. Traslochi Heimat s.r.l.

Case, traslochi, promesse non mantenibili. Cosa resta quando ce ne siamo andati? Un viaggio avanti e indietro nel tempo della memoria impone di valutare quali pezzi abbiamo lasciato indietro durante i traslochi della nostra vita, reali e metaforici, e cosa, anche se ce lo siamo portato appresso negli scatoloni, forse non potrà più parlarci allo stesso modo. Parla attraverso i lavori in mostra una voce dal passato, come se volesse avvertirci che bisogna essere pronti, in qualsiasi momento, a impacchettare la casa, a difenderla con un piano di fuga. Al divano spuntano le ruote, la cameretta, fattasi tenda con la sua scorta di latte e cereali, è provvista di motore. È come se affetti domestici, momenti e quotidianità fossero pronti a corazzarsi per resistere al tempo e non abbandonarci, per mantenere quella promessa di saldezza che viene tradita appena tutto fuori perde il suo centro.

Zazzaro Otto, I don’t know how, but I’m taller, it must be something in the water, 2023, courtesy l’artista e ArtNoble gallery

Traslochi Heimat s.r.l. è la mostra personale di Zazzaro Otto, visitabile fino al 18 maggio 2023 alla galleria ArtNoble, che condensa nei tre termini del titolo quasi una dialettica hegeliana del divenire del reale: il trasloco come tesi di partenza, la constatazione sul presente attuale, Heimat come sua negazione, come l’espressione del nucleo dell’appartenenza che anela all’immutabilità, e poi la società a responsabilità limitata, come sintesi del conflitto che si riduce, infine, sempre solo a sé stessi. “Quando avrai bisogno di me sarò al tuo fianco” è stata la promessa consolatoria di quegli oggetti e quelle figure, destinate a rivelare la loro misera fragilità.

Zazzaro Otto, SuperPleasureEmergencySofa (Il mio braccio per un divano), tecnica mista, 206 x 200 x 163cm, 2023, courtesy l’artista e ArtNoble gallery

Così si verifica nella trasformazione del tappetino ai piedi del letto che tutte le mattine ha garantito la sua accoglienza gentile, in lastra di vetro precariamente poggiata su quattro puntine. In realtà, però, la lastra è integra, nessuno l’ha ancora frantumata alzandosi dal letto. Così come gli elmetti a terra, cinque calchi in bronzo, sono fermi nella posizione in cui li piazzano i motociclisti che devono segnalare che hanno bisogno di soccorso. Poggiati sul ciglio della strada. Allora questi drammi non sono ancora consumati, ma lasciati bloccati un attimo prima, nel momento di una prima consapevolezza che lascia il dubbio su cosa accadrà dopo.

Zazzaro Otto, Complimenti per il quadro, olio su tela, 53 x 72 cm, 2023, courtesy l’artista e ArtNoble gallery

Dal cortometraggio Disney Mickey’s trailer (1938) sono estratti i primi tre frame, ridipinti a olio, quelli della casa che si trasforma in roulotte pronta a partire.  Del finale di questa vicenda, come delle altre, non c’è che il sentore. Ti ho perso per sempre? Verrai con me? Dove ci porterà la casa roulotte? Un disegno che Zazzaro Otto ha trovato in una vecchia casa di famiglia, fatto da un bambino, forse non lui, è un po’ l’inizio e la fine di queste domande. Raffigura ancora una casa, fatta con pastelli a cera, sbiaditi. Un’altra Heimat, quel centro di appartenenza rimasto lì fermo per anni, è ora esposto in una mostra: a testimoniare la sua resistenza o la propria sconfitta in un destino impossibile da immaginare? Nonostante la responsabilità limitata, la mostra è in qualche modo estremamente collettiva, e collettivamente ripartisce il peso dell’elaborazione. Cinque elmetti per cinque fratelli e sorelle; la casetta a pastelli disegnata da un bambino fantasma; i dipinti a olio delegati ad altri artisti; la presenza, avvertita in assenza, delle persone perse; gli amici che hanno scritto i testi, come quello di Bruno Barsanti È andata così, chiusa ironica sull’inevitabile.

Arianna Tremolanti

Info:

Zazzaro Otto. Traslochi Heimat s.r.l.
Mostra personale con un testo di Bruno Barsanti
30/03/2023 – 18/05/2023
ArtNoble
Via Ponte di Legno 9, Milano
www.artnoble.it


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