Black Refractions

Nel settembre del 1968, un gruppo eterogeneo di artisti, attivisti, filantropi e residenti aprì lo Studio Museum di Harlem: un loft di circa 800 mq, situato al 2033 della Fifth Avenue. Nel 1979, la New York Bank for Savings concesse al Museo l’edificio situato al 144 West 125th Street. L’architetto J. Max Bond Jr. ha condotto una ristrutturazione, sviluppando l’edificio su due livelli con uffici e spazio per le mostre. Nel 1985, il Museo si è poi allargato su un lotto adiacente. Nel corso dei due decenni successivi, il Museo, in collaborazione con la Città, ha apportato ulteriori modifiche all’edificio e grazie a un nuovo lotto ha aggiunto gallerie espositive, un teatro e uno spazio esterno flessibile. Dal 1987 il Museo è a tutti gli effetti un’organizzazione senza scopo di lucro riconosciuta dalla città di New York ed è accreditato dall’American Alliance of Museums.

Sebbene il Museo sia stato in origine fondato come un’istituzione priva di una collezione di opere, e con il solo mandato di preservare e documentare il lavoro di artisti di origine africana, le opere, in effetti, sono diventate ben presto importanti per la sua missione, perché si è compreso che anche queste fanno parte dei documenti fondamentali da preservare. Oggi, la collezione permanente rappresenta più di 700 artisti, abbraccia 200 anni di storia e comprende oltre 2.500 oggetti e testimonianze, tra cui dipinti, disegni, sculture, acquerelli, fotografie, video e installazioni multimediali che vengono esposte a rotazione, all’interno di mostre tematiche. La collezione, in continua crescita, è un segno della vitalità dell’istituzione e delle sue attività, compreso il suo programma fondamentale Artist-in-Residence. Infatti, Studio Museum Harlem, fondato per sostenere, potenziare e celebrare gli artisti di origine africana, grazie al programma di residenza è riuscito a supportare oltre cento artisti emergenti di discendenza africana e/o afro-latina a livello locale, nazionale e internazionale. Nel corso di cinquant’anni e passa di attività il Museo ha dato in prestito opere in tutto il mondo, e questo è una riprova del rispetto che si è conquistato con la gestione del suo Comitato, tanto che la collezione permanente, iniziata in sordina e in modo informale, è ora riconosciuta come una delle più importanti collezioni pubbliche di opere di artisti neri. Tra gli artisti in collezione ricordiamo i nomi di: Robert Colescott, Meschac Gaba, Norman Lewis, Kalup Linzy, Kerry James Marshall, Lorna Simpson, Frank Stewart, Pascale Martine Tayou, Kara Walker. Il Museo è anche il custode dell’archivio del fotografo James Van Der Zee, il cronista per antonomasia della comunità di Harlem dal 1906 al 1983. Inoltre, il Museo pubblica, due volte all’anno la rivista “Studio”, con contenuti atti a creare un ulteriore ponte tra artisti di origine africana e un pubblico vario e diversificato.

L’ultima grande fatica del Museo, realizzata con la collaborazione di AFA, e sotto la direzione di Thelma Golden (direttrice e curatrice capo del Museo dal 2005) è l’organizzazione della mostra itinerante “Black Refractions / Highlights from The Studio Museum in Harlem”, incentrata sul lavoro di quasi ottanta artisti di origine africana. Questa iniziativa (dopo le tappe di San Francisco, The Museum of the African Diaspora; Charleston, Gibbes Museum of Art; Northampton, Smith College Museum of Art; Salt Lake City, Utah Museum of Fine Arts), dal 22 maggio al 15 agosto, è visitabile a Seattle, al Frye Art Museum.

La mostra è accompagnata da un catalogo co-edito da American Federation of Arts e Rizzoli Electa. Il volume, riccamente illustrato, include saggi di Connie H. Choi e Kellie Jones; testimonianze di una serie di scrittori, curatori e studiosi (tra cui Lauren Haynes, Ashley James, Oluremi C. Onabanjo, Larry Ossei-Mensah e Hallie Ringle) che contestualizzano le opere e forniscono commenti dettagliati; e una conversazione tra Choi, Thelma Golden e Kellie Jones che disegna temi e sfide nel collezionare ed esporre arte moderna e contemporanea di artisti di origine africana. La mostra è curata da Connie H. Choi (curatrice associata di Studio Museum Harlem), mentre la presentazione al Frye Art Museum è coordinata da Amanda Donnan e David Strand.

La lista dei autori è davvero molto lunga, ma per non fare torto a nessuno, e proprio per non pretendere di operare delle scelte o di indicare delle priorità, riportiamo qui di seguito tutti i nomi: Derrick Adams, Terry Adkins, Njideka Akunyili Crosby, Charles Alston, Benny Andrews, Romare Bearden, Dawoud Bey, McArthur Binion, Betty Blayton-Taylor, Chakaia Booker, Frank Bowling, Mark Bradford, Jordan Casteel, Elizabeth Catlett, LeRoy Clarke, Willie Cole, Eldzier Cortor, Noah Davis, Beauford Delaney, Thornton Dial, Leonardo Drew, Melvin Edwards, Meschac Gaba, Sam Gilliam, David Hammons, Lyle Ashton Harris, Maren Hassinger, Barkley L. Hendricks, Richard Hunt, Clementine Hunter, Juliana Huxtable, Steffani Jemison, Loïs Mailou Jones, Isaac Julien, Titus Kaphar, Seydou Keïta, Jacob Lawrence, Hughie Lee-Smith, Norman Lewis, Glenn Ligon, Kalup Linzy, Tom Lloyd, Whitfield Lovell, Alvin Loving, Kerry James Marshall, Julie Mehretu, Adia Millett, Wangechi Mutu, Kori Newkirk, Otobong Nkanga, Odili Donald Odita, Chris Ofili, Lorraine O’Grady, Jennifer Packer, Howardena Pindell, Robert Pruitt, Faith Ringgold, Betye Saar, Jacolby Satterwhite, Malick Sidibé, Gary Simmons, Lorna Simpson, Shinique Smith, Henry Taylor, Alma Thomas, Hank Willis Thomas, Mickalene Thomas, Bob Thompson, Bill Traylor, James VanDerZee, Nari Ward, Carrie Mae Weems, Stanley Whitney, Jack Whitten, Kehinde Wiley, William T. Williams, Fred Wilson, Hale Woodruff, and Lynette Yiadom-Boakye.

Sebbene non tutti riusciranno ad approdare nel mondo dorato dello star system internazionale, dobbiamo tuttavia confessare che le basi per il salto di molti di loro ci sono tutte e certi peraltro (il salto) lo hanno già fatto.

Charles Schloss

Info:

Black Refractions
dal 22 maggio al 15 agosto 2021
Frye Art Museum
704 Terry Avenue
Seattle, WA 98104 USA
206 622 9250
fryemuseum.org

Norman Lewis, Blue and Boogie, 1974. Oil on canvas. 44 1/4 × 56 in. The Studio Museum in Harlem; gift of the Estate of Norman Lewis 1981.1.1 © Estate of Norman W. Lewis. Courtesy of Michael Rosenfeld Gallery LLC, New York, NY and American Federation of Arts

Henry Taylor, How I got over, 2011. Acrylic on canvas. 56 1/8 × 75 1/2 in. The Studio Museum in Harlem; gift of Martin and Rebecca Eisenberg 2013.11.1. © Henry Taylor. Courtesy American Federation of Arts

Kehinde Wiley, Conspicuous Fraud Series #1 (Eminence), 2001. Oil on canvas. 72 1/2 × 72 1/2 in. The Studio Museum in Harlem; Museum purchase made possible by a gift from Anne Ehrenkranz 2002.10.14. © Kehinde Wiley. Courtesy of the artist, Roberts Projects, Los Angeles, California and American Federation of Arts

Kerry James Marshall, Silence is Golden, 1986. Acrylic on panel. 49 x 48 in. The Studio Museum in Harlem; gift of the Artist 1987.8. Photo Credit: Marc Bernier. © Kerry James Marshall. Courtesy of the artist, Jack Shainman Gallery, New York and American Federation of Arts


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