Bruce Nauman all’Hangar Bicocca

Pirelli Hangar Bicocca in collaborazione con la Tate Modern di Londra e lo Stedelijk Museum di Amsterdam presenta Neons Corridors Rooms, la mostra dedicata a Bruce Nauman, artista tra i più influenti nel panorama dell’arte contemporanea.

L’esposizione è concepita come ricerca sulla dimensione spazio/tempo che da sempre caratterizza i lavori di Nauman. In particolare ci troviamo immersi in ambienti enormi abitati da architetture ambigue che utilizzano il suono e la luce per proiettarci in quella che è la visione dell’artista.

Neons Corridors Rooms raccoglie circa trenta opere realizzate dalla seconda metà degli anni Sessanta che esplorano la dimensione più innovativa della pratica di Bruce Nauman (Fort Wayne, Indiana, 1941; vive e lavora in New Mexico) con un focus sulla sua ricerca spaziale e architettonica. Siamo immersi in una dimensione che indaga la condizione umana facendoci riflettere su quanto l’opera d’arte possa coinvolgerci fisicamente e psicologicamente, poiché non si limita semplicemente a essere osservata ma vuole interagire con noi, vuole essere abitata da noi in quanto soggetti a cui è indirizzata. Inutile parlare di pionierismo, di sinestesia, concetti scontati per gli addetti ai lavori, ma forse occorre fare il punto della situazione per rendere la questione meno complessa.

Installazione, video, scultura, performance, fotografia, disegno e suono convergono in un unico spazio che raccoglie in sé l’essenza completa dell’essere, dell’esistere, del parlare con chi la osserva. Noi possiamo entrarci dentro, toccarla, fotografarla e viverla come meglio riteniamo opportuno. Non ci limitiamo a contemplarla, ma possiamo esserne parte integrante. L’arte del nostro secolo vuole proprio questo, vuole essere parte di noi, del nostro vissuto e del nostro esserci in un determinato momento, in quell’incessante flusso di emozioni. Certamente l’artista ha concepito e creato molte opere con questo scopo, ma i curatori credo gli abbiano reso giustizia.

L’esposizione di Milano è a cura di Roberta Tenconi e Vicente Todolí con Andrea Lissoni, Nicholas Serota, Leontine Coelewij, Martijn van Nieuwenhuyzen e Katy Wan e si arricchisce di una nuova selezione che include alcune delle installazioni più emblematiche di Nauman, provenienti da numerose collezioni pubbliche e private internazionali. Un percorso suggestivo e unico per il panorama italiano, dove spesso tutto è inaccessibile e vietato con tanto di limitazioni.

Estendendosi sulla superficie di oltre 5.000 metri quadrati delle Navate di Pirelli HangarBicocca e occupando anche altri spazi, come la Sala lettura e l’area esterna, la mostra riunisce per la prima volta le varie tipologie di corridoi e stanze, oltre a sei neon, cinque installazioni video e sonore e una selezione di tunnel, ovvero modelli scultorei per architetture sotterranee.

Ma parliamo dei corridoi. Sono loro i veri protagonisti della mostra. Appena entrati compare il primo, psichedelico con tanto di luci colorate che sembrano chiamarci a visitarlo dall’interno. Possiamo farlo. Possiamo immergerci in quegli angusti spazi, quasi soffocanti, che ci ricordano quanto sia labile la condizione esistenziale umana, ma soprattutto quanto sia limitato e limitante il nostro corpo nello spazio reale. Siamo disorientati, inebriati, storditi da tutte quelle sensazioni che trovano in Nauman il nostro rappresentate emozionale.

La mostra racconta la genesi e lo sviluppo di questo corpus di lavori proprio a partire dal primo corridoio realizzato dall’artista, Performance Corridor (1969). L’idea per l’opera nasce da una performance registrata nel video Walk with Contrapposto (1968), anch’esso presente nell’esposizione di Milano, in cui Nauman cammina avanti e indietro in uno stretto passaggio con movimenti esagerati del bacino, imitando le pose delle sculture classiche. Il bello è che possiamo farlo anche noi, soprattutto se prenotiamo la nostra chiave all’ingresso per l’opera inaccessibile contemporaneamente a tutti. Per un massimo di un’ora quello spazio può essere nostro, può essere l’area in cui dare forma a ciò che vogliamo fare proprio in quel momento, completamente soli senza il giudizio di nessuno.

Dulcis in fundo: Raw Materials (2004), in cui l’artista crea un vero e proprio paesaggio sonoro. L’opera, commissionata per la Turbine Hall della Tate Modern nel 2004, è installata per la prima volta all’aperto, nell’area esterna di Pirelli HangarBicocca, e riproduce in loop 21 registrazioni audio legate ad altrettanti precedenti lavori dell’artista, ripercorrendone la lunga carriera in un percorso di rimandi, flashback e alterazioni acustiche.

Forse inflazionato, forse di moda, ma comunque essenziale e necessario. Andate e diffondete (critici e non).

Info:

Bruce Nauman. Neons Corridors Rooms
15/09/2022 – 26/02/2023
Pirelli Hangar Bicocca
Milano

Bruce NaumanBruce Nauman, Left or Standing, Standing or Left Standing, 1971/1999. Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2022. Dia Art Foundation; Partial gift, Lannan Foundation, 2013 © 2022 Bruce Nauman / SIAE. Courtesy l’artista; Sperone Westwater, New York, e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto Agostino Osio

Bruce Nauman, Mapping the Studio II with color shift, flip, flop, & flip/flop (Fat Chance John Cage), 2001. Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2022. Purchased jointly by Tate, London with funds provided by the American Fund for the Tate Gallery; Centre Pompidou, Paris, Musée national d’art moderne/Centre de creation industrielle, with the support of Mr. and Mrs. William S. Fisher Family Foundation and the Georges Pompidou Culture Foundation; and Kunstmuseum Basel, 2004 © 2022 Bruce Nauman / SIAE. Courtesy l’artista; Sperone Westwater, New York, e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto Agostino Osio

Bruce Nauman, “Neons Corridors Rooms”, veduta della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2022 © 2022 Bruce Nauman/SIAE. Courtesy l’artista; Sperone Westwater, New York, e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto Agostino Osio

Bruce Nauman, My Name As Though It Were Written on the Surface of the Moon, 1968. Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2022. Edizione di 3 Stedelijk Museum Amsterdam © 2022 Bruce Nauman/SIAE. Courtesy l’artista; Sperone Westwater, New York, e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto Agostino Osio


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