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Carlo Caloro. Prolegomeni a ogni confine poroso de...

Carlo Caloro. Prolegomeni a ogni confine poroso dell’arte

Il catalogo, edito da Maretti Editore, documenta l’attività creativa degli ultimi 20 anni di Carlo Caloro (*1962), artista noto soprattutto per le complesse ed eterogenee strategie messe in atto per la realizzazione delle sue opere. Il risultato di tanti anni di ricerca è la concretizzazione di un metodo di lavoro sviluppato coniugando la sperimentazione con una fervida immaginazione sollecitata dall’esperienza in prima persona.

Cover del catalogo dedicato all’opera di Carlo Caloro, Maretti Editore, 2022

Con i contributi testuali di Jari Ortwig, Alice Bortolazzo, Giuliana Benassi, Gabriele Perretta, Valentino Catricalà e Fabrizio Federici, il catalogo raccoglie alcune riflessioni che sorgono spontanee osservando le opere di Caloro. Il merito di questi testi è quello di mettere in evidenza la varietà espressiva di cui Caloro si serve per parlare della nostra società, dove i sistemi ecologico, economico e sociale sono deragliati dal loro equilibrio. La domanda che l’artista ci pone (e pone in primis a sé stesso) è la seguente: quale forma del pensiero è necessario apprendere per fare in modo che i sistemi sopracitati ritrovino un corretto bilanciamento?

Carlo Caloro

Due pagine dal catalogo dedicato all’opera di Carlo Caloro, Maretti Editore, 2022

Caloro indaga il nostro modo di pensare a partire dalle sue radici. Così se la fisica classica di matrice newtoniana ha avuto il merito di istituire le fondamenta del nostro progresso tecnico, tuttavia, a lei dobbiamo anche la nostra incapacità di comprendere tutto ciò che non può essere misurato e che viene pertanto relegato nella nostra immaginazione. Il razionale è reale e non c’è più spazio per lo stupore e l’incommensurabile. Viviamo in un mondo che ha rinunciato a una parte di sé, quella immaginifica, per abbracciare l’asetticità della tecnica.

Due pagine dal catalogo dedicato all’opera di Carlo Caloro, Maretti Editore, 2022

Nei suoi percorsi artistici, che ricordano ricerche scientifiche, Caloro utilizza metodologie differenti proprie del campo della matematica, dell’informatica, dell’economia, della biologia, come anche della sociologia e della psicologia. Il metodo proprio di ciascuno di questi ambiti del sapere diventa oggetto e soggetto della sperimentazione stessa, nonché contenuto della strategia artistica. Di conseguenza, i lavori sono spesso calibrati su più livelli e mirano a far fallire il tentativo dell’osservatore alla ricerca di correlazioni plausibili all’interno delle opere. Ricorrendo a grafici, cromatogrammi, programmi per computer e formule matematiche, Caloro si appropria dei linguaggi con cui ci dobbiamo confrontare sempre più nel mondo multidimensionale contemporaneo, e da cui spesso siamo sopraffatti. Allo stesso tempo, l’artista accosta la natura logica della scienza alle sue esperienze personali e a un linguaggio visivo universalmente comprensibile. Così capita di osservare gli autoritratti, i calchi di gesso dei suoi piedi, gli oggetti intimi dei suoi amici più cari, i disegni personali e persino prodotti naturali come frutta e verdura, collocati a fianco di tabelloni di carattere scientifico, codici genetici e grafici in plexiglas. Caloro cerca in questo modo di ricomporre e annullare le dicotomie tra natura/cultura, ragione/sentimento, umano/animale etc. Quello che emerge dal catalogo è l’abilità di Caloro nel giocare con le sfumature: il confine tra attore-spettatore, soggetto e oggetto della rappresentazione non è mai chiaro, laddove ogni spazio che ospita e delimita il suo intervento fornisce la possibilità di aprire nuovi spazi extra-quotidiani.

Due pagine dal catalogo dedicato all’opera di Carlo Caloro, Maretti Editore, 2022

L’arte diventa così uno strumento per indagare l’umano e affrontare il tema della ricerca di senso quale condizione intersoggettiva e relazionale, con la conseguente consapevolezza di avere a che fare con domande per le quali non esistono risposte. Il tema centrale che emerge da queste opere è la messa in discussione, affrontata attraverso i più svariati mezzi formali, della realtà oggettiva. Le opere teorico-concettuali sono rappresentative di idee e performance complesse che spesso contengono elementi di critica sociale. Nel suo caso, in primo piano non c’è il processo o l’elemento compositivo – e quindi l’esperienza visiva – ma l’idea. Il rapporto tra realtà, virtualità e identità è il punto di partenza da cui l’artista osserva e mette in discussione il nostro sistema sociale, la spinta alla mercificazione e le eccessive pretese dei consumatori, ponendo in risalto il rapido sviluppo della scienza, della ricerca e le difficoltà epistemologiche a esso collegate.

Carlo Caloro, Quantum satis (The amount which is needed.), 2022

In concomitanza con la distribuzione del catalogo, presso lo spazio indipendente artQ13, a Roma, si svolgerà dal 28 gennaio al 18 febbraio 2023 la mostra Quantum satis (The amount which is needed). In questi nuovi lavori, Caloro ha affrontato in chiave inusuale il tema ambientale, trasportandoci sulla catena montuosa delle Alpi Apuane. Le montagne della zona sono soggette ogni giorno che passa alla trasformazione e all’erosione a causa dell’escavazione del marmo, che le attività del settore lapideo vanno perpetrando a ritmi incessanti. Se per secoli gli esseri umani hanno sottratto alla montagna il marmo per scopi più disparati, Caloro ha compiuto invece un’operazione inversa restituendo il marmo estratto. Le opere, infatti, sono realizzate con i beni di consumo frutto dell’escavazione, e che abitualmente usiamo nella nostra quotidianità, con il tentativo di ricostruire in maniera simbolica le parti mancanti delle montagne.

Manfredi Camici

Info:

Carlo Caloro, Quantum satis (The amount which is needed)
28/01 – 8/02/2023
artQ13, Roma
artq13.com


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