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Discrepancias con C.P. Leonor Antunes al Museo Tam...

Discrepancias con C.P. Leonor Antunes al Museo Tamayo di Città del Messico

Nella dimensione creativa di Leonor Antunes (Lisbona, 1972), concetti come materialità e forma dell’opera convivono costantemente rivestendosi di un profondo valore simbolico e storico. Il punto di partenza per le installazioni dell’artista è un’indagine attorno al materiale e alla dimensione funzionale dell’oggetto che si estende ai processi di produzione e al contesto spaziale. 

“Discrepancias con C.P. Leonor Antunes” è titolo della mostra organizzata e promossa dal  Museo Tamayo di Città del Messico, uno spazio espositivo dedicato all’arte moderna e contemporanea situato ai margini del quartiere di Polanco, attivo dal 1981. L’evento sarà visitabile sino al prossimo 2 settembre, rappresentando il primo esaustivo progetto di mostra personale che il museo dedica all’artista portoghese, la cui ricerca è alimentata da un costante interesse nei confronti della storia dell’architettura, del design e dell’arte del XX secolo.

Le installazioni di Antunes sono il risultato di una riflessione tecnica e culturale sulle possibilità formali degli oggetti e dei materiali, il cui senso scultoreo e plastico è in perenne dialogo con lo spazio espositivo. La scelta di materiali come metallo, legno, fibra naturale risponde alla sua curiosità circa i processi di produzione manuale e all’interesse per quella categoria di oggetti nati dall’arte che trovano una esistenza tangibile nella vita reale e quotidiana. Un flusso sottile e perenne di idee abita gli oggetti concreti, pertanto, l’azione artistica rappresenta la possibilità di re-immaginarli in nuove connessioni e presenze.

La serie discrepancies esposta in occasione della mostra messicana rappresenta il tentativo di stabilire una dialettica tecnica e formale con l’opera di architetti e designer, soprattutto femminili, del XX secolo. Seguendo una logica razionale, l’artista si serve di frammenti di oggetti già esistenti o di motivi decorativi della tradizione ricomponendoli in epifanie visive, reali, concrete, geometriche e perfettamente inserite in un nuovo contesto spaziale e temporale.

Le tensioni che vivono aldilà della presenza materica dell’oggetto ne risultano così liberate e ricomposte in un procedimento che è allo stesso tempo intuitivo e lineare nella restituzione di una estetica essenziale e armonica dove non vi è spazio per una ridondanza linguistica e visuale.

Gli oggetti rappresentano così una mediazione tra la dimensione attuale e reminiscenze storiche, diventando un contenitore di memoria collocato in un luogo che è altrettanto essenziale per la costruzione di una narrativa che permetta all’opera di raccontarsi perpetuando nel tempo la sua continuità esistenziale.

L’artista è nata in Portogallo, a Lisbona, ma vive a Berlino dal 2004.  Le sue opere dell’artista sono state presentante in eventi internazionali come la 57° Biennale di Venezia (Venezia 2017), la Bienal de Sharjah 12, Sharjah, Emiratos Árabes Unidos (2015); la Triennale Kleinplastik Fellbach 2013, Fellbach, Alemania; 8va Bienal de Berlín, Berlín, Alemania (2014); 3er Bienal de Singapur, Singapur (2011); Bienal de Maia, Maia, Portugal (1999).

Giuliana Schiavone

Discrepancias con C.P. Leonor Antunes. Vistas de instalación. Fotografía: © Nick Ash. Cortesía del Museo Tamayo

Discrepancias con C.P. Leonor Antunes. Vistas de instalación. Fotografía: © Nick Ash. Cortesía del Museo Tamayo

Discrepancias con C.P. Leonor Antunes. Vistas de instalación. Fotografía: © Nick Ash. Cortesía del Museo Tamayo


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