READING

Il sensuale minimalismo di Gerold Miller in mostra...

Il sensuale minimalismo di Gerold Miller in mostra a KAPPA-NöUN

Gerold Miller (1961, Altshausen, Germania) è noto per la coerenza con cui ha sviluppato, negli anni, una inconfondibile poetica minimalista e concettuale incentrata sull’esplorazione delle innumerevoli possibili interazioni tra lo spazio (reale e fittizio) dell’opera e la percezione visiva dello spettatore. Formatosi come scultore presso l’Accademia di Belle Arti di Stoccarda, sin dagli esordi si concentra sulla creazione di oggetti-cornici in bilico tra la pittura e la scultura realizzati in alluminio e rivestiti di lacca o smalto industriale. Le sue opere sono spesso descritte come rigorose, geometriche e razionalmente progettate per attivare lo spazio circostante attraverso una calibratissima sinergia della luce e del colore. Se, a prima vista, si sarebbe tentati di associare la riduzione formale che le caratterizza alla radicale essenzialità compositiva di Donald Judd, la sensuale irradiazione del colore nell’ambiente sembra piuttosto collocarle in una posizione intermedia tra questi e Dan Flavin, per il quale il neon è un modulo da articolare in serie potenzialmente infinite che entrano in rapporto critico con lo spazio.

Gerold Miller solo show (31/01/2023 – 11/03/2023) , installation view at KAPPA-NÖUN, San Lazzaro di Savena (BO), photo Carlo Favero, courtesy the Artist and Artesilva

Anche in Miller troviamo l’utilizzo di semplici forme ricorrenti che si relazionano al contesto architettonico in cui si distribuiscono evidenziandone le specificità strutturali, combinato all’enfatizzazione del nesso colore-luce inteso come strumento di metamorfosi poetica di un dato ambiente. Nel caso dell’artista tedesco non si tratta di una vera e propria emanazione luminosa da parte degli elementi scultorei, ma dell’effetto di calcolati accostamenti cromatici e di figurazioni astratte che in ogni singolo pezzo creano illusioni di profondità e moltiplicazione dei piani pur nell’ineccepibile planarità delle stesure. La leggera proprietà specchiante, dovuta alla laccatura, che accomuna tutte le superfici uniformando l’intensità della saturazione, inoltre, induce a leggere la successione di più opere come una scansione cromatica dello spazio in cui vivono, dal quale lo spettatore si sente al tempo stesso accolto e respinto a causa dell’evanescenza del riflesso che restituiscono. Quest’effetto è il risultato di una maniacale attenzione alla qualità delle verniciature e all’impeccabilità della lavorazione dei materiali, operazioni che vengono commissionate dall’artista a officine industriali specializzate, con altissimi costi di produzione. Proprio la perfezione esecutiva e la complessità del processo produttivo marcano la radicale diversità tra la pratica di Miller e quella dei padri del minimalismo storico, dei quali sembra reinterpretare la vocazione alla sintesi alla luce di sollecitazioni estetiche provenienti dalle consuetudini visive instaurate dal digitale.

Gerold Miller solo show (31/01/2023 – 11/03/2023) , installation view at KAPPA-NÖUN, San Lazzaro di Savena (BO), photo Carlo Favero, courtesy the Artist and Artesilva

Un’ulteriore ambiguità percettiva si riscontra anche se ci si sofferma sull’aspetto morfologico, a proposito del quale possiamo osservare come la proporzione tra i vari moduli che compongono le opere (e ogni allestimento nel suo insieme) sembra rifarsi ai multipli e ai sottomultipli di una scala che, benché slegata da ogni riferimento dichiarato, viene spontaneo riferire alla dimensione umana. Questo è forse il principale motivo per cui Gerold Miller non concepisce i suoi lavori come oggetti autosufficienti, ma li immagina sempre in relazione a un ambiente reale di cui egli stesso fa esperienza prima di iniziare una nuova serie e che costituisce il presupposto di quella speciale intersezione tra scultura, superfici murali e pittura a cui si può in ultima istanza ricondurre la molteplicità delle problematiche figurative da lui affrontate. Il muro, dunque, (come lo spazio tridimensionale in cui si collocano le opere scultoree) anziché essere un impersonale supporto espositivo, entra a pieno titolo tra gli elementi basilari dell’opera, come dimostrano i modellini preparatori in cartone con cui fin dall’inizio egli progetta in ogni dettaglio le reciproche corrispondenze e interconnessioni tra lavori ancora da eseguire e da lui preliminarmente convocati sotto forma di presenze mentali.

Gerold Miller solo show (31/01/2023 – 11/03/2023) , installation view at KAPPA-NÖUN, San Lazzaro di Savena (BO), photo Carlo Favero, courtesy the Artist and Artesilva

Appare chiaro a questo punto come, sebbene sia sempre affascinante incontrare una delle sue enigmatiche opere in fiere e mostre, per sperimentare appieno le sottigliezze percettive della sua poetica sia di gran lunga preferibile accedere a una sua installazione ambientale site-specific, in modo da potersi immergere nelle reciproche riflessioni e rifrazioni tra le opere. L’occasione da non perdere è ora una monografica, realizzata in collaborazione con la galleria Artesilva di Seregno (MB), a KAPPA-NöUN, spazio espositivo fondato a San Lazzaro di Savena (BO) dal collezionista Marco Ghigi, ispirandosi al quale Gerold Miller ha creato la serie inedita denominata set, qui presentata in anteprima assieme a tre nuove sculture della serie Verstärker. Queste ultime ripetono in tre differenti scale l’unico modulo scultura a cui l’artista si dedica da sempre, ovvero una formazione tripartita di tre parallelepipedi orientati tra loro ad angolo retto, di cui due formano la base e il terzo si protende in altezza. Le sculture abitano lo spazio come presenze stilizzate, ma il silenzioso dialogo che instaurano tra loro, i visitatori di volta in volta inquadrati dalle loro griglie e le opere a parete pervadono di ambivalenza la natura di questi oggetti (e anche quella di chi si trova tra loro irretito). Se finora la forma tridimensionale in Miller è sempre identica a sé stessa, l’evoluzione di questi lavori sta nel materiale: anziché essere fatti di acciaio inossidabile, come i moduli-quadro da lui destinati al muro, sono state prodotti in marmo nero del Belgio massiccio. Estremamente spiazzante è il fatto che le superfici, trattate con una sofisticata lavorazione, rimandano l’identica specchiatura di quelle metalliche, al punto da rendere veramente arduo notare la differenza, nonostante l’affiorare di qualche delicata venatura.

Gerold Miller solo show (31/01/2023 – 11/03/2023) , installation view at KAPPA-NÖUN, San Lazzaro di Savena (BO), photo Carlo Favero, courtesy the Artist and Artesilva

La nuova serie set invece si compone di sei opere rettangolari di dimensioni diverse disposte in sequenza su un’unica parete, su ciascuna delle quali si ripete la medesima composizione geometrica, formata da un quadrato (centrale rispetto al piano pittorico nel senso della larghezza ma posizionato verso il basso in quello dell’altezza) incorniciato da altre quattro campiture di colore differente orientate a 45° in modo da creare una sorta di movimento a vortice di cui il quadrato sembra essere il fulcro. Appare più che mai evidente qui come la figurazione astratta di Miller non voglia mai definire un’immagine statica, ma piuttosto un confine mutevole tra spazio interno ed esterno, continuamente rimesso in discussione da sfondamenti illusionistici ottenuti attraverso il controllo virtuosistico di una pittura strettamente ancorata alla bidimensionalità. In particolare, questi set più articolati e mossi, che rappresentano un ulteriore sviluppo del suo lavoro per l’utilizzo di cromie e geometrie inedite, suggeriscono sia volumetrie equivoche tra il rilievo e la rientranza e sia il movimento circolare di apertura e chiusura di un obiettivo analogico. In un certo senso dunque, le opere di Miller, nonostante il loro saldo assetto minimalista che non ammette errori né sbavature, possono essere viste come un’appassionata indagine sulla natura umana e sul modo in cui la percezione influisce sul modo in cui vediamo e comprendiamo il mondo.

Info:

Gerold Miller
a cura di Valerio Dehò
31/01/2023 – 11/03/2023
KAPPA-NÖUN
Via Imelde Lambertini 5 – San Lazzaro di Savena (BO)


RELATED POST

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

By using this form you agree with the storage and handling of your data by this website.